...Come avevo già scritto, per me Tenuta Grillo equivale ai Fugazi nel rock alternative, sempre e comunque per la loro strada, vino o musica che sia... senza compromessi.
A volte
capita di tornare sul luogo del delitto. Vuoi per una serie di casualità (mi
riferisco ai più grandi e conosciuti produttori, che… volenti o nolenti… ogni
tanto una bottiglia ti capita sulla tavola), vuoi perché ci innamoriamo di una
cantina e dei suoi vini e ci piace provare tutta la loro gamma.
E' quindi un immenso piacere tornare a scrivere un post dedicato alla Tenuta Grillo e al suo mentore Guido Zampaglione, sicuramente uno dei
più coraggiosi (per le sue scelte senza compromessi..) ed interessanti vignaioli in circolazione, già attivo dagli anni '90 in Irpinia con l'azienda agricola Il Tufiello e il suo Fiano Don Chisciotte e dal 2002 al lavoro in quel di Gamalero (AL).
Le caratteristiche dei vini della Tenuta Grillo (Tornasole, Pecoranera, Baccabianca, Igiea e Protasciutto) sono similari (quando li assaggi ritrovi un comune denominatore, un marchio di fabbrica che li rende autentici e riconoscibili, anche al palato di uno poco esperto come il sottoscritto...) ma mai uguali,
non esiste un metodo produttivo standar, una ricetta, ma tutto va in base a quello che si raccoglie
in vendemmia, ai frutti della vigna, alle caratteristiche climatiche dell'annata. Sono vini di terroir, che possiamo definire “naturali e veri”,
considerando che sia gli interventi in vigna che in cantina sono ridotti al minimo. Vini in continua evoluzione, possono passare anni prima che il vino venga commercializzato, e quando le altre bottiglie iniziano la fase discendente i vini di Guido devono ancora raggiungere la completa maturazione. Le bottiglie della Tenuta Guido sono esseri vivi e dormienti, amano essere dimenticate su qualche vecchio scaffale buio e impolverato, da riscoprire e apprezzare nel pieno della loro forza quando ormai ti sei dimenticato della loro esistenza.
Quello che accomuna i vini della Tenuta Grillo sono alcune caratteristiche visive e gustative. Tutti i suoi vini appaiono piuttosto densi e carichi, belli tosti, quasi pastosi alla beva. Sono vini di grande longevità e capacità evolutiva. Vini che essendo ottima rappresentazione del terroir, riescono a non risultare mai similari a nessun altro vino della zona, capaci di essere curiosi e da scoprire. Come avevo già scritto in passato, per me Tenuta Grillo equivale ai Fugazi nel rock alternative, sempre e comunque per la loro strada, vino o musica che sia... senza compromessi.
Dopo avervi
raccontato del bianco più rosso che mi sia capitato di bere (il Baccabianca)
eccovi il Pecoranera, un blend particolare di uve rosse del
Monferrato con il Freisa a farla da padrone (80% circa) e Barbera,
Dolcetto e Merlot a completare il mix. Anche in questo
caso, siamo di fronte ad un vino unico, radicale, estremamente
territoriale,
fedele espressione dell’idea di vino e della filosofia che il suo
vignaiolo vuole trasmetterci.
Passando alla bottiglia Pecoranera 2003... prima cosa da dire é fate attenzione al fondo. E' un vino non filtrato e il mio aveva un notevole deposito. Informazione di servizio... "non agitare prima dell'uso!". Vi ho già detto che si tratta di un blend, con uve provenienti da vigneti a bassa resa (circa 50-60 ql.) su terreno sabbioso-limoso. Età delle viti sui 20-30 anni coltivate a regime biologico non certificato. Trattamenti con l'esclusivo utilizzo di rame e zolfo, lieviti indigeni in cantina, con macerazione e affinamento in botti di legno di diversa capacità. Lungo affinamento in bottiglia per i circa 10.000 "esemplari" prodotti.
Personalmente sono rimasto colpito e se non fosse per i miei 36 anni non oserei a definirlo "vino d'altri tempi" o "vino di una volta" (vini che probabilmente non ho mai bevuto, ma questa é la suggestione che ci lascia...). Forse non può piacere a tutti e devo ammettere che arrivare a fine bottiglia può essere un po' "faticoso", ma sicuramente é un prodotto "alternativo", lontano dall'idea di vino moderno, che sa esprimere personalità e sicuramente farà discutere i vostri compagni di bicchiere.
Se non siamo sui livelli del Baccabianca che tanto mi aveva entusiasmato, ci andiamo molto vicini, anche in considerazione che il 2003 é la prima annata prodotta da Tenuta Grillo e che rimane nella memoria come una delle estati più calde in assoluto. Come per i suoi vini anche Guido da l'idea di un vignaiolo tutto di un pezzo che parte dalla tradizione e dal terroir, ma che é sempre in continua "lenta" evoluzione. Ci aspettiamo quindi altre grandi annate.
A scanso di equivoci (prima che qualcuno mi dia del "paraculo"), ci tengo a precisare che non faccio Zampaglione di cognome, che non sono un amico di Guido, che non mi presento mai come wine-blogger ai banchi d'assaggio e che non ho ricevuto i suoi vini in "omaggio degustazione". Semplicemente ho conosciuto i prodotti della Tenuta al loro banco assaggi, mi sono entusiasmato, ho pagato e portato a casa queste bottiglie, ed ora ho il piacere di raccontarle ed esprimere le mie ottime sensazioni in merito.
Ecco la capacità di presentarmi e vendermi un vino in maniera così modesta, quasi indie-rock nella sua semplicità, mi ha fatto ulteriormente "rispettare" i vini della Tenuta Grillo. Come se un gruppo di ragazzini ti chiede se per piacere puoi ascoltare il loro nuovo pezzo e scopri che hanno appena composto che so... Smells like teen spirit o Enjoy the Silence...!!
Prezzo di acquisto tra le 15 e le 18 euro. Da bere in abbinata a piatti rustici. Passione, rispetto e zero compromessi. Vignaiolo vero e vino da provare.
Bevuto ieri al Rosso di Sera di Castelletto, confermo tutte le tue sensazioni in merito...quindi andrò alla ricerca del Baccabianca :)
RispondiEliminaBella storia... trovare certi vini nella carta dei ristoranti non é semplice... finalmente una carta dei vini come si deve... a proposito... ho già sentito parlare di questa Osteria... vorrei provarla visto che non sono poi così lontano... me la consigli? Prezzo medio?
RispondiEliminaAssaggiato a maggio ad una degustazione e ne sono rimasto rapito! non sono ne per il freisa e nemmeno per i biologici, devo però dire che questo è ben altro... mi ha ricordato i vini dei contadini ma contraddistinto da quella "eleganza" che solo i vini di pregio sanno darti e quella poliedricità di odori e gusti che solo i vini importanti sanno avere!
RispondiEliminaConcordo in pieno con quanto scritto nel post e a tal proposito segnalo un ristorante/vineria a Cavi borgo, frazione di Lavagna (Ge), dove ho trovato questo vino! (ahimè non ricordo il nome ma è l'unico ristorante/vineria!)
Saluti
Bevuto ieri il vino Baccabianca e davvero un bel vino.
RispondiEliminaE' piaciuto anche a me...
Eliminahttp://simodivino.blogspot.it/2012/02/baccabianca-2006-tenuta-grillo.html