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martedì 7 luglio 2015

SAVIGNY LES BEAUNE 2010 - Appellation Controlée - Domaine Chandon de Briailles


Calura e vino rosso si può fare con classe, grazie al sorso rinfrescante del Pinot Noir di questo ottimo "village", l'unico che valga la pena frequentare durante le vacanze estive..


Tenete duro in questi giorni di calura estrema, e date retta a me una buona volta… mi trasformerò in eno-Mastrotta e tenterò di consigliarvi un ottimo rosso per l’estate… Inevitabilmente in questi giorni far ricadere la scelta su bianchi e rosé, serviti belli freschi dissetano e appagano… più difficile districarsi se si ha voglia di rossi… ma in questo caso, guardando alla Borgogna si possono trovare delle chicche interessanti per dissetarsi con classe, anche senza sfondarsi il portafoglio… (ma siamo pur sempre in Borgogna e non pensate di cavarvela con 10 euro... fatevi una birra..)

Eccovi quindi il mio consiglio per un’estate in rosso… Trasferiamoci a Savigny Les Beaune, un migliaio di abitanti a nord di Beaune, dove in un’antica e sontuosa dimora storica, ha sede il Domaine Chandon de Briailles tra le più interessanti realtà delle Cote d’Or. Origini antiche risalenti al 1834, il Domaine è sempre rimasto della famiglia de Nicolay, ma è nel 1982 con Nadine che riprende vigore l’attività vitivinicola. Oggi nel segno della continuità sono i figli Claude and François de Nicolay ha gestire i 13.7ha di vigneti, suddivisi in piccole parcelle nei comuni di Aloxe Corton, Savigny Les Beaune e Pernand-Vergelesses, a regime bio dai primi anni novanta e in biodinamica negli ultimi anni. Rese al di sotto dei 35 ettolitri/ha, e una produzione annua di circa 50.000 bottiglie, suddivise nella solita infinita lista (tra cui spiccano i Grand Cru di Corton). In questo caso pesco dal basso con il village Savigny Les Beaun annata (di grazia anche in Borgogna) 2010, un Pinot Noir realizzato con le uve provenienti dalle parcelle di Aux Fourneaux (1.07ha) e Les Saucours (0.6ha). Affinamento in barriques usate.


Perché raccomandarvi questo village? Sicurmente per l’impronta stilistica di questo Domaine, uno stile classico, che rappresenta esattamente quello che molti di noi amano del Borgogna-style, ovvero vini esili, eleganti, scoloriti, cristallini, altamente bevili e godibili, mantenendo quella grande espressività territoriale che ci si attente. Insomma mica polpa e zuccheri… questo vino come giustamente riportato in etichetta, va servito a 14°C. Squisitamente dissetante, nel suo rosso porpora trasparente, fine e scarico ma ricco al naso e al palato… liscio e setoso va giù che è una meraviglia, con un’acidità spiccata ma naturalmente integrata, quanto basta per rendere il vino lineare e donare il giusto slancio al sorso, insaporito ad un insieme aggraziato di sentori che variano dal melograno ai lamponi, passando per le immancabili note floreali e i più piccanti accenni speziati. Un sorso che lascia il palato pulito e fresco, che disseta e soddisfa anche in queste calde e afose giornate.


Davvero un bel village che poco ha da invidiare ad alcuni Premier Cru, con un prezzo di vendita intorno alle 35euro, non poche, ma neanche tante se consideriamo i prezzi non proprio abbordabili che girano in Borgogna. Uscendo dai nomi più blasonati si possono fare ottime bevute anche senza esborsi clamorosi… e questa è sempre la sfida maggiore con i vini di Borgogna, la ricerca continua...


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