...Stefano Bellotti sta al vino naturale come Grandmaster Flash sta alla musica hip hop...
in entrambi i casi siamo al cospetto di "padri fondatori"... la dicitura “Semplicemente Vino”,
racchiude tutta la sua essenza...
L’ennesimo blog sul vino (siamo in tanti, forse troppi) e l’ennesimo post in cui si parla di Cascina degli Ulivi. Utilità del post probabilmente pari a zero, a parte rimarcare l’importanza seminale di questa cantina nel panorama del vino “naturale”, magistralmente espressa in un vino come il Bellotti Bianco (ma vale anche per il Bellotti Rosso), che nella dicitura “Semplicemente Vino”, racchiude tutta la sua essenza.
Mi son fatto due risate leggendo su Tripadvisor frasi del tipo "il vino, che sarà certamente biodinamico, ma il sapore non appaga", segno evidente, che non tutti i palati (e le menti) sono ancora pronte ad accogliere il vino naturale, o (come è capitato un paio di volte anche al sottoscritto) che possono capitare bottiglie poco "stabili".
Detto questo non si discute l'importanza della cantina di Novi Ligure, caposaldo della viticoltura naturale e biodinamica in suolo italico. Potremmo dire che il suo mentore Stefano Bellotti (che pratica agricoltura biodinamica dall'84) sta al vino naturale come Grandmaster Flash sta alla musica hip hop... in entrambi i casi siamo al cospetto di "padri fondatori" insieme a pochi altri, di quello che con il passare degli anni, diventerà un vero e proprio movimento, una cultura se vogliamo, e in alcuni casi (purtroppo) una moda per accallappiarsi sprovveduti consumatori a cui piace seguire l'onda del momento.
Certo questo non è il caso di Stefano Bellotti, anche dopo essere diventato uomo immagine dell'ultimo docufilm di Jonathan Nossiter, persevera nel suo lavoro di agricoltore resistente, dopo le non poche battaglie (e purtroppo le ingiustizie come la cancellazione dalla Doc di Gavi per il Filagnotti, causa impianto nei filari di alcuni alberi di pesco) portate avanti negli anni a difesa di un territorio, della sua biodiversità e della sua naturalità. Una Resistenza Naturale, come giustamente titola il lugometraggio.
Al fianco dei cru di cortese come il Montemarino e il Filagnotti, passando per l'eccellenza della barbera Mounbè, sono proprio le due "basi" Semplicemente Vino, i due vini più rappresentativi e che più mi danno soddisfazioni, anche in virtù di un rapporto qualità prezzo democraticamente onesto (tra le 9-10 euro). Il Bellotti Bianco è vino estivo e versatile da uve cortese in purezza, provenienti dal vigneto di Tassarolo, che sorge su terreni argillosi, con una resa di 50ql/ha. Vinificazione e affinamento in botti di acacia (da 110hl per 11 mesi). Lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa (che si limita così a 15 mg/l) e chiarifica per decantazione con leggera filtrazione in fase di imbottigliamento. Gradazione 12%vol. Cascina degli Ulivi aderisce al movimento Triple A (Agricoltori, Artigiani, Artisti).
Non conoscessi vino e storia di questa cantina, devo ammettere diffiderei da questa bottiglia... non mi sono mai fidato dei produttori che "gridano" la loro artigianalità e la loro naturalità. La bella etichetta mette un po' pretenziosamente in bella mostra i termini BIODINAMICO / NATURALE / AUTENTICO, ma come ho scritto sopra e come si usa dire... c'è chi può tirarsela e chi no, chi con queste operazioni risulta ruffiano e chi invece (come in questo caso) può permetterselo, perchè sono la sua storia, il suo percorso, le sue lotte e perchè no, i suoi vini, a fargli guadagnare il rispetto degli eno-appassionati.
Che dire quindi del Bellotti Bianco?? E' semplicemente vino, aggiungerei semplicemente vino buono e sano, vino da bere senza freni in una bella tavolata tra amici, abbinato a piatti semplici e non troppo elaborati, come semplice, naturale e conviviale dovrebbe essere il rapporto con il cibo e la tavola. Giallo paglierino piuttosto carico, è vino che scivola via in una apparente semplicità dettata da una beva facile, piacevole e rinfrescante. Si mantiene vivo e gustoso dal primo all'ultimo sorso, senza mai stancare o appesantirci, in un bel mix tra la materia del frutto agrumato (senza quegli eccessi tropicalisti che accumunano troppi vini bianchi), il profumo dei fiori di campo. Una beva di bella tensione sapido-minerale, dal finale amarognolo, un po' frutta secca e un po' burro salato, con una spruzzata di lime che gli conferisce un tocco citrino. A chi associa puzze e puzzette ai vini naturali, il Bellotti Bianco, risponde con freschezza, fragranza, profumi autentici e di grande pulizia, per una beva cristallina...
Sicuramente da inserire nella lista dei vini glu-glu per questa torrida estate 2015.
L’ennesimo blog sul vino (siamo in tanti, forse troppi) e l’ennesimo post in cui si parla di Cascina degli Ulivi. Utilità del post probabilmente pari a zero, a parte rimarcare l’importanza seminale di questa cantina nel panorama del vino “naturale”, magistralmente espressa in un vino come il Bellotti Bianco (ma vale anche per il Bellotti Rosso), che nella dicitura “Semplicemente Vino”, racchiude tutta la sua essenza.
Mi son fatto due risate leggendo su Tripadvisor frasi del tipo "il vino, che sarà certamente biodinamico, ma il sapore non appaga", segno evidente, che non tutti i palati (e le menti) sono ancora pronte ad accogliere il vino naturale, o (come è capitato un paio di volte anche al sottoscritto) che possono capitare bottiglie poco "stabili".
Detto questo non si discute l'importanza della cantina di Novi Ligure, caposaldo della viticoltura naturale e biodinamica in suolo italico. Potremmo dire che il suo mentore Stefano Bellotti (che pratica agricoltura biodinamica dall'84) sta al vino naturale come Grandmaster Flash sta alla musica hip hop... in entrambi i casi siamo al cospetto di "padri fondatori" insieme a pochi altri, di quello che con il passare degli anni, diventerà un vero e proprio movimento, una cultura se vogliamo, e in alcuni casi (purtroppo) una moda per accallappiarsi sprovveduti consumatori a cui piace seguire l'onda del momento.
Certo questo non è il caso di Stefano Bellotti, anche dopo essere diventato uomo immagine dell'ultimo docufilm di Jonathan Nossiter, persevera nel suo lavoro di agricoltore resistente, dopo le non poche battaglie (e purtroppo le ingiustizie come la cancellazione dalla Doc di Gavi per il Filagnotti, causa impianto nei filari di alcuni alberi di pesco) portate avanti negli anni a difesa di un territorio, della sua biodiversità e della sua naturalità. Una Resistenza Naturale, come giustamente titola il lugometraggio.
Vigneti e vini a Cascina degli Ulivi (che svolge anche attività agrituristica), con oltre ad una ventina di ettari, dove padroneggia il cortese affiancato da barbera e svariati vitigni ligure-piemontesi, ma anche 10 ettari di seminativi, un ettaro di orto, un migliaio di piante da frutto e un allevamento di
bovini, nonché un piccolo allevamento di animali da cortile.
Al fianco dei cru di cortese come il Montemarino e il Filagnotti, passando per l'eccellenza della barbera Mounbè, sono proprio le due "basi" Semplicemente Vino, i due vini più rappresentativi e che più mi danno soddisfazioni, anche in virtù di un rapporto qualità prezzo democraticamente onesto (tra le 9-10 euro). Il Bellotti Bianco è vino estivo e versatile da uve cortese in purezza, provenienti dal vigneto di Tassarolo, che sorge su terreni argillosi, con una resa di 50ql/ha. Vinificazione e affinamento in botti di acacia (da 110hl per 11 mesi). Lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa (che si limita così a 15 mg/l) e chiarifica per decantazione con leggera filtrazione in fase di imbottigliamento. Gradazione 12%vol. Cascina degli Ulivi aderisce al movimento Triple A (Agricoltori, Artigiani, Artisti).
Non conoscessi vino e storia di questa cantina, devo ammettere diffiderei da questa bottiglia... non mi sono mai fidato dei produttori che "gridano" la loro artigianalità e la loro naturalità. La bella etichetta mette un po' pretenziosamente in bella mostra i termini BIODINAMICO / NATURALE / AUTENTICO, ma come ho scritto sopra e come si usa dire... c'è chi può tirarsela e chi no, chi con queste operazioni risulta ruffiano e chi invece (come in questo caso) può permetterselo, perchè sono la sua storia, il suo percorso, le sue lotte e perchè no, i suoi vini, a fargli guadagnare il rispetto degli eno-appassionati.
Che dire quindi del Bellotti Bianco?? E' semplicemente vino, aggiungerei semplicemente vino buono e sano, vino da bere senza freni in una bella tavolata tra amici, abbinato a piatti semplici e non troppo elaborati, come semplice, naturale e conviviale dovrebbe essere il rapporto con il cibo e la tavola. Giallo paglierino piuttosto carico, è vino che scivola via in una apparente semplicità dettata da una beva facile, piacevole e rinfrescante. Si mantiene vivo e gustoso dal primo all'ultimo sorso, senza mai stancare o appesantirci, in un bel mix tra la materia del frutto agrumato (senza quegli eccessi tropicalisti che accumunano troppi vini bianchi), il profumo dei fiori di campo. Una beva di bella tensione sapido-minerale, dal finale amarognolo, un po' frutta secca e un po' burro salato, con una spruzzata di lime che gli conferisce un tocco citrino. A chi associa puzze e puzzette ai vini naturali, il Bellotti Bianco, risponde con freschezza, fragranza, profumi autentici e di grande pulizia, per una beva cristallina...
Sicuramente da inserire nella lista dei vini glu-glu per questa torrida estate 2015.