PASSAGGI ETILICI… Eno-racconti ad alta
gradazione alcolica.
Prosegue la rubrica Passaggi Etilici in collaborazione con l’enoteca
Avionblu. Dopo la prima somministrazione, in cui abbiamo proposto 3 vini dalle
suggestioni autunnali (giusto per chi si fosse perso la prima puntata, trattasi
del Timorasso Costa del Vento di Walter Massa, della Barbera Vigna della Madre
di Ettore Germano e del Groppello di Revò di Augusto Zadra.. mica robetta..) ripartiamo con il secondo trittico di vini... questa volta dedicati al Natale, festa amata ed odiata,
ma che comunque vada, smuove i consumatori di mezzo mondo.
Per festeggiare
dignitosamente il Natale, si è (chi più, chi meno) disposti a fare qualche sacrificio
economico extra… sia per accontentare figli e nipoti, sia per mettere sul tavolo
qualche prelibatezza e una buona bottiglia di vino. Una
festa dietro l’altra, dalla vigilia all’Epifania è tutto un susseguirsi di
tavole imbandite e bottiglie stappate tra parenti ed amici. Sono
queste le occasioni “speciali” per acquistare qualche vino particolare o svernare qualche prestigiosa riserva abbandonata in cantina.
Così mi son detto.... perché non proporre 3 vini per il pranzo di Natale? Un bianco per gli antipasti, un rosso per i secondi e un vino per il dolce. E allora perché non un trittico di vini biodinamici? Un' alternativa ai soliti nomi, un modo per proporre vini originali, frutto del lavoro "senza trucchi" di vignaioli autentici. Un modo per stimolare la curiosità dei vostri ospiti e se volete... essere "alla moda", visto l'interesse crescente verso i così detti vini naturali.
E poi diciamocelo, se proprio vogliamo spendere dei soldi nell'acquisto di vino per il pranzo di Natale, meglio investirli nei piccoli produttori, nei vini autoctoni, prodotti con rispetto per il terroir e la sua storia.
Stufi del solito pranzo di Natale? Provate con i vini biodinamici, provate a proporre un Natale che ingrassi meno le multinazionali e sostenga i nostri piccoli ed "intelligenti" artigiani del vino.
Per Passaggi Etilici proponiamo e assaggiamo per voi dal catalogo di Avionblu (così sapete anche dove trovarli...) il Sophia di Cantina Giardino, 100% autoctone uve Coda di Volpe, da vigne con oltre 70 anni di età, prodotto in poco meno di 900 bottiglie e macerato in anfora. Un bianco estremo che farà molto discutere. A seguire un rosso, ideale per i secondi di carne, come il Montecucco di Campinuovi, un Sangiovese in purezza che profuma di Toscana. E poi i dolci... basta champagnino e spumantino, vi proponiamo questo Moscato passito al Governo di Saracena dei Feudi di San Severino, un vino semplicemente unico, un tesoro Calabrese poco conosciuto, prodotto con un procedimento secolare, tanto da diventare un presidio Slow Food.
Se poi in cucina siete delle frane e proponete le solite tartine burro e salmone, non fa niente.. ci saranno i vini a farvi guadagnare rispetto!! Stay Tuned..
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