...Abbiamo a che fare con
una piccola realtà artigianale, fortemente legata alle tradizioni e al
terroir, una DOC storica, valorizzata da un approccio naturale e da
sinergie culturali, che ne valorizzano ulteriormente il progetto. Direi che ci sono tutti gli elementi per stimolare
l'interesse di ogni eno-apassionato!
Ci sono così tante cose da raccontare in merito a questo Boca e a questa cantina che mi trovo "quasi" in difficoltà... Tanto più una bevuta sa essere "interessante" tanto più mi incasino poi a scrivere perché é difficile riuscire a mettere su carta emozioni e suggestioni. Qui c'è un sacco di carne al fuoco e non so da che parte cominciare. Cercherò di non tediarvi e rubarvi troppo tempo (so di essere fuori format per il web... ma mi vedi preoccupato?).
Ci sono così tante cose da raccontare in merito a questo Boca e a questa cantina che mi trovo "quasi" in difficoltà... Tanto più una bevuta sa essere "interessante" tanto più mi incasino poi a scrivere perché é difficile riuscire a mettere su carta emozioni e suggestioni. Qui c'è un sacco di carne al fuoco e non so da che parte cominciare. Cercherò di non tediarvi e rubarvi troppo tempo (so di essere fuori format per il web... ma mi vedi preoccupato?).
Allora partiamo da Elena, Paola, ed Anna, le tre sorelle Conti che attualmente gestiscono vigne, cantina e castello. Ereditano il tutto da loro padre, viticoltore con la passione per il Boca. Per chi non lo sapesse siamo a Maggiora in alto Piemonte, provincia di Novara, terra devota al Nebbiolo più "ostico" (qui chiamato Spanna), ma anche ad altre varietà come l'Uva rara e la Vespolina. Da queste parti nascono vini importanti come il Gattinara, ma anche altre tipologie non meno interessanti come il Boca, il Ghemme, il Bramaterra, il Fara e il Sizzano.
Dagli anni 60 il sign. Ermanno Conti sposa la causa del Boca ed oggi le tre figlie perpetuano la tradizione di famiglia, continuando con il loro piccolo ettaro di vigna a valorizzare questo storico vino. Dal 1996 il loro Boca prenderà il nome di "il Rosso delle Donne", proprio a suggellare una gestione aziendale tutta al femminile. Inizia così il nuovo corso della cantina Conti, quasi una sfida, che riparte dalle tradizioni e si apre verso la vitiCOLTURA e la vitiCULTURA. Elena segue il processo produttivo sia in vigna che in cantina e lo fa nella maniera più "naturale" ed "onesta" possibile, l'onestà (e la volontà), di chi produce (e ci vende) vini senza trucchi. Poi c'è l'aspetto eno-culturale, la capacità di intrecciare e valorizzare il vino attraverso opere artistiche ed iniziative culturali a 360°. Anche per questo "il Rosso delle Donne" é una piccola opera d'arte.
Solo un ettaro di vigna con rese bassissime, zero pesticidi e diserbanti per una produzione che si aggira sulle 3000 bottiglie. Quella del Boca é una DOC storica delle colline Novaresi e in casa Conti si produce con il 75% di Spanna (Nebbiolo), il 20 % di Vespolina e il 5 di Uva Rara (Bonarda Novarese). Fermentazione in vasche d'acciaio con lieviti indigeni, quasi un mese di macerazione e maturazione per 3 anni in botti di legno, prima dell'affinamento in bottiglia.
Ho conosciuto Elena e Paola a "Sorgente del Vino Live" di Agazzano, dove ho assaggiato tutti i loro vini e chiaccherato di alcune conoscenze comuni (un saluto ai miei soci di coop. Totem, Stefano e Marco), oltre ovviamente ad aver acquistato una bottiglia del loro Boca 2007. Sapevo che questo vino non si offende se viene dimenticato, (avevo assaggiato con entusiasmo alcune vecchie annate di Boca al Nebbiolo Grapes), però ogni volta che scendevo in cantina a prendere una bottiglia, "Il rosso delle Donne" mi catturava lo sguardo (sarà per il suo fascino femminile), ma alla fine non ho resistito e al primo week-end di autunno pieno, l'ho spremuto fino all'ultima goccia.
Elegantemente brillante nel suo rosso rubino tendente al granato, pulito e
trasparente, si fa apprezzare per intensità e persistenza. Inizialmente
piuttosto chiuso e incupito, esprime soprattutto il suo lato più maschio,
vinoso, alcolico e terroso. Dimostra però di essere un grande vino, proprio per
la sua capacità evolutiva nel bicchiere, andando ad aprirsi con il passare del
tempo e svelandoci il suo lato più femminile e aggraziato, quel tocco di
eleganza, finezza e buon gusto che mi aspettavo, perché un vino riesce sempre
(o almeno dovrebbe) rispecchiare il carattere del suo produttore. E così sarà, il
bouquet si apre verso note più delicate, come il sottobosco a bacca rossa, i sentori floreali (rosa e violetta) e
le più piccanti e pepate note speziate e minerali. Pronto ad assaggiare, mi aspettavo un vino "difficile" e piuttosto austero, ed invece mi ha sorpreso per la sua incredibile bevibilità, tanto da impedirmi di avanzare il solito bicchiere del giorno dopo. E' un vino di buon corpo e ottima struttura, asciutto e sapido con una trama tannica importante, con una decisa (ma mai invasiva) componente alcolica (13%vol.). Un vino di grande longevità e dalla grande capacità evolutiva, questo 2007, si dimostra un Boca Junior(s) (e scusatemi la battutaccia calcistica), tanto é "fisicamente" giovane. Acidità e mineralità lo rendono assai bevibile, dinamico, equilibrato e di grande piacevolezza. Mi é piaciuta molto questa sua capacità di avere le caratteristiche tipiche del vino importante ma senza rimanere mai sulle gambe, sempre presente, vivo e amabile, "degustabile" davanti al caminetto, ma anche "gustabile" nella sua funzione alimentare. Ottimo anche nel finale, lungo, pulito, preciso, fine ma con personalità.
Che altro aggiungere? Non voglio anagrammare il termine post in spot, ma credo sia impossibile trovare un solo elemento di negatività per non consigliarvi vivamente l'acquisto di questa bottiglia. Abbiamo a che fare con una piccola realtà artigianale, fortemente legata alle tradizioni e al terroir, una DOC storica, valorizzata da un approccio naturale e da sinergie culturali, che ne valorizzano ulteriormente il progetto. Direi che ci sono tutti gli elementi per stimolare l'interesse di ogni eno-apassionato. Come é scritto sulla retro etichetta, questo Boca é un "piccolo gioiello dell'enologia piemontese", abbiate solo la pazienza di saperlo aspettare.
Prezzo di acquisto sulle 23 euro al banco assaggi (se ben ricordo), non proprio per tutte le tasche, ma direi un rapporto qualità/prezzo ottimo se pensate a tutto quello che ho scritto fin qui. Abbinamento gastronomico con piatti rustici della tradizione piemontese... magari davanti ad una fumante paniscia novarese.
Per questa volta niente consiglio/abbinamento eno-musicale.
Considerando
l’interesse delle sorelle Conti nel coniugare vino ed arte, con le mie ultime frequentazioni messicane, che mi hanno portato a visitare la sua casa "Azzurra" (ora museo) a
Città del Mexico; mi sento di consigliarvi la lettura della biografia di Frida Kahlo mentre sorseggiate questo Boca. La pittrice tedesca, messicana d'adozione e sposata con “l’artista della
rivoluzione” Diego Rivera, fu personaggio controverso e irrequieto, di grande fascino e mistero, tra amori
sofferti e grande passione politica. “Il Rosso delle Donne”, può essere una
“compagna” di lettura ideale.
Questo é il Boca del Castello Conti... un vino al femminile che con il suo fascino da "signora in rosso", non potrà lasciarvi indifferenti. Proprio come Frida Kahlo. Il vino é anche cultura e le Cantine Conti sono qui a dimostrarcelo.
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