lunedì 17 novembre 2014

AGAMIUM 2008 - Colline Novaresi D.O.C. - Antichi Vigneti di Cantalupo

Il nome di questa cantina non lascia spazio a dubbi... la storia e la tradizione della viticoltura di Ghemme passa attraverso i vini della famiglia Arlunno.


Enologicamente viene identificato come "Alto Piemonte", perché sta su a nord del Monferrato, sopra Vercelli e Novara. Vini nordici per gran parte d'Italia. Per il sottoscritto che vi scrive da Varese provincia, sta invece a sud-ovest, ovvero dall’altra parte del Ticino, poco più di trenta chilometri per entrare in un territorio che  eno-gastronomicamente parlando, è da sempre molto più interessante del varesotto. Poco più di mezz’ora ed eccomi immerso tra i campi e le colline del novarese, basta uscire a Romagnano Sesia, "fare il fondo" alla distilleria Francoli (proprio attaccata all'uscita) e muoversi in direzione nord verso Maggiora, non per vedere il mondiale di motocross ma per iniziare un eno-tour in direzione sud che in in una ventina di km, vi permetterà di attraversare città del vino come Boca, Gattinara, Ghemme, Sizzano e soddisfare la sete di buon nettare. Vi consiglio però di non spegnere il motore del vostro mezzo e proseguire in direzione sud-est per attraversare la pianura e le nebbie autunnali, perdersi tra campi e risaie e sostare in piccole osterie rurali che sembrano essere fuori dal tempo. 

E’ proprio il suo essere “old style”, rurale e poco incline al turismo di massa, a rendere quest’area ancora piuttosto sottovalutata, rispetto ai più blasonati Monferrato o alle Langhe… Qui non si rimane bloccati lungo la strada da turisti intenti a fotografare le colline vitate, ma é molto più probabile dover procedere a rilento a causa dei trattori al lavoro... Sembra tutto più discreto, riservato, un'atmosfera paesana... forse meno eccitante ma più autentica... Eppure anche qui i paesaggi mozzafiato e i posti del cuore non mancano. Passare da Ghemme a Gattinara non é proprio come andare da Barolo a La Morra, ma una volta giunti a Gattinara chiedete della Torre delle Castelle saliteci, ammirate le colline di nebbiolo e poi mi saprete dire.

In un sabato assolato tra due settimane di pioggia intensa, é bastato attraversare il Ticino all'altezza di Oleggio e dirigersi attraverso i campi e le risaie verso Briona, per imbattersi in una autentica chicca... la Badia di Dulzago, un complesso abbaziale del XII sec., un piccolo borgo rurale ormai quasi diroccato (gli abitanti si contano sulle mani), ma all’interno della quale potete trovare caloroso rifugio all’Osteria San Giulio. Ambiente casalingo e piatti della tradizione fatti come tradizione comanda. Qui grazie al cielo, la nouvelle cuisine non sanno neanche cosa sia…  si spende poco, si mangia abbondante e rustico, come essere a pranzo dalla nonna (inteso come complimento). Se volete gustare la caratteristica Paniscia novarese, qui siete nel posto giusto… ma non perdetevi anche i salumi, l'anatra e l'ottima trippa. Anche la carta dei vini nel suo piccolo è ben assemblata e senza ricarichi eccessivi, con prevalenza di vini piemontesi, in particolare della zona Alto Piemonte. Per non sbagliare vado sul più classico degli abbinamenti territoriali, diciamo quasi un km zero, prodotto da una delle più conosciute cantine di Ghemme, che indubbiamente ha scritto la storia enologica di questo territorio e che porta il nome degli “Antichi Vigneti di Cantalupo”, azienda vitivinicola condotta magistralmente dalla famiglia Arlunno e che affonda le proprie origini nel 1500.

E' solo negli anni '70 con l'istituzione della D.O.C. di Ghemme, la nuova cantina, e l'acquisizione di alcuni vigneti, che l'azienda prende l'attuale fisionomia, con Alberto Arlunno che grazie alle sue conoscenze e al suo entusiasmo, guida quella che a tutti gli effetti é una cantina simbolo di questo territorio.

In totale sono ben 35ha i vigneti di proprietà dislocati in diverse zone, da cui si ricavano 200.000 bottiglie, numeri che iniziano a farsi importanti, pur mantenendo un approccio alla materia nel segno della tradizione e dell'identità territoriale. L'uva maggiormente coltivata é il Nebbiolo, il mitico Spanna (che belle le bottiglie vintage di Spanna!!), a cui si aggiungono i vigneti di altre uve tipiche della zona, come l'Uva Rara, la Vaspolina, e l'Erbaluce, ma anche Greco, Arneis e Chardonnay. 

A rendere l'Alto Piemonte un territorio ad alta vocazione enologica c'è sicuramente la composizione di terreni poveri di origine morenico glaciale, composto da ciotoli e ricco di minerali. L'aria che soffia dalle Alpi alle spalle, mantengono il clima fresco e ne determina il carattere dei vini. Tra le bottiglie proposte spiccano sicuramente i Ghemme D.O.C.G., con i tre cru (Collis Breclemae, Collis Carellae, Signore di Bayard) sugli scudi. Grandi vini per finezza ed eleganza. 

Io mi sono dovuto "accontentare" del loro Agamium (il nome latino di Ghemme), un Nebbiolo in purezza che rientra nella D.O.C. delle Colline Novaresi. Le uve provengono dai vigneti Carella, Baraggiola, Valera, con una resa di 60 ql/ha, sono vendemmiate nella seconda decade di ottobre. Dopo un breve periodo di macerazione affinamento in piccole botti di rovere da 9hl.

I grandi nebbioli sono altra cosa, per complessità e profondità, austerità, finezza, longevità… qui risulta tutto piuttosto lineare e senza grosse sorprese, ma se amate il vitigno e cercate una bottiglia per accompagnare ottimamente il pasto, questo Agamium, che é sicuramente vino ben fatto, farà il caso vostro (e metteteci anche l'ottimo rapporto qualità/prezzo, siamo sulle 10 euro). Classico rubino non troppo carico tendente al granato, ha naso lineare e molto piacevole. Frutto di sottobosco, lampone e mirtillo in evidenza, pieno e maturo senza mai scadere nell’effetto dolciastro da confettura, é sorretto da una fine nota alcolica e soprattutto dalle sensazioni floreali di violetta e geranio, oltre ad una speziatura leggera. La beva è semplice ed onesta, molto pulita e piacevole, con tannino ormai integrato, buon corpo e struttura. L'affinamento in legni piccoli assicura rotondità, ma é la spalla acida  che rinfresca e pulisce il palato, a rendere questo vino assai piacevole nell'accompagnare e "sgrassare" i piatti della tradizione locale.

Se volete spendere e volare alto, prego puntare sui cru di Ghemme, alternativamente l'Agamium é una buona alternativa low cost, per avvicinarsi ai vini della famiglia Arlunno, mentre l'osteria San Giulio, é il giusto posto per scoprire la cucina locale. Ottima combinazione.

6 commenti:

  1. Ciao Simo, ti consiglio di provare anche il loro Colline Novaresi 'Abate di Cluny' 2007, di uve leggermente surmature. Ma forse l'hai già fatto! :)

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  2. E invece no.... all'occorrenza se mi capita sotto tiro... lo proverò...
    anche se ovviamente punto di più al Ghemme.... ciao e grazie..

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  3. Speriamo che non venga troppo sdoganato l'Alto Piemonte, perché si beve un gran bene ancora a prezzi non da aristocratici ma da terrestri con emozioni forti.
    Proprio ieri in una degustazione a Caserta di Alto Piemonte, grazie ad alcuni giovani amici distributori (the great gig in the wine) sono spiccati nell'assaggio, come già conosciuti ma di grande piacevolezza da riprovare, i Gattinara di Iaretti, i Boca di Barbaglia ed Erbaluce e Carema di Ferrando, meno convincente, oggi, Clerico con il suo Lessona dal taglio troppo grasso e modernista, ma che bel bere gastronomico in quelle terre!!!

    Claudio Tenuta

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    1. Speriamo.. anche perché é qui a poco più di mezz'ora da casa!! Pensa che proprio quel giorno di cui ho scritto sopra, in preda ad una crisi enoico-compulsiva mi sono fermato all'enoteca regionale di Gattinara e ho comprato il Gattinara riserva di Paride (che personalmente preferisco al Pietro) e il boca di Barbaglia. Ferrando conosco di fama ma non ho ancora assaggiato nulla. Adoro il Boca delle Sorelle Conti che sicuramente avrai già bevuto...grande vino...

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  4. Ciao Simo, senza scomodare i grandi ghemme o gattinara ti consiglio vivamente di provare i nebbioli (DOC Colline Novaresi) di Francesco Brigatti, Gilberto Boniperti e Tiziano Mazzoni (quest'ultimo produce due grandi ghemme)..a presto e continua così..
    Lele

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    1. grazie Lele x i consigli... c'è sempre bisogno di vini meno impegnativi e più glu glu... anzi a volte per pasteggiare li preferisco... ciao :-)

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