martedì 24 marzo 2015

PRULKE 2009 - Venezia Giulia I.G.T. - Zidarich



Il Prukle di Zidarich suona letteralmente "rock". Vino più che mai figlio delle pietre,  della roccia carsica, del vento e anche del mare.



Torno in Friuli e sui bianchi macerati, precisamente in quella terra di confine conosciuta come Carso, che in questi ultimi anni, sembra aver focalizzato l’attenzione degli eno-appassionati a discapito del Collio. A me delle tendenze non mi importa molto, adoro i vini del Collio, così come quelli del Carso, vini che intrigano per un carattere distintivo unico, che li rende particolari, originali, espressivi, autentiche cartoline enoiche di un territorio unico e ricco di mistero. 


Tra i nomi più importanti e conosciuti c’è sicuramente quello della famiglia Zidarich, comune di Prepotto, nel cuore del carso triestino. Vignaioli da sempre per usanza locale (<<si beve più di quanto si vinifichi>>) e per fornire le osmizze di paese, é Benjamin insieme alla moglie, che dal 1988 ha molto investito con grande determinazione nell’azienda paterna, partendo da quel mezzo ettaro di vigna per arrivare oggi con impegno, determinazione e indiscusso amore per il Carso e il suo vino, a coltivare 8 ettari di vigneti, sapientemente reimpiantati nel corso degli anni su terreni di roccia carsica, ricoperti da un sottile strato di terra rossa ricca di ferro.  Un lavoro continuo, nel segno dell’artigianalità e della continua ricerca della qualità, che ha portato alla nuova “spettacolare” cantina su più livelli, scavata nella roccia fino ad una profondità di 22 metri.  Una produzione di circa 25.000 bottiglie, con spazio ai vitigni autoctoni di queste zone, vitovska e malvasia, il terrano, un po’ di sauvignon e merlot. Vini dal carattere distintivo che esprimono il legame tra l’uomo e il territorio, che raccontano un luogo, la sua storia, le sue tradizioni, la sua bellezza e il suo “grigio” fascino est-europeo. La scelta, oggi scontata, rivoluzionaria allora, di trasmettere tutto questo attraverso vini realizzanti senza scendere a compromessi, sposando la filosofia “naturale”. 


Il vino che vado a raccontarvi si chiama Prulke, annata 2009, e rappresenta un “bianco carso” composto dall’assemblaggio di uve bianche, vitovska 20%, malvasia 20% e sauvignon 60%, provenienti dallo stesso vigneto.  Basse rese (40-50 ql/ha) con viti di età variabile che arrivano fino ai 30 anni. Vendemmia a cavallo tra fine settembre ed inizio ottobre con produzione limitata a 3000 bottiglie. Fermentazione e macerazione sulle bucce in tini aperti con follature giornaliere e nessun controllo di temperatura. Lieviti autoctoni. La fermentazione malolattica avviene in botti grandi di rovere, mentre l’affinamento in botti medie e grandi di rovere di Slavonia e francese. Nessuna filtrazione, chiarifica e stabilizzazione in fase di imbottigliamento. Il Prulke viene commercializzato dopo due anni. 13% di gradazione alcolica e prezzo in enoteca sulle 25 euro. 


Visivamente nessun dubbio sulla macerazione… consistente, leggermente viscoso, nebbioso… un giallo oro tendente al ramato. Il vino è intrigante, ricco di sfaccettature, originale… Naso e palato in simbiosi, ci conquistano a ritmo di rock… dimenticatevi le rotondità solari a base di frutti in salsa tropicalista, da queste parti il latino-americano risulta molto più che insopportabile… Qui il vino viaggia su ritmi tesi e sostenuti, chitarre elettriche, amplificatori valvolari, suoni dalla texture sgranata dalle suggestioni vintage. Stoner sound, perché il Prulke suona letteralmente rock. Vino più che mai figlio delle pietre,  della roccia carsica, del vento e anche del mare. 


Vino fortemente minerale, sapido, quasi salato, leggermente salmastro, non facilissimo al primo impatto, soprattutto per chi non è abituato ai così detti vini “orange”. Bisogna abituare il palato, poi sorso dopo sorso si rimane positivamente colpiti, conquistati, anche se non si beve con la “foga” dei bianchi beverini e glu glu che rinfrescano nelle calde giornate estive. Non servitelo troppo freddo… e lasciatevi trasportare…  è un vino che affascina con il tempo…  continuerete a versarne nel bicchiere, per gustarlo con calma e lentezza, alla ricerca delle sue particolari e caleidoscopiche sfumature celate dietro quel muro di roccia, le note agrumate, la speziatura, i rimandi vegetali di salvia ed alloro. La beva “macerata” nella presa tannica, nella morbidezza, nelle sensazioni di pienezza, qui è splendidamente contrastata e rinfrescata da una texture sgranata e da una vena sapido/minerale a tratti spigliata. Finale lungo e dal retrogusto amarognolo.


Rimane (argomento già affrontato nei post precedenti) il dubbio amletico sui bianchi vestiti di rosso… sulla loro “dubbia” capacità di rendere giustizia al vitigno… ma per oggi non voglio pensarci e godermi a pieno questo intrigante sorso carsico. Seriamente candidato ad entrare nella top-ten del 2015.


Vi consiglio uno sguardo al video firmato Mauro Fermariello, dedicato a Beniamino  Zidarich che troverete su Winestories …  

Nessun commento:

Posta un commento

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.