... un poeta del vino, o ancor più semplicemente, un contadino innamorato del suo lavoro e del territorio su cui affonda radici robuste... di sicuro Marko Fon dimostra ancora una volta, che i vini buoni sono fatti dalle belle persone. Cuore-Carso-Mami
Qualche sera fa
mentre bevevo la Malvasia di Fon all’ Erba Brusca di Milano, mi sono sentito sul pezzo e anche un po' alla moda, sicuramente a mio agio, cosa che difficilmente mi capita quando scendo dalle prealpi in direzione movida milanese pseudo-alternativa, molto fighetta, decisamente odiosa.
Dopotutto oggi i bianchi Friulani più gettonati provengono dall'area del Carso e non più dal Collio, l’appassionato "moderno" va alla ricerca di garagismi
natural’artigianali… niente grandi nomi e solo piccole produzioni... roba di
nicchia e direi che con la Malvazija di Fon sono assolutamente sul pezzo. Aggiungiamo che l'Erba Brusca è indubbiamonete uno dei ristoranti più apprezzati in quel di Milano, grazie ad un ambiente eco-friendly e ad una cucina leggera e fantasiosa, un posto dove non mancano commensali stranieri e si avverte una certa dinamictà. Piacevolissimo passarci la serata, soprattutto il mercoledì con il jazz suonato dal vivo, che da quel giusto tocco fighetto e un po' newyorkese alla situazione.
Del ricordo di una serata, rimane nero su bianco il nome di Fon, che al cospetto di una produzione limitata e alla nazionalità Slovena, sembra uno dei nomi più gettonati e chiacchierati tra gli italici appassionati e blogger. Vi rimando a loro per saperne quanto di più su questo vignaiolo, a suo modo unico.
4 ettari di vigneti, metà dei quali a malvasia, il resto si divide in vitovska e teran, per 5-6000 bottiglie l'anno che vanno letteralmente a ruba. La malvasia è indubbiamente il suo cavallo di battaglia, e viene proposta in ben tre versioni, quella di cui vi scrivo, che fa solo acciaio ed è realizzata con le uve più giovani, la riserva che affina in legno e la "4 Stati", sempre in legno, con uve di una vigna centenaria. Conduzione esclusivamente familiare senza alcun tipo di intervento sistemico, concimi e diserbanti. Anche in cantina si lascia che il vino faccia il suo percorso, in modo da offrire sempre a chi stappa una sua bottiglia, un sorso naturalmente autentico, quanto più possibile espressione del vitigno, dell'annata e del territorio.
La Malvazija 2013 è di un bel giallo intenso dai riflessi oro, non particolarmente brillante e trasparente. Pur non essendo un macerato, (come molti illustri colleghi della zona), trasmette comunque una sensazione di consistenza, leggera ma non troppo, fluido si, ma qui c’è anche sostanza. Ti viene proprio voglia di berla solo a guardarla… Non tradirà le aspettative, un bianco da favola come raramente capita di trovare, piacevole e gustoso, con naturalezza e disinvoltura, senza eccessi ed estremismi carsici, ma anche senza scadere in facili note e ritornelli da hit parade, che entusiasmano al primo sorso e stufano al terzo. Questa malvasia istriana in purezza da solo acciaio, è il suo vino più semplice, fresco, diretto… e forse proprio questo è il suo punto di forza…
E’ classe cristallina pura, eccellente nella complessità di un sorso senza troppe sovrastrutture, mantenendo un equilibrio tra fluidità e succosità che consentono alla malvasia di Fon di impossessarsi di te e non poterne più fare a meno. Tanto buon nettare profumato da goderne dal primo all’ultimo sorso… E' il Carso delle giornate invernali, teso, verticale, che non fa mai mancare il suo apporto minerale, roccioso, salino, che profuma di agrumi, lime, salvia... ma è anche il Carso gentile e generoso che mostra il suo lato più solare, carico e profumato, estivo nei fiori di campo e il fieno, il miele e le albicocche.
La fresca dinamicità di un sorso appagante che si spiega nell' esigenza di berne ancora un bicchiere per sentirsi persone felici. Un vino che vorrei far diventare la mia hit per l’estate, ma mi accontenterò di questa dolce istantanea... una calda serata d'estate, un tavolino all'aperto, della musica jazz, del buon cibo e la malvasia di Marko Fon.
Si sono sprecati gli aggettivi per descrivere il lavoro e la dedizione con cui questo vignaiolo sloveno si prende cura delle sue uve, un poeta del vino, o ancor più semplicemente, un contadino innamorato del suo lavoro e del territorio su cui affonda radici robuste... di sicuro Marko Fon dimostra ancora una volta, che i vini buoni sono fatti dalle belle persone. Cuore-Carso-Mani. La sintesi perfetta.
4 ettari di vigneti, metà dei quali a malvasia, il resto si divide in vitovska e teran, per 5-6000 bottiglie l'anno che vanno letteralmente a ruba. La malvasia è indubbiamente il suo cavallo di battaglia, e viene proposta in ben tre versioni, quella di cui vi scrivo, che fa solo acciaio ed è realizzata con le uve più giovani, la riserva che affina in legno e la "4 Stati", sempre in legno, con uve di una vigna centenaria. Conduzione esclusivamente familiare senza alcun tipo di intervento sistemico, concimi e diserbanti. Anche in cantina si lascia che il vino faccia il suo percorso, in modo da offrire sempre a chi stappa una sua bottiglia, un sorso naturalmente autentico, quanto più possibile espressione del vitigno, dell'annata e del territorio.
La Malvazija 2013 è di un bel giallo intenso dai riflessi oro, non particolarmente brillante e trasparente. Pur non essendo un macerato, (come molti illustri colleghi della zona), trasmette comunque una sensazione di consistenza, leggera ma non troppo, fluido si, ma qui c’è anche sostanza. Ti viene proprio voglia di berla solo a guardarla… Non tradirà le aspettative, un bianco da favola come raramente capita di trovare, piacevole e gustoso, con naturalezza e disinvoltura, senza eccessi ed estremismi carsici, ma anche senza scadere in facili note e ritornelli da hit parade, che entusiasmano al primo sorso e stufano al terzo. Questa malvasia istriana in purezza da solo acciaio, è il suo vino più semplice, fresco, diretto… e forse proprio questo è il suo punto di forza…
E’ classe cristallina pura, eccellente nella complessità di un sorso senza troppe sovrastrutture, mantenendo un equilibrio tra fluidità e succosità che consentono alla malvasia di Fon di impossessarsi di te e non poterne più fare a meno. Tanto buon nettare profumato da goderne dal primo all’ultimo sorso… E' il Carso delle giornate invernali, teso, verticale, che non fa mai mancare il suo apporto minerale, roccioso, salino, che profuma di agrumi, lime, salvia... ma è anche il Carso gentile e generoso che mostra il suo lato più solare, carico e profumato, estivo nei fiori di campo e il fieno, il miele e le albicocche.
La fresca dinamicità di un sorso appagante che si spiega nell' esigenza di berne ancora un bicchiere per sentirsi persone felici. Un vino che vorrei far diventare la mia hit per l’estate, ma mi accontenterò di questa dolce istantanea... una calda serata d'estate, un tavolino all'aperto, della musica jazz, del buon cibo e la malvasia di Marko Fon.
Si sono sprecati gli aggettivi per descrivere il lavoro e la dedizione con cui questo vignaiolo sloveno si prende cura delle sue uve, un poeta del vino, o ancor più semplicemente, un contadino innamorato del suo lavoro e del territorio su cui affonda radici robuste... di sicuro Marko Fon dimostra ancora una volta, che i vini buoni sono fatti dalle belle persone. Cuore-Carso-Mani. La sintesi perfetta.
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