...Difficile trovare un difetto a questo Nobile, che riesce, nel segno della tradizione, a regalarci un vino di grande equilibrio ed eleganza, senza eccessi di modernismo...
Qualcuno "sfogliando" questo blog può accusarmi di essere eccessivamente Tosco-Piemontese oriented, considerando la consistente quantità di bottiglie recensite provenienti da queste due regioni, che non a caso rappresentano le aree vinicole italiane più famose ed apprezzate. Quindi, premesso che mi piacciono le buone bottiglie, indipendentemente dalla regione di provenienza, é un dato di fatto che in Toscana e Piemonte si producono parecchi ottimi vini e diventa quindi scontato, ritrovare queste bottiglie in cantina e sul tavolo.
Qualcuno "sfogliando" questo blog può accusarmi di essere eccessivamente Tosco-Piemontese oriented, considerando la consistente quantità di bottiglie recensite provenienti da queste due regioni, che non a caso rappresentano le aree vinicole italiane più famose ed apprezzate. Quindi, premesso che mi piacciono le buone bottiglie, indipendentemente dalla regione di provenienza, é un dato di fatto che in Toscana e Piemonte si producono parecchi ottimi vini e diventa quindi scontato, ritrovare queste bottiglie in cantina e sul tavolo.
Così durante una cena tra amici mi portano questa bella bottiglia di Nobile di Montepulciano, un vino che é conosciuto e venduto più all'estero che non in Italia, dove il consumatore medio é più propenso al Chianti, ai vini di Montalcino e ai grandi blend toscani. A me é sempre piaciuto un sacco, come mi piacciono un sacco i vini toscani dove il Sangiovese (o Prugnolo Gentile come lo chiamano a Montepulciano) é il vitigno predominante. Sarà che sono rimasto affascinato da questo borgo "misterioso" e dalle sue storiche cantine sotterranee scavate nel cuore del paese.
Gattavecchi é la cantina di cui vi scrivo oggi, ed é proprio situata nel centro storico di Montepulciano, una cantina scavata nella roccia e nel tufo, proprio sotto la duecentesca chiesa di Santa Maria dei Servi. Produttori di vino da 5 generazioni, l'azienda viene rilanciata nel dopoguerra dal sign. Valente Gattavecchi e si compone di due entità distinte, ovvero la storica cantina Gattavecchi e la più recente e moderna tenuta Poggio alla Sala, che attualmente vengono gestite dai figli. In tutto circa 40 ettari vitati per 280.000 bottiglie prodotte, ed oltre al tipico Nobile di Montepulciano, vengono commercializzati altri classici vini toscani, dal Chianti dei colli Senesi, alla Vernaccia di San Gimignano. Una produzione che punta in toto sull'autoctono Sangiovese e su altri caratteristici uvaggi toscani. Bene... ogni tanto trovare in toscana una cantina "medio-grande" come questa, senza la solita bottiglia di Merlot fa "quasi" piacere.
Prendiamo il loro Nobile... al 90% è composto da Sangiovese coltivato nei poderi di Argiano e Ascianello, situati nel comune di Montepulciano, mentre a completamento si utilizzano altre tipiche uve della zona come il Canaiolo e il Colorino Nero. A vendemmia ultimata e dopo una soffice diraspa-pigiatura si effettua una macerazione a temperatura controllata per 16-18
giorni. La fermentazione malolattica avviene spontaneamente entro il mese di dicembre, mentre l'’affinamento avviene per due anni in botti di rovere di Slavonia di media capacità e in piccoli fusti di rovere francese. Segue un ulteriore affinamento in bottiglia di 6 – 8 mesi.
giorni. La fermentazione malolattica avviene spontaneamente entro il mese di dicembre, mentre l'’affinamento avviene per due anni in botti di rovere di Slavonia di media capacità e in piccoli fusti di rovere francese. Segue un ulteriore affinamento in bottiglia di 6 – 8 mesi.
Prima di raccontarvi del bevuto, permettetemi due righe in merito alla bellissima etichetta effetto "vintage", che ben rappresenta e identifica la cantina Gattavecchi, simbolo e storia della viticoltura di Montepulciano, tanto da essere stata tra le prime ad imbottigliare il Nobile. Molto suggestiva.
Nel bicchiere notiamo un bel colorito rosso rubino con sfumature granato, con buona fluidità e trasparenza. Bello ed elegante già alla vista. Al naso é profumato, varietale e delicato. La vena alcolica di (13.5% vol.) rimane in secondo piano, lasciando spazio ad un vino di media intensità e persistenza olfattiva, con piacevoli e predominanti sentori di frutta rossa e nera, come ciliegie e prugne. Secondariamente sono le note speziate a farsi spazio, con punte di cannella, chiodi di garofano, pepe e liquirizia. Leggera tostatura. Al palato é asciutto e caldo, di struttura media e buon corpo. Il tannino é piuttosto morbido e ci regala un vino pieno e avvolgente, mai denso o esageratamente carico, risultando equilibrato, snello e assai piacevole. Davvero un vino ben fatto. Forse pecca un filo in struttura e in spinta, ma rimane al contempo un vino godibilissimo e mai banale. Bel finale persistente.
Difficile trovare un difetto a questo Nobile, che riesce, nel segno della tradizione, a regalarci un vino di grande equilibrio ed eleganza, senza eccessi di modernismo, nel saper farsi "gustare" senza caricare troppo sulla polpa e gli zuccheri, nel riuscire a dimostrarsi vino di spessore, senza voler mostrare i muscoli a tutti i costi.
Una bottiglia che consiglio a tutti di acquistare, sia per il prezzo contenuto tra le 13-15 euro, adeguato per un Nobile, sia perché vi portate a casa una bella bottiglia che fa la sua "sporca" figura sia in tavola che sullo scaffale.
Tradizione, eleganza ed equilibrio, vino ideale per pesteggiare in abbinata a dei formaggi saporiti o ad un buon filetto. Stappare con un'oretta di anticipo e servire a 18-20°C. Trovarlo in giro non é semplicissimo, almeno qui nel varesotto, il consiglio é di fare il turista, così vi vedete la stupenda Montepulciano, la suggestiva cantina sotteranea di Gattavecchi e vi portate a casa un bel ricordino formato bottiglia. Questa si che é una bella cartolina da Montepulciano.
P.S. Grazie a Stefano per la bottiglia :-)
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