martedì 3 aprile 2012

SESSANTAPARTE 2009 - Barbera d'Alba 2009 D.O.C. - Massimo Penna

...Quando il risotto alla milanese con ossobuco mette in secondo piano una Barbera...


Voglio essere onesto con il lettore… se sei finito su questo post, alla ricerca di informazioni sulla Barbera di Massimo Penna, allora fai un salto a metà pagina, perché di questo viticoltore langarolo non ho informazioni in merito (diciamo che si tratta di una degustazione alla cieca anche se l’etichetta si vedeva benissimo..), ma soprattutto perché il protagonista di questo post è il ristorante in cui sono stato e la sua specialità, più che il vino di accompagnamento (ebbene si… questo è il classico caso, in cui la bottiglia non ruba la scena al piatto..). Se avete pazienza ve la racconto dall’inizio…

E’ sabato pomeriggio.. sono ormai le 19 e abbiamo (io e consorte) un compleanno arretrato da festeggiare (e non è il mio..). Nel corso della settimana avevamo già varato alcune possibilità, se non altro l’idea di base… ovvero mangiare un tipico piatto milanese come tradizione comanda… anzi un piatto specifico… il risotto alla milanese con ossobuco.  

Abitando nelle Prealpi varesine, Milano non è poi così lontana, capita spesso di scendere nella metropoli per concerti, fiere, mostre ecc… con 40 minuti di auto sei in centro.. però… ristoranti quasi zero!. Sono sempre affollati, spesso con due turni serali, il che significa dover cenare con l’imbuto e il cameriere che ti pressa (e questa è una cosa che odio), i prezzi rispetto alla provincia sono maggiorati di un bel 20% , la qualità lascia spesso a desiderare e molte osterie lo sono solo nel nome. Certo anche a Milano le trattorie autentiche e tradizionali non mancano, ma bisogna cercarle con il lanternino, tra centinaia di ristoranti. Dopo un’intera mattinata passata sul web alla ricerca del posto “come dico io..”, decido per il meno peggio, visto che nessun ristorante è riuscito a convincermi a pieno. Il più consigliato, acclamato ed economicamente alla mia portata sembra essere l’Altra Isola, antica trattoria milanese, che oltre a riscuotere parecchi consensi tra gli internauti, viene addirittura indicata su Dissapore come il ristorante milanese numero uno per l’ossobuco e al secondo posto per il risotto alla milanese…

Considerando che voglio spararmi proprio il risotto all’ossobuco… questa trattoria sembra essere quello che sto cercando, salvo poi leggere che a parte l’anziano e storico gestore, cuoco e camerieri sono tutti cinesi. La cosa mi lascia un po’ interdetto, la tradizionale cucina meneghina è opera di un cinese… ma che ci azzecca?? Chiudiamo un occhio e fidiamoci… si sa che ormai a Milano il lavoro del cuoco è opera di stranieri, non è un caso che i migliori pizzaioli sono egiziani…

Arrivo puntuale in zona Isola, non siamo in centro storico il che (credo per la prima volta in vita mia) mi consente di parcheggiare senza problemi. Entro ed è tutto come previsto, una vecchia e classica trattoria milanese, apparentemente un po’ decaduta. La sensazione che si respira é di un posto che in passato ha goduto di gloria e riconoscimenti, mentre oggi il milanese medio preferisce farsi spennare in qualche pseudo ristorante alla moda, e i soli due tavoli occupati lo dimostrano. C’è l’anziano e panciuto proprietario, un giovane cinese a gestire la sala e un cinese più anzianotto con il cappello da cuoco… è lui il re e il custode della tradizione culinaria meneghina.

Mentre aspettiamo e diamo un occhio alla carta dei vini ci viene servito un piattino con quattro polpettine fritte, decisamente posse… sembra quasi che il cuoco ci voglia avvisare... occhio che sono cinese!! Ecco subito il riscatto, l’elemento che scardina dubbi e pregiudizi.. sullo scaffale dei vini in bella mostra alcune bottiglie di Barbacarlo…. È la prima volta che lo vedo in un ristorante e non è proprio un vino che uno compra a caso… evidentemente l’anziano gestore la sa più lunga di quanto io possa immaginare. L’atmosfera mi piace molto, questa è una vera trattoria old style, dai muri con l’intonaco cadente, ai tavoli del nonno, all’anziano signore che solo-soletto mangia la cotoletta alla milanese seduto al primo tavolo all’ingresso della sala.

C’è da scegliere il vino, la regione Piemonte prevede un assortimento di una decina di bottiglie, quasi tutte della stessa cantina, un certo Massimo Penna, produttore di Alba. Voto per la sua Barbera, proviamola… con il risotto giallo e l’ossobuco un ruspante Barbera è quello che ci vuole. Il piatto è fantastico e abbondante, buono il risotto ma è l’ossobuco ad avere una marcia in più… come diceva una pubblicità di qualche anno fa… “si taglia con un grissino”. Non è un piatto per gli amanti della cucina light… ma a mio modesto parere è qualcosa da provare almeno una volta nella vita!!

Tornando su quello che è l’argomento principale di questo blog, ovvero il vino. Come ho scritto sopra non ho notizie in merito al produttore e alla tecnica di vinificazione e affinamento di questa Barbera. Quantomeno trattandosi di una Barbera d’Alba con tanto di fascetta D.O.C. possiamo prendere come riferimento la sua disciplinare. La bottiglia in questione è dell’annata 2009 e si chiama Sessantaparte (invito chiunque abbia info in merito a questo produttore di postarle qui sotto).

Fedele compagno di viaggio del nostro “risottone” si presenta di un bel rosso rubino scuro e carico, molto concentrato, impenetrabile alla luce e piuttosto denso. Anche il naso è piuttosto concentrato, discreto per intensità e persistenza olfattiva, si lascia apprezzare per un buon equilibrio tra la vena alcolica (14%vol.) piuttosto spinta e una nota dolciastra che richiama sensazioni di frutta matura rossa e nera (ciliegie, more, prugne), con leggera speziatura

Diciamo che c’è il caratteristico approccio rustico del classico vino da pasto, bello tosto e consistente, ma qui c’è un taglio più “moderno” che rende il tutto più rotondo, morbido e facile. Proprio per questo il bevuto risulta molto piacevole, ma senza esagerare e rischiare di risultare troppo ruffiano e poco autentico. Se posso fare una critica direi che manca un filo leggerezza, di dinamicità e di freschezza. Si beve con piacere ma arrivare a fine bottiglia risulta un po’ faticoso… diciamo che se il risotto con l’ossobuco è un piatto grasso… questa Barbera non è da meno. Tutto sommato senza infamia ne lode una buona Barbera d’Alba, tanto spessa quanto gustosa.

Prezzo al ristorante 22 euro. Certo se penso alla piacevole leggerezza della Barbera di Principiano bevuta a Vinnatur una settimana fa, qui siamo una bella spanna sotto.

L’abbinamento gastronomico è trasversale, essendo questo un buon vino da pasto, ma posso dire che piatti rustici e tradizionali sono l’ideale. Diciamo pure che ho passato una serata d’altri tempi, in un vecchio ristorante che sembra lottare contro il tempo e il modernismo della metropoli, tra risotto, ossobuco e Barbera. Mancava solo un adeguato accompagnamento musicale, magari con un Nanni Svampa d’annata, ideale cantastorie della  Milano che fu.

P.S. ricordate che chiedevo notizie in merito a questa cantina e a questo vino? Bene... direttamente dal produttore Massimo Penna ecco tutto quello che c'è da sapere  sul Sessantaparte...con qualche piacevole sorpresa...
"E’ un vino che produco da circa un ettaro di vigna con vocazione molto particolare. Molto potente addirittura stucchevole alla beva quando è molto giovane come nel caso del 2009. Consiglio questo vino a chi può e si sente di aspettare almeno 6 – 8 anni in modo che l’adolescenza lasci posto all’eleganza che ora è nascosta.
Barbera 100% vinificazione tradizionale a cappello sommerso con macerazione che vede come periodo ottimale il tempo della totale degradazione degli zuccheri. Separazione dalle bucce e affinamento nelle bonse esclusivamente nuove di rovere per circa 15 mesi ( in particolari anni come ad esempio il 2001 – 2007 – 2009 e il 2011 anche solo 12 )
E come abbiamo detto affinamento finale in bottiglia protratto per il tempo necessario. Il Sessantaparte non si offende se viene dimenticato.
Il prezzo è di € 29,00 dalla cantina"
Beh che dire... a 22 euro al ristorante é stato un bel colpaccio e comunque anche se non "maturo", come ho scritto sopra é stata una beva austera ma assai piacevole!! 

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