10+1 LE PIU' INTERESSANTI BEVUTE DEL 2012
Con il 2012 in soffitta, anche qui a Simo diVino é tempo di bilanci. Non che ci sia molto da discutere, visto che sono l'unico a dover scegliere, ma ho voluto comunque proporre, un piccolo riassunto delle bottiglie più interessanti tra quelle stappate e recensite su questo blog. Non si tratta di una top ten o di una classifica e non ha pretese esaustive, non ho tenuto conto di assaggi volanti, fiere mercato e tavolate gogliardiche. Diciamo che si tratta di una selezione dei vini assaggiati dalla prima all'ultima goccia, vini di cui ho potuto farmi un'idea precisa e per molti di essi parlarne anche con i produttori. Eccovi quindi 5 bianchi, 5 rossi e un passito che hanno saputo segnare il mio 2012 enoico. Molti di voi li conoscono molto bene, per tutti gli altri qualche buon consiglio per il 2013 appena iniziato. (clicca sul nome del vino per leggere la recensione completa!!)
Un
tradizionalista-reazionario. Carismatico e passionale, un po' genio e sregolatezza, é lui l'uomo del
rinascimento dei colli Tortonesi. Un vignerons vero senza compromessi. Walter Massa è il Timorasso nella sua eccezione più alta. Questo cru Costa del Vento ne é la dimostrazione. Scalpita come un puledro e si sente già che é un cavallo di razza. Sempre in continua evoluzione, ricco e vibrante. Vino verticale e tridimensionale.
L'Acino vini guarda al futuro partendo dal passato. Questo Montonicoz é una "piccola" gemma di "periferia", dove ormai nessuno, ci avrebbe più
scommesso un centesimo. Un ettaro di vigna e un paio di migliaia di bottiglie. La Calabria del vino non raggiunge i grandi palcoscenici, ma nel piccolo sa esprimere delle chicche di rara bellezza. Leggero e bevibile ma con grinta e tensione minerale. Un tocco di rusticità ed eccovi un sincero "compagno" eno-gastronomico.. da bere a secchiate!
Tenuta Grillo sta alla viticoltura come i Fugazi stanno al post-punk, sempre e comunque per la loro strada, vino o musica che sia... senza compromessi. Come é riportato in etichetta "Prima la vigna, poi lunghe macerazioni, lieviti indigeni, non filtrato". Per gli amanti dei vini "orange" il Baccabianca é ormai un classico, vino naturale e originale. Denso, terroso, erbaceo, ossidato, lento e sempre in evoluzione. Original Cortese.
2500 bottiglie, ricavate da una piccola parcella (poco più di un
ettaro), costituita dalle vigne più vecchie e con la resa più bassa. Siamo a Cupramontana, patria del Verdicchio e i ragazzi de La Marca sanno affrontare la materia in modo attento e tradizionionale, etico e naturale. Il Pigro 2008 é tanta roba, te ne innamori al primo assaggio. Frutta secca, agrumi, note vegetali, energico e carico, importante. Manca in leggerezza e dinamicità é vero, ma se volete provare un gran verdicchio recuperatevi questo millesimo. Gran Cru.
5 ettari vitati a biologico e il miglior Pecorino assaggiato finora. Quando si dice rapporto qualità/prezzo eccellente, penso al Donna Orgilla e la velocità con cui si esauriscono le bottiglie lo dimostra. Complesso, articolato, aromatico. Un ingresso sapido e asciutto lascia
presto il passo ad un palato pieno, rotondo, polposo, prima di far
uscire il suo carattere più acido, minerale e teso. Siamo in collina, ma questo Pecorino ci ricorda che il mare é vicino.
Quello
che vorrei evidenziare del Nero Nè (almeno per questo millesimo) è una
continua e presente sensazione di rusticità. Pur avendo a che fare con
un vino nobile, si é scelto di puntura su un prodotto autentico e
artigianale, sicuramente non sempre in perfetto equilibrio e con qualche
imperfezione stilistica, ma va bene così, perché questo é "Il Cancelliere". Vignaioli d'altri tempi, che sanno regalarci un
vino possente e vibrante, che sa essere (anche nelle sbavature) la
perfetta sintesi del terroir e della cultura vitivinicola di
provenienza. Un vino dal grande
potenziale.
Azienda a conduzione familiare, 12 ettari vitati e 100.000 bottiglie prodotte. Il Keramos è il loro vino più importante e come in un tetris, ogni tassello si
incastra alla perfezione e mantiene in equilibrio un vino che deve essere
bevuto per essere capito in ogni sua sfumatura. Tecnicamente ineccepibile, sa essere alla moda e amato dai "3 bicchieristi", pur mantenendo i piedi ben saldi nella sua Sardegna. Caldo, avvolgente e rotondo, succoso, lungo e balsamico. Bello da bere.
Il Felix é un vino freakettone... perché ti fa star bene e sa
trasmettere allegria.. almeno.. questa é l'idea che mi ha lasciato. Sangiovese in purezza da San Polo in Chianti, ma niente Gallo Nero, son freakettoni e a loro il Gallo piace in multicolor. Associati a Vinnatur, lavorano a regime biologico certificato e fanno un vino buonissimo. Niente puzzette qui, il vino é perfetto, ha fragranza da vendere, una beva snella e un palato succoso e croccante. Il 2009 é ancora più fresco, amabile ed appagante. La più bella scoperta del 2012.
Rimango in Toscana ma mi sposto a Bolgheri. Potrà stonare vedere un Supertuscan da enoteca in questa lista di vini (già vi vedo che storcete il naso!!), ma quando una cantina (Collemassari) lavora bene, bisogna prenderne atto e togliersi il cappello. Il Grattamacco é un grande classico di taglio bordolese con un pizzico di Sangiovese e se la gioca con i più grandi vini italiani. Una garanzia da tre bicchieri, un vino che sa esprimere cuore e cervello al posto dei muscoli. Vellutato, elegante, equilibrato, perfetto nella sua texture setosa. Quando penso ad un rosso dalla beva perfetta penso al Grattamacco. Seducente.
Potevo forse non menzionare il Boca "Junior" delle simpaticissime sorelle Conti? Attacca austero, ma lentamente sprigiona il suo lato più femminile e persuasivo. Un vino incredibilmente giovane e bevibile, anche quando passano gli anni. Le Cantine del Castello sono una piccola realtà artigianale, fortemente legata alle
tradizioni e al terroir, una DOC storica, valorizzata da un approccio
naturale e da sinergie culturali, che ne valorizzano ulteriormente il
progetto. Come é scritto sulla retro etichetta, questo
Boca é un "piccolo gioiello dell'enologia piemontese", abbiate solo la
pazienza di saperlo aspettare
Per concludere segnalo questo incredibile Moscato Passito. Siamo in Calabria, ma quando immergi il naso nel bicchiere, la mente fugge dall'altra parte del Mediterraneo... tra
l'amarognolo degli agrumi e il dolciastro dei datteri, tra le spezie
orientali e "frizzanti" accenni pepati, miele e caramello, frutta secca
tostata, mandorle e cannella. Emozionante. La degustazione si
trasfoma in un viaggio senza ritorno nel souk di Fes... dal colore al
naso, tutto rimanda a suggestioni marocchine, tra i mercati e i negozi,
ricchi di fascino islamico e profumi orientali. E' un tesoro nascosto, prodotto solo a Saracena grazie ad un'antica ricetta millenaria. Gli serviranno 5 anni e vari passaggi in botte prima di arrivare sulla nostra tavola. Dichiarato "presidio Slowfood" e bene culturale immateriale della Calabria. La "chicca" dell'anno.
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