mercoledì 16 gennaio 2013

BAROLO "GRIGNORE'" 1999 - D.O.C.G. - Ceretto

Barolo Grignorè in Serralunga... storia di un nobile "cru", che oggi non si produce più... e c'è chi svende le ultime bottiglie rimaste...

 
Questa é la storia di un nobile sconosciuto, o meglio di un vino che é stato per pochi e che tra un po' non sarà più per nessuno. Cerco di fare ordine e chiarezza... ecco di cosa si tratta. Allora, per una serie di passamani e avvenimenti che non starò qui a raccontarvi, una quindicina di giorni fa mi viene regalata questa bottiglia di Barolo. Produttore Ceretto, una delle più conosciute e blasonate (anche a livello mediatico) cantine langarole, non tra i miei produttori del cuore, ma sicuramente di valore e di cui ho già avuto modo di scrivere, raccontandovi del loro Barbaresco Asij, a cui vi rimando per leggere un po' di notizie in merito a questa storica famiglia di viticoltori

Insomma, non é poi così difficile imbattersi in una bottiglia di Ceretto, anche se non l'avete mai cercata... rimango comunque sorpreso dalla bottiglia, annata 1999, definita dagli esperti eccezionale o comunque molto buona, etichetta numerata e produzione limitata a 2492 bottiglie, ricavate dal vigneto Grignoré, piccola parcella in Serralunga. No sono un eno-strippato, ma da appassionato, se bevo una bottiglia, soprattutto di un certo livello, mi piace raccogliere qualche informazione in merito, sul produttore, sulla vinificazione ecc.., per farmi un'idea più precisa in merito, che non sia limitata al semplice esame organolettico. Oggi con tutte le informazioni a portata di click, niente di più semplice, soprattutto i produttori più importanti (quelli che curano il marketing), hanno siti dettagliati ed esaustivi. 

Vado sul sito di Ceretto, ma aimé, del Grignoré non c'è traccia. Vai di Google, ma anche qui pochissime notizie, trovate traccie solo sulla carta dei vini di un ristorante. Cresce il mistero e anche le ipotesi. Come mai una cantina come Ceretto produce un cru di cui oggi non ve né più traccia? Provo a chiedere ad alcuni amici con decennale esperienza nel settore, ma anche qui un buco nell'acqua. Ne esce un'ipotesi un po' maliziosa... vuoi vedere che Ceretto ha provato a commercializzare un cru (un po' in stile Borgogna), per provare a piazzarlo nel mercato a prezzi elevati e successivamente l'ha ritirato a causa dei scarsi risultati di vendita? E' solo una supposizione... ma per fare chiarezza non mi resta che contattare la cantina... e così, dopo una quindicina di giorni ricevo risposta dall'addetta ai rapporti con i clienti... (che ringrazio per il gentile chiarimento) e mistero svelato... ecco cosa mi hanno detto....  

"...per quanto riguarda il Barolo Grignorè di Ceretto, le comunichiamo che si tratta di una piccolissima produzione esclusiva per il Ristorante Guido di Costigliole, mai entrato nella nostra normale distribuzione commerciale. Grazie all'amicizia tra il sig. Marcello Ceretto e il sig. Guido Alciati, proprietario di uno dei Ristoranti stellati più prestigiosi del Piemonte, per alcuni anni ('80 - '90) si è vinificata l'uva proveniente dal vigneto Grignorè di Serralunga, sottozona Gabutti (menzione geografica) solo per Guido, il quale, essendo un grande selezionatore di prodotti di eccellenza, lo serviva e lo vendeva ai suoi clienti. 
Il figlio di Guido, Piero Alciati, ha continuato questa collaborazione con Marcello anche dopo il trasferimento del Ristorante da Costigliole d'Asti alla sede di Pollenzo, presso l'Agenzia di Pollenzo / Slow Food. A seguito dell'acquisizione dell'Agenzia di Pollenzo e del Ristorante Guido da parte di Oscar Farinetti di Eataly, la collaborazione è cessata, ed il 1999 è stato l'ultimo anno di produzione del Barolo Grignorè per Guido. La vinificazione era di tipo tradizionale, macerazione a cappello sommerso, fermentazione malolattica e i 3 anni di invecchiamento previsti dal Disciplinare in Botti grandi di Rovere di Slavonia da 55 Hl. Il valore commerciale della bottiglia di Barolo Grignorè 1999 è circa 100 Euro, ma mi ha detto Alessandro Ceretto che Eataly lo sta svendendo, come sta svendendo molti altri vini ma non sappiamo bene a quale prezzo".

Mistero svelato e una cena a base di capriolo in salmì con polenta é l'occasione giusta per assaggiare questa selezione del '99. Nel bicchiere sfoggia un rosso granato piuttosto scarico e velato, poco brillante. Il naso é intenso e persistente, etereo. Decisamente spinto, sfoggia una bella alcolicità (14%vol), che esalta un bouquet complesso, con profumi floreali di rosa e viola. Le note fruttate richiamano il sottobosco e le ciliege sottospirito, con una pungente speziatura a base di pepe e noce moscata. Il tutto é accompagnato da sensazioni tostate, che ricordano il caffè, il tabacco e il cuoio. E' lungo, complesso e ricco di fascino. Al palato é asciutto e deciso, di grande struttura e trama tannica. E' un vino possente, ma mai pesante o muscoloso, sfoggia complessità ed eleganza, una beva consistente ed importante, profonda e lunga. In poche parole una grande bevuta. Peccato che questa sia (o meglio era) una delle ultime bottiglie rimaste. 

Se per caso ve ne capita una tra le mani, non fatevela scappare, soprattutto se siete dei collezionisti, perché tra un po' non se ne troveranno più. Per chi invece il vino non lo colleziona, ma lo beve... non disperate, bottiglie di Barolo altrettanto grandi, non mancano. Il "Grignorè" é un Barolo tradizionale, anche se non troppo rustico, ma in grado di sfoggiare il carattere che si va cercando in un grande e tipico vino di Langa.  

Veronelli diceva che “Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino industriale”.... condivido eticamente questa affermazione, ma mentirei a me stesso se "bocciasi" questo cru solo perché prodotto da una grande cantina. Quando un vino é buono... é buono ed é giusto affermarlo senza preconcetti, anche se, davanti ad uno scaffale di bottiglie di Barolo, il cuore mi spingerebbe verso altre etichette. Un gran bel Barolo.. anzi lo é ancora se riuscite a scovarlo...

2 commenti:

  1. Incuriosito anch'io dall'etichetta che segnala la produzione limitata, ho fatto un search e mi sono imbattuto in questo post del 2013. Interessante e esaustiva la ricerca che hai fatto. E' altresì affascinante il fatto che una bottiglia possa essere legata a una tale quantità di personaggi e luoghi.

    RispondiElimina
  2. ne possiedo 10 bottiglie del 1973.

    RispondiElimina

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.