...apprezzatelo per la sua schiettezza e freschezza, per la sua
capacità di esprimere il vitigno senza ruffianaggini e compromessi…
Con l’ultimo post
abbiamo virtualmente viaggiato fino alla punta d'Italia, oggi rimaniamo a sud
ma risaliamo in direzione Napoli, per conoscere e assaggiare un vino prodotto con le uve coltivate sulle pendici del “vulcano dormiente” ovvero
il Lacrima Christi.
Solo apparentemente inattivo, (nelle sue viscere l'attività vulcanica é tutt'altro che estinta), il Vesuvio rappresenta (e ha rappresentato) più una "risorsa" che un "pericolo" per il coraggioso popolo campano, diventando patrimonio di una comunità, che ha saputo sfruttare "le particolarità" che il vulcano conferisce al terreno e raccoglierne i frutti.
Tra le varie attività
agricole che si sono sviluppate in quest'area, ovviamente non poteva mancare la
viticoltura… qui la coltivazione della vite e la produzione di vino, hanno origini antiche e attraverso il
Lacrima Christi della Vinicola De Angelis, andiamo a scoprirla nella sua
versione "rossa". Infatti per realizzare questa tipologia di vino sono utilizzate
uve Piedirosso (localmente nota come Palombina) e in percentuali inferiori Aglianico.
Siamo quindi al cospetto dei 2 più importanti vitigni a bacca rossa della
Campania, anche se nell'area vesuviana é proprio il Piedirosso a farla da
padrone, vitigno che meglio si adatta al suolo vulcanico di questa zona.
Ci troviamo nell’incantevole
Sorrento ed è qui che nasce la vinicola De Angelis nell’ormai lontano 1936. Attualmente
sono coltivati a vigneto 7
ettari, ai quali si aggiungono 10/11 ettari di
conferenti. Le uve impiantate sono quelle tipiche della zona, come Piedirosso e
Greco, vitigni che meglio si adattano al suolo siccitoso (non dimentichiamoci
che nel sottosuolo scorre la lava!!), costituito principalmente da terreno
vulcanico ricoperto di sabbia che scende verso il mare. Da qui la scelta di
rinunciare ai vitigni minori che poco si adattano a questo terreno particolare,
tanto che dieci anni fa, si è deciso di estirpare l’Aglianico e reimpiantare
solamente Piedirosso.
Con De Angelis si va quindi
verso un Lacrima Christi composto esclusivamente da Piedirosso e che
attualmente compone già il 95% del blend con l’Aglianico. Il lavoro di cantina prevede
macerazione a freddo per 24h poi con vinificazione di 10-12 gg sulle bucce e
affinamento per 5-6 mesi in botti grandi. Vengono utilizzati solo lieviti della
bucce.
Nel bicchiere rosso rubino intenso e brillante, pulito e dinamico. Il naso attacca piuttosto deciso e pungente, vinoso con sentore alcolico (13%vol) che scalda le radici, prima di lasciare spazio ad un mix di frutta e spezie, in particolare bacche rosse e pepe bianco, con accenni floreali (geraneo) in secondo piano. Un naso non lunghissimo e particolarmente variegato, che punta soprattutto sull’immediatezza e sulla freschezza. Al palato prosegue sulla linea di demarcazione olfattiva… snello e fresco, tannino sottile, spiccata acidità per una beva piuttosto tesa, dal frutto croccante e da una discreta sapidità minerale. E’ diretto come un treno e i mesi passati in botte non sembrano averlo calmirato un granché. Girategli alla larga se amate i vini grassi e rotondi…
Questo Lacrima pecca
sicuramente in equilibrio e finezza, non cercate in questa bottiglia eleganza e
profondità, ma apprezzatelo per la sua schiettezza e freschezza, per la sua
capacità di esprimere il vitigno senza ruffianaggini e compromessi…
Il Piedirosso è proprio un vitigno da cui si ricavano vini dalla spiccata
acidità e dalla bassa tannicità, spesso affinati solo in acciaio, da bere
freschi e giovani, nell’arco di 2 o 3 anni. Per questo motivo alcuni produttori
preferiscono “mixarlo” con l’Aglianico, che indubbiamente conferisce maggior
robustezza e tannicità, passando anche attraverso affinamenti in legno.
De Angelis, gioca sull’affinamento in botte, cercando di proporre un Lacrima
di maggior struttura e longevità (la sua versione è bevibile anche dopo 6/7
anni), ma puntando quasi esclusivamente sul Piedirosso ne esce un vino che
rappresenta a pieno le caratteristiche del vitigno… anche se, a causa dell’annata
recente da me bevuta (2012), mi sono ritrovato nel bicchiere un vino ancora “verde”, che raggiungerà la sua maturazione ottimale tra un paio di anni …
Comunque un’idea
precisa sul vino me la sono fatta… non è proprio la tipologia che preferisco…
(questione di gusti personali), ma in tempi di rivalutazione dei vini “pronta beva” e “poca spesa” può
guadagnarsi la sua fetta di mercato e di appassionati.
Detto questo sappiate che De Angelis produce all’incirca 150.000 bottiglie l’anno…
una produzione sostanziosa, ma di lui non troverete traccia ne sulle guide, ne
su internet… quindi se volete provare il suo vulcanico Lacrima Christi, non vi resta che accapparrarvelo qui. (nella versione 2011)
Rimane comunque un vino espressivo e non omologato.
Amanti dei rossi
campani rimanete sintonizzati.. perché la prossima bevuta sarà dedicata al
fratello "maggiore" del Piedirosso ovvero l'Aglianico... e non uno
qualsiasi... stay tuned!!
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