Un turbine carico di temporale, tronco secolare, sole che scotta la terra... devo fare un inchino alla bottiglia prima di stappare questo vino apocalittico..??
"Aroma pieno di sole che scotta la terra, di turbine carico di temporale, corpo forte di tronco secolare che racconta nell'uva il vento e il mare mai spenti." No... cioè... voglio dire... certe robe potrei scriverle io, nel caso in cui mi venisse voglia di tediarvi con eno-post poetici "Luca Maroni style", ma se così fosse, vi prego, fermatemi prima che sia troppo tardi. La cosa preoccupante é che quanto riportato sopra, é nientepopòdimenoche la retro etichetta dello stappato di oggi, ovvero il Buio Buio di Cantine Mesa. Non so se certe diciture aiutino a vendere più vino (anche se a giudicare dai numeri di Mesa si direbbe di si), comunque al sottoscritto sembra una mossa autoreferenziale decisamente sopra le righe, rendendo il mio approccio a questa bottiglia, contaminato di una certa diffidenza... per la serie... non ti ho ancora bevuta...ma partiamo già con il piede sbagliato... adesso stupiscimi!!
Comunque, Mesa é una cantina superstilosa, fondata nel 2006 da Gavino Sanna, pubblicitario di grande successo, che ha deciso di investire nel panoramica vitivinicolo, proprio in Sardegna, sua terra di origine. Situata a Sant'Anna Arresi, nel cuore del Sulcis, nonostante la giovane età può già vantare numeri "industriali" da 70ha vitati e 600.000 bottiglie prodotte. Il che mi fa pensare ad una degustazione in un'enoteca di Legnano (il Barbaresco) dove erano presenti quelli di Mesa, che mi hanno presentato i loro vini come il miglior vigneron di Borgogna, sottolineando che non producono vini industriali come quella cantina del nord comandata dalla Campari. Va bé... passiamo oltre...
Il vino di oggi deriva dal vigneto più prestigioso della cantina, ovvero Carignano da viti ad Alberello su piede franco, con quarant'anni di età, tra l'azzurro del cielo e quello del mare. Terreni principalmente sabbiosi e condizioni climatiche tipicamente mediterranee con poche piogge e parecchio vento. La vendemmi avviene tra fine settembre ed inizio ottobre con rese sui 70ql/ha. 10-12 giorni di macerazione sulle bucce a temperatura controllata, con affinamento di 10 mesi in barriques di 2° e 3° passaggio, per concludere con 4 mesi in bottiglia. Bottiglia pesante in vetro scuro, minimalista ed elegante, direi quasi "alla moda", gradazione alcolica di 13,5 gradi, 30.000 bottiglie commercializzate e prezzo di vendita in enoteca sulle 20 euro.
Bicchiere rosso rubino scarico ma con riflessi violacei piuttosto brillanti, vivo e concentrato, notturno ed impenetrabile alla luce, “Buio Buio” è nome che almeno visivamente... gli si addice. Naso piuttosto intenso e concentrato, sicuramente intrigante in alcuni spunti mediterranei, ma nel complesso il ventaglio olfattivo non offre grandi sorprese, giocando molto sul calore delle note a tinte accese di confettura rossa, "affumicata" dall'utilizzo delle barriques. Marasche e more, vaniglia, caffè tostato, pepe bianco, liquirizia e cacao… sensazioni che ritroviamo in molti rossi moderni e questo (a mio avviso) rappresenta il lato debole di questo vino. Pur continuando a giocare su un palato materico, dolciastro e avvolgente, la beva è decisamente più convincente, perché se da un lato esprime rotondità, corpo, polpa e pienezza, bisogna riconoscere come il tutto sia “smagrito” da una ben calibrata acidità che la rende molto più piacevole e meno stancante, proprio grazie ad un encomiabile equilibrio tra le componenti, che in aggiunta ad un elegante e vellutato tannino, ci accompagna verso un finale a tinte scure, non lunghissimo ma intenso, che “furbescamente” ammalia il palato di un dolce ricordo.
Vino tecnicamente ben fatto
e decisamente “ammiccante” nel suo stile che cerca di esprimere il vitigno attraverso uno stile decisamente "alla moda". Sicuramente il
Carignano è vitigno che ben si addice alla realizzazione dei “Supersardus” e direi che il Buio Buio si inserisce nella scia della
scuola Tachis, di cui già avevo scritto dei pro e contro in occasione del post
dedicato al Terre Brune di Santadi, capofila dei grandi carignani che hanno ridato lustro internazionale al panorama vitivinicolo sardo.
Direi, molto banalmente, che si tratta di un buon vino, anche se non proprio nelle mie corde, più incline a vignaioli come Dettori, Montisci, Sedilescu, Columbu, Quartomoro, più artigianali e fortemente territoriali; ma per onestà intellettuale, non posso negare di aver comunque apprezzato anche i classici grandi rossi sardi da tre bicchieri come il Terre Brune, il Montessu o il Keramos, così come sono pronto a scommettere, che molti appassionati possono rimanere entusiasti di questo Buio Buio e la prova vivente é la reazione della mia compagna di bevuta che subito ha dato segni di apprezzamento con la classica espressione "...mmm che buono questo vino...".
Bottiglia regalata e ben venga... piacevole esperienza... ma 20 euro nell'Italia del vino si possono spendere molto meglio. (...per la serie... MESAtanto che con 20 euro in tasca i vini me li compro a La Terra Trema, se poi penso che con soli 5 euro in più alla Sorgente del Vino Live mi sono comprato il Rocce Rosse di Ar.Pe.Pe.... fate il vostro gioco).
Direi, molto banalmente, che si tratta di un buon vino, anche se non proprio nelle mie corde, più incline a vignaioli come Dettori, Montisci, Sedilescu, Columbu, Quartomoro, più artigianali e fortemente territoriali; ma per onestà intellettuale, non posso negare di aver comunque apprezzato anche i classici grandi rossi sardi da tre bicchieri come il Terre Brune, il Montessu o il Keramos, così come sono pronto a scommettere, che molti appassionati possono rimanere entusiasti di questo Buio Buio e la prova vivente é la reazione della mia compagna di bevuta che subito ha dato segni di apprezzamento con la classica espressione "...mmm che buono questo vino...".
Bottiglia regalata e ben venga... piacevole esperienza... ma 20 euro nell'Italia del vino si possono spendere molto meglio. (...per la serie... MESAtanto che con 20 euro in tasca i vini me li compro a La Terra Trema, se poi penso che con soli 5 euro in più alla Sorgente del Vino Live mi sono comprato il Rocce Rosse di Ar.Pe.Pe.... fate il vostro gioco).
Beh citando Montisci e i suoi cannonau base e riserva, Dettori con Pascale e co, ecc...e io ti aggiungo anche la cantina Poderosa con il suo Vermentino caldo e avvolgente, non poteva piacerti questo sardo in giacca e cravatta!!! ;-)
RispondiEliminaProsit
hai capito tutto... ciao Claudio
Eliminaio lo avevo pagato sui 10 euro al supermercato
RispondiEliminadifficile 10 euro, forse avevi comprato il Buio e basta, l'altro carignano della casa... questo invece é Buio Buio...
Eliminano no e' proprio il buoi buio
RispondiEliminase e' impossibile allora mi sbaglio sul prezzo
ma sicuro non piu' di 15 euro per il fatto che non compro mai bottiglie
al supermercato piu' care di 15 euro per principio
beh... in tal caso... affarone...
Elimina