mercoledì 16 luglio 2014

POIEMA 2009 - Vallagarina I.G.T. - Eugenio Rosi




...se incontri Eugenio Rosi viticoltore artigiano del Trentino e assaggi il suo Poiema, in un lampo fai tabula rasa di tutti quei preconcetti che decine di assaggi “insignificanti” hanno generato nel tuo cervello.


Di Eugenio Rosi conosciuto a Fornovo un paio di anni fa vi ho già raccontato. Anche del suo fantastico “Anisos”, Nosiola in divenire, vi ho già raccontato. Di Eugenio Rosi vignaiolo artigiano in Vallagarina vi ho già raccontato, così come vi ho già raccontato molte altre cose in merito… a partire dal suo ritorno alla campagna, luogo amato fin da bambino, al rifiuto dell'agricoltura industriale, la volontà di fare il contadino, ed essere un vignaiolo artigiano e indipendente, per mettersi in gioco e produrre il suo vino. Il fine ultimo è riuscire a fare un grande vino, ed Eugenio sa bene, che solo attraverso un approccio artigianale e non interventista si possono ottenere vini espressivi, territoriali e stilisticamente ben fatti. 

Quello che ancora mi mancava era stappare il Poiema, perché anche se ne hanno già scritto in tanti, è un dovere raccontare di Eugenio Rosi “The King” of Marzemino… fino ad oggi (almeno per quanto mi riguarda) il migliore in circolazione.

Oggi con circa 6ha vitati, riesce a produrre 20.000 bottiglie l'anno, con l'autoctono Marzemino come vitigno principale. Siamo in Vallagarina, a Calliano... dove é situata la cantina di affinamento. Qui Eugenio mette in opera le sue conoscenze enologiche... sperimenta, elabora, mixa... come un vero artigiano nella sua bottega. Estro e lavoro, un po' visionario e molto contadino, Rosi è riuscito in breve tempo a realizzare vini caratteriali, valorizzando i vigneti con l'agricoltura naturale e un lavoro di cantina artigianale e senza trucchi. Ma anche il ritorno all'appassimento delle uve per il Marzemino, l'utilizzo di vecchie botti in ciliegio, fermentazioni naturali, bianchi vinificati in rosso, assemblaggi di annate diverse, solforosa ridotta all'osso, nessuna filtrazione. Eugenio è membro de "I Dolomitici" (vignaioli trentini uniti nei valori, per preservare la viticoltura autentica e artigianale) e con il suo lavoro ne rappresenta l'essenza, diventando uno dei più apprezzati vignaioli trentini del nuovo corso.

Le uve da con cui si realizza questo Marzemino sono coltivate su terreni alluvionali argillosi, in localita' Ziresi di Volano. La caratteristica principale di questo Poiema sta nella raccolta delle uve... una parte viene messa ad appassire nei fruttai (tecnica di un tempo), mentre il resto completa la maturazione in vigna. Avviene quindi una rifermentazione attraverso l’assemblaggio del vino realizzato con le uve raccolte e quelle lasciate ad appassire, a cui segue un anno di affinamento nelle botti, utilizzando anche legni di ciliegio. A concludere circa due anni in bottiglia.

Rosso rubino carico, intenso, compatto, impenetrabile alla vista. Naso persistente e di buon impatto… si rimane “avvolti” da un insieme di profumi coinvolgenti. Un frutto nero pieno e maturo, accompagnato da note di spezie piccanti, sentori balsamici e sbuffi fumè, ma soprattutto (nel bicchiere del giorno dopo) si avvertono rimandi erbacei e animali. Vino di grande struttura e nerbo, pieno, compatto, materico, con tannino morbido e vena acida rinfrescante che conferisce allungo e bevibilità. Al palato si può godere di un frutto “carnoso” e dolce, ma non è mai vino statico, scivola via dinamico verso un finale lungo e dal retrogusto “rustico”... come dire... ha una marcia “artigianale” in più e non stanca mai. Grande potenziale evolutivo.

Si nota fin da subito il ruolo non secondario delle uve appassite. Non pensate però ad un Marzemino “ingrassato” e “iperconcentrato”, qui è un perfetto gioco di equilibri , una maggior capacità estrattiva, conferisce quel tocco in più sia al gusto che al palato, grazie ad una maggior consistenza ed un frutto esplosivo, che da importanza al sorso, nobilitando  quelle che sono le caratteristiche che ti aspetti da un vino di montagna… freschezza, leggerezza, verticalità… un binomio ben integrato che fa del Poiema un vino “accattivante”, marchiando stilisticamente il Marzemino di Rosi… 

Devo essere sincero, non sono propriamente un amante del genere, nel senso che se incontrassi uno che mi dice “dammi 20 euro (che non sono poche) e ti faccio assaggiare un ottimo Marzemino”, ecco non le sborserei alla cieca e andrei a cercare sicuro rifugio nel Nebbiolo… ma se incontri Eugenio Rosi viticoltore artigiano del Trentino e assaggi il suo Poiema, in un lampo fai tabula rasa di tutti quei preconcetti che decine di assaggi “insignificanti” hanno generato nel tuo cervello. Riesci a focalizzare un insieme di pensieri e lunghe riflessioni che fanno scivolare la mano verso il portafogli ed estrarre il dovuto per portarti a casa la bottiglia. Su tutte l’importanza dell’artigianalità… fino ad oggi avevo assaggiato solo marzemini massivi di grandi cantine, vini che nella mia mente avevano declassato questo vitigni nella lista dei “poco interessanti”, creando in me una sorta di eno-snobbismo che non dovrei avere… della serie “provare per credere”. E poi l’importanza del rapporto umano e del modo in cui il vino viene venduto, il che conseguentemente va in simbiosi con l’importanza di andar per cantine e per fiere, qui il vino ci viene raccontato, si può assaggiare e conoscere, vedere, capire, scoprire… dargli il giusto valore e perché no usufruire della vendita diretta (vino pagato 15 euro, ma in enoteca si viaggia sulle 20).

Poco altro da aggiungere… due vini di Rosi stappati e due ottime bevute… indubbiamente tra i viticoltori più genuini ed interessanti in circolazione…

2 commenti:

  1. da provare anche l'esegesi, classico taglio bordolese (sò che non rientra prettamente nel tuo genere, e nemmeno nel mio) che fa impallidire parecchi bolgheri..ma d'altronde quando oltre alla materia prima c'è anche la mano buona...
    ciao
    lele

    RispondiElimina
  2. ben detto Lele!! grazie della visita... stay tuned...

    RispondiElimina

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