...persona carismatica, braccia “agricole”, sguardo fiero,
baffo d'altri tempi, esattamente l’aspetto che ti immagini pensando ad un
vignaiolo di queste zone... potrebbe tranquillamente essere un personaggio uscito da
Zoran o da qualche film di Kusturica…
Bottiglia acquistata quasi casualmente, visto che avevo optato per l'ultima bottiglia di Pithos bianco di COS, rimasta in enoteca. Purtroppo tappo difettoso e vino a rischio... meglio trovare un sostituto... e allora passo da un estremo all’altro, dalla Sicilia al Friuli, dal Grecanico al Tocai Friulano, che nei momenti di indecisione (...mmm... non so cosa prendere...) é sempre un rifugio sicuro per bevute che non deludono mai. La casualità sta anche nel aver scelto questo vino senza vedere l’etichetta, così quando ho letto Friulano Princic ho subito pensato a Dario Princic, produttore di cui già avevo assaggiato qualcosa a Cerea, invece poi mi sono ritrovato con Doro Princic… insomma con il senno di poi, avrei dovevo intuire che non era Dario, ma comunque poco male, produttore e vino che non ho mai assaggiato prima, il che è sempre uno stimolo per il sottoscritto.
Bottiglia acquistata quasi casualmente, visto che avevo optato per l'ultima bottiglia di Pithos bianco di COS, rimasta in enoteca. Purtroppo tappo difettoso e vino a rischio... meglio trovare un sostituto... e allora passo da un estremo all’altro, dalla Sicilia al Friuli, dal Grecanico al Tocai Friulano, che nei momenti di indecisione (...mmm... non so cosa prendere...) é sempre un rifugio sicuro per bevute che non deludono mai. La casualità sta anche nel aver scelto questo vino senza vedere l’etichetta, così quando ho letto Friulano Princic ho subito pensato a Dario Princic, produttore di cui già avevo assaggiato qualcosa a Cerea, invece poi mi sono ritrovato con Doro Princic… insomma con il senno di poi, avrei dovevo intuire che non era Dario, ma comunque poco male, produttore e vino che non ho mai assaggiato prima, il che è sempre uno stimolo per il sottoscritto.
Siamo a Cormos la capitale
enologica del Collio, in località Pradis, qui Doro Princic da vita alla sua azienda agricola e da autodidatta produce i classici
vini friulani. Attualmente la cantina è gestita da Alessandro
(Sandro) Princic erede di Doro (essendo il figlio), e attualmente si avvia alla terza generazione. Sandro é indubbiamente persona carismatica, braccia “agricole”, sguardo fiero,
baffo austro-ungarico, esattamente l’aspetto che ti immagini pensando ad un
vignaiolo di queste zone... potrebbe tranquillamente essere un personaggio uscito da
Zoran o da qualche film di Kusturica… il che mi ispira molta simpatia…
Comunque come avrete capito, la famiglia Princic dal 1950, vendemmia dopo vendemmia, ha fatto
scuola qui nel Collio, attraverso una conduzione familiare fortemente legata alle tradizioni e al territorio. Una decina gli ettari vitati e una
produzione annua di circa 60.000 bottiglie, che spaziano dai classici bianchi
come Friulano, Pinot Bianco, Sauvignon, Malvasia e Pino Grigio ai rossi Cabernet
e Merlot.
I vini di Sandro sono realizzati con semplicità... non c’è spazio per gli esperimenti, si fa tutto artigianalmente, sfruttando i
piccoli segreti imparati sul campo da papà Doro… con un terroir così “pregiato”
l’unica cosa da fare è valorizzare il frutto e la spiccata mineralità conferita
dalla caratteristica “ponca” del Collio…. Quindi solo vini in purezza da
tradizionale vinificazione in bianco… rese basse in vigna (circa 40ql/ha) e
solo acciaio. Dimenticatevi, legno, anfore, macerazioni estreme, blend, orange
wine e chi più ne a più ne metta… l’unico obiettivo è lasciare esprimere ogni
singolo vitigno con le sue peculiarità. Ne derivano vini caratteriali, netti e definiti, in grado di esprimere le sfumature di ogni singolo vitigno.
Passando al Friulano che ho stappato... ovviamente Tocai del Friuli in purezza... giallo paglierino non troppo carico, fluido e scattante, visivamente si
ha la sensazione di un vino “leggero”, ma non per questo poco espressivo... Infatti al naso sprigiona un ventaglio olfattivo di buona persistenza ed
intensità, con un bel equilibrio tra il frutto (agrumi e richiami tropical) e le note vegetali di biancospino,
camomilla, fiori di campo, oltre alle suggestioni minerali che allungano la “sniffata”,
riscaldata da un buon tenore alcolico (13.5%vol.) comunque mai sopra le righe.
Il meglio al palato, grazie anche all’annata non proprio recentissima (2009), che ha permesso al vino
di ammorbidirsi un po', raggiungendo un equilibrio perfetto. Acidità e mineralità che mi aspettavo
decisamente su di giri, risultano integrate con un frutto vivo e
croccante, accompagnato da una stuzzicante sapidità, ma soprattutto a convincere é una beva
asciutta, pulita e fresca, sempre vibrante, al cospetto
di un vino di carattere e dalla struttura importante. Buona persistenza finale con retrogusto
amarognolo e ammandorlato al palato.
Indubbiamente un gran bel vino e direi anche a prezzi abbordabili per la zona, circa 15 euro per questo Friulano, che posso garantirvi lascia ampiamente soddisfatti, insomma se andate alla ricerca di un classico del Collio, con i vini di Alessandro Princic non sbagliate un colpo... E' come ascoltare un grande classico (ad esempio) di Dylan... tipo una "Like a Rolling Stones" o i
N.B. AGGIORNAMENTO >> Ho passato un week end nel Collio ad inizio agosto.. Bevuto il suo Pinot Bianco... pur mantenendo la linea stilistica di questo Friulano, il vino si è dimostrato addirittura superiore per freschezza, piacevolezza e finezza. Davvero un grandissimo Pinot Bianco... il numero uno sia tra i vini di Princic, sia tra i Pinot Bianchi provati ad oggi... e come sempre il prezzo è un buon affare...
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