martedì 2 dicembre 2014

LA TERRA TREMA 2014 - 8^Ediz. - Panico, Voluttà, Pasti Cosmici


manifesto 8^ edizione
"Contadino, nato a sostenere la fatica. Dura tutto l'anno tanta pena, a lavorare d'inverno, d'estate, tanti sudori, tanti caldi, tanti freddi. Faticante sinonimo di contadino. La fatica é la sua misura quotidiana. Pure resiste, non s'arrende, non ha tradito. Il contadino é splendido individuo. Anche i suoi gesti, sia pure ripetuti sull'esperienza dei secoli, sempre sono individuali, nuovi e senza infingimenti. Il suo rapporto non é più di suddittanza, o non lo sarà più; il suo modo di essere superbamente anarchico: dietro di lui la sua animalità, davanti la sua umanità." [G.Veronelli 1980]


Lunga coda all'ingresso del Leo
Ottava edizione de “La Terra Trema” e anche quest’anno cartellino timbrato e post dedicato. Finirò per diventare ripetitivo. Per sincerità devo ammettere che in questi giorni un po' ho vacillato. La concomitanza tra il Critical Wine di Milano e la fiera mercato dei vignaioli indipendenti in quel di Piacenza un po’ mi scoccia e mi costringe ad una scelta, perché a differenza di alcuni vignaioli (presenti ad entrambe le fiere), il sottoscritto non ha ancora assimilato il potere dello sdoppiamento. Alla Fivi partecipano molti produttori interessanti e ho notato come a Milano manchi qualcuno presente l’anno scorso, che vedo invece ai nastri di partenza a Piacenza. Probabilmente la Fivi risulta una vetrina commercialmente più allettante… Io comunque ho scelto dove andare... così eviterò di ubriacarmi da Patrick Uccelli & Enrico Togni nel tentativo di conquistarmi la t-shirt "troppo Fivi". 

I produttori che partecipano ai Critical Wine devono sposare l’iniziativa, sentirti parte del movimento, condividerne il messaggio e l'etica... (a partire dal prezzo sorgente..) quindi deve esserci una motivazione in più che va al di là della semplice promozione e vendita dei propri prodotti. Chissà se poi è così per tutti.
il salone
Vado da sempre alla Terra Trema, qui ho imparato a bere e conoscere vini e vignaioli dissidenti, qui inteso come luogo fisico, nel salone del Leoncavallo, ho passato serate (soprattutto in gioventù) che ricorderò per sempre… Non è stato quindi difficile scegliere a quale fiera partecipare, una scelta di cuore e fedeltà, che mi ha portato ancora una volta, a sostenere nel mio piccolo questa iniziativa, che ha il merito di portare i contadini critici e le loro eccellenze nel cuore della metropoli. Impossibile mancare e sentirsi partecipi di questa festa contadina, dove tutti si sentono (e sono) protagonisti. 

Oggi ha ancora più senso ed importanza aderire e sostenere l'iniziativa organizzata dai ragazzi del Folletto 25603, con Milano che si prepara "al vuoto" di Expo2015 e alle macerie che lascerà, con Eataly che spaccia l’artigianato alla masse con i paraocchi, con la regione Lombardia che approva spaventosi piani di cementificazioni future (oltre a quelle già in atto), con le multinazionali del cibo che bombardano i mezzi di informazioni e gli scaffali delle GDO con finte immagini rurali. Soprattutto oggi a senso essere qui a 10 anni dalla morte di Luigi Veronelli, colui che ha aperto gli occhi a molti, tra i primi a spargere i semi dell'eno-dissidenza a difesa della terra e a sostegno del lavoro contadino.

Andrea Occhipinti
Cantine Barbera
Come é stata questa 8^edizione? Bellissima ed interessante come sempre... mi limiterò a dirvi che sono passato da Andrea Occhipinti per accaparrarmi uno degli ultimi magnum di Alea Viva rimasti, di far doppietta nelle Marche con La Distesa (niente Nur purtroppo) e Di Giulia, che propone un interessante Verdicchio che per stile e complessità ricorda i Pouilly Fumé. Dall'Abruzzo la lunga batteria di vini proposta da Tenuta Terraviva con il Mario's 40 sugli scudi. Bella e brava Marilena Barbera, da cui non posso non comprare il Perricone "Microcosmo", che tra i vari assaggi é quello che più mi ha parlato di Sicilia. Il Ruché di Tavijn é ormai acquisto obbligato, prima di una sosta alla scoperta dei vini di Terre Apuane, giovani ma già molto interessanti... alla fine scappo con il loro Bianche Forme da uve Vermentino, Albarola, e Malvasia che abbinerò al fantastico lardo di Colonnata che mi ha conquistato più del vino. Quattro chiacchere con la banda tutta al femminile delle sorelle Conti, prima di scoprire una piccola e bella realtà umbra a nome Fattoria Mani di Luna... interessante il loro grechetto Ametistas... ve lo racconterò. Pausa "I Shot the Chef" in cucina POP prima di concludere con i grandi vini di Paterna e "pulirmi" lettralmente la bocca con il riesling renano di Maso Bergamini. Abbandono il campo con il rammarico di non essere riuscito ad assaggiare il nuovo vino dei ragazzi de L'Acino prodotto con uve Gurdavalle... sarà per la prossima Dino!! Per gli eno-invasati ne leggerete su queste pagine in futuro. Per gli amanti della cronaca invece, la Roncola d'Oro 2014 va in Valpolicella a Le Bignele

In alto i calici
La Terra Trema così come i locali e la storia del centro sociale che la ospitano, non hanno bisogno di essere raccontati, ma di essere vissuti, per raccoglierne lo spirito e l'essenza, vivere con gioia questa festa di resistenza. Quindi in questo post non parlo di nessuno ma parlo di tutti... di tutti i volti sorridenti che per tre giorni hanno affollato il Leoncavallo. C'è dialogo e confronto, voglia di conoscere e curiosità... Vignaioli, produttori, pubblico pagante, appassionati... un movimento che sembra, almeno nei numeri e nelle iniziative, in continua crescita, che acquista forza e prende coscienza... Sempre più persone letteralmente nauseate da un consumismo capitalistico finalizzato esclusivamente al profitto di pochi, si interessano ad un consumo critico, così come sempre più giovani scelgono di tornare ad occuparsi di agricoltura e territorio... Una forma di resistenza e un'idea di sviluppo "alternativa" che guarda al futuro attraverso un ritorno alla terra e alle radici. 

Milano Trema...
Nel decennale della morte di Veronelli,
il primo seminatore, colui che ha acceso i motori di questa grande festa contadina, é importante che a Milano la Terra continui a tremare, che i contadini con i loro trattori continuino ad invadere la città.. I suoi insegnamenti, i suoi scritti le sue parole, sono ancora oggi di grande attualità... In alto i calici... Gino ne sarebbe fiero.

"Luigi Veronelli, sapiente sacerdote del vino come cultura, delle cose della terra come frammenti poetici da ricomporre in estese odi da salvaguardare, rileggere e ristudiare. Veronelli ha perso la pazienza con gli industriali pasticcioni e con i maledetti sofisicatori, ha indossato il mantello dei veteri cospiratori risorgimentali, é montato su un simbolico cavallo bianco della liberazione e ci ha portato a scoprire quell'Italia vera e genuina, che ancora c'è e pulsa di vitalità, l'Italia dimenticata dei contadini faticanti, dei vignaioli onesti, degli uomini veri ancora nodosi nelle mani ma liberi nello spirito... "(Luigi Gervasutti su Gino Veronelli e il suo Viaggio sentimentale nell'Ialia dei vini)

2 commenti:

  1. Sarà xchè è la fiera del vino e agricoltori che gradisco, ma ottimo articolo!!
    legnetto

    RispondiElimina
  2. Legnetto = Legno?? In tal caso cosa hai comprato di buono??

    RispondiElimina

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Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

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da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

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...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.