Un vino preciso e di grande equilibrio, moderno ed a mio avviso dal respiro esageratamente "internazionale", tanto é ruffiano con le sue note dolciastre e la sua tostatura da barriques. Il carattere da purosangue del Sangiovese é tenuto a bada...
Negli ultimi anni le bevute natalizie sono diventate l'occasione per assaggiare qualche grande classico made in Italy. Non sono proprio i vini che abitualmente acquisto e di cui vi scrivo, quelli per cui mi appassiono. Per me il Natale é diventato il momento dell'anno in cui so per certo, che mangerò qualche prelibatezza e berrò un grande vino. Solaia, Tignanello, Luce, Ornellaia, ma anche il Barolo di Elio Grasso, non avrebbero mai varcato questa porta, senza il buon gusto di mio suocero, forchetta raffinata, amante del buon bere e uomo da Gambero Rosso. Così quest'anno é calato sul tavolo della festa, l'Asinone di Poliziano, 2 ottime bottiglie annata 2009 tutte da gustare.
Negli ultimi anni le bevute natalizie sono diventate l'occasione per assaggiare qualche grande classico made in Italy. Non sono proprio i vini che abitualmente acquisto e di cui vi scrivo, quelli per cui mi appassiono. Per me il Natale é diventato il momento dell'anno in cui so per certo, che mangerò qualche prelibatezza e berrò un grande vino. Solaia, Tignanello, Luce, Ornellaia, ma anche il Barolo di Elio Grasso, non avrebbero mai varcato questa porta, senza il buon gusto di mio suocero, forchetta raffinata, amante del buon bere e uomo da Gambero Rosso. Così quest'anno é calato sul tavolo della festa, l'Asinone di Poliziano, 2 ottime bottiglie annata 2009 tutte da gustare.
Questa "grande" cantina che conta la bellezza di 120 ettari vitati e 600.000 bottiglie prodotte l'anno (compresi i 30 ettari della recente tenuta di Magliano, terra di Morellino), é riuscita nel corso degli anni, a diventare una delle più importanti realtà nell'ambito della D.O.C.G. del Nobile di Montepulciano. Grazie alla gestione di Federico Carletti, si é puntato sulla valorizzazione di questo cru, proveniente da un unico vigneto di 14 ettari, denominato Asinone per la sua forma a schiena d'asino.
Il lavoro e la sperimentazione su questo vigneto e sulla fase di affinamento, hanno portato ottimi risultati, posizionando l'Asinone tra i grandi vini d'Italia. La ricerca della qualità sta anche nella scelta di puntare sul Prugnolo Gentile (Sangiovese) in purezza, salvo essere "allungato" con un 10% di Merlot e Colorino nelle annate meno "nobili", fino ad essere declassato a vino base, nelle annate qualitativamente non all'altezza. Quindi abbiamo a che fare con un grande Nobile, una selezione che da anni riceve i più importanti riconoscimenti dalla guide enologiche nostrane. Chi ama il Nobile di Montepulciano, conosce bene questa cantina e questo vino, che ne rappresentano una delle più importanti espressioni. Una realtà importante e moderna, capace di innovarsi e strizzare l'occhio ai mercati internazionali, pur mantenendo una importante connotazione territoriale.
Questa é Poliziano ottima é la sua selezione Asinone e molti altri suoi vini (Le stanze ad esempio) ma rimane un unico neo... era proprio necessario inserire quella variante Merlottiana per arrotondare il tutto? E ancora peggio, visto che il sign. Carletti oltre ad essere il cuore pulsante di Poliziano é anche il presidente del Consorzio del Vino Nobile, era necessario nella nuova disciplinare 2010, innalzare la quota di mixaggio del Sangiovese fino al 30%?. Come spesso accade, soprattutto in Toscana, i "potenti" del vino puntano sempre più sull'internazionalizzazione del prodotto, anziché salvaguardarne l'autenticità, come se il connubio Vino Nobile-Prugnolo Gentile fosse cosa secondaria e non fondamentale per rendere unico e inconfondibile questo vino. Ancora una volta si tende all'omologazione, per quella che é la più antica D.O.C.G. italiana, scelta che onestamente non condivido, in tempi dove si dovrebbe puntare sul "Sangiovese purosangue" e non su un "SuperNobile" senza identità.
Detto questo (senza volermi dilungare, ma credo che sia una "postilla" necessaria anche per capire questo Asinone), passiamo allo stappato. La vendemmia è manuale mentre la fermentazione avviene in tini di
acciaio tronco-conici con frequenti follature e rimontaggi. L'affinamento é in barriques nuove per circa 16-18 mesi prima di affinare alcuni mesi in bottiglia.
Nel bicchiere dimostra fin da subito una bella eleganza, é proprio un bel vino da vedere, un rosso rubino profondo e concentrato dalle sfumature porpora. Al naso si dimostra da subito elegante e complesso, un ventaglio offaltivo ricco, che riesce ad esprimere il carattere che un rosso importante deve avere, ma anche una certa eleganza e freschezza, senza vergognarsi di esprimere i lunghi mesi passati in barriques (non ne sono un amante, ma in questo caso le botti piccole sono usate molto bene). Si parte con una morbida e calda sensazione di frutta nera e sottobosco, ribes, more, marasca, prugna, prima di virare verso note floreali e chiudere sui sentori di spezie, caffè, cuoio, vaniglia, tabacco. Davvero amabile, senza mai pungere, sempre pieno e rotondo, di grande pulizia. Al palato prosegue su questa strada, vino tecnicamente ineccepibile, caldo, corposo, avvolgente, tannini vellutati, beva pulita e fluida, finale non lunghissimo ma assai piacevole, che richiama le "polpose" note di frutta matura assaporate al palato.
Un vino preciso e di grande equilibrio, moderno ed a mio avviso dal respiro esageratamente "internazionale", tanto é ruffiano con le sue note dolciastre e la sua tostatura da barriques (che ci sta alla grande ma fa molto "già sentito"). Il carattere da purosangue del Sangiovese é tenuto a bada e contribuisce alla grandezza di questo vino "solo" con un tocco di freschezza e mineralità, che consentono all'Asinone di mantenere un "territoriale" filo conduttore e una buona "scorrevolezza" alla beva, senza appesantirsi troppo come capita a certi Tuscan "americanizzati" (anche se un po' Tuscan wine lo é...).
Che altro aggiungere? Questa é Poliziano e questo l'Asinone... che rappresenta a pieno l'azienda di Federico Carletti, una grande cantina e un grande vino, una identità territoriale definita, ma anche modernità e una tendenza ad un perfezionismo tecnico che da ottimi risultati qualitativi, ma un po' meno emotivi-caratteriali... e forse anche l'annata giovane non ha favorito la completa evoluzione del vino.
In due parole, se andate cercando il classico vino "eccellente" qui cascate bene, non posso negare di aver bevuto con grande piacere e apprezzamento questo Asinone, ma emotivamente non é riuscito a trascinarmi, forse per la mancanza di quel tocco di artigianalità e ruralità che le grosse aziende vitivinicole difficilmente riescono a trasmettere nei loro vini. Eppure con questa selezione, a Poliziano ci sono andati molto vicini, ma forse nei mercati esteri il Vino Nobile lo amano così e allora diventa necessario dare al Sangiovese quel tocco da SuperNobile a cui manca un po' di anima.
Sicuramente grande, ma é esattamente il tipo di "grande" vino che ci si aspetta da una classica "grande" cantina Toscana, anche nel prezzo (circa 35euro in enoteca). Sangiovese con l'ammorbidente, ma rimane un ottimo vino!
Sicuramente grande, ma é esattamente il tipo di "grande" vino che ci si aspetta da una classica "grande" cantina Toscana, anche nel prezzo (circa 35euro in enoteca). Sangiovese con l'ammorbidente, ma rimane un ottimo vino!