...Pur non essendo un vino emozionale (parlo a titolo personale sia chiaro..), con la sua calda ed equilibrata potenza, consiglio di berlo lentamente davanti al caminetto, durante una gelida e grigia domenica invernale... non per meditare o lasciarvi a facili effusioni con la vostra compagna... ma da bere soli e un po' incazzati, mentre in sottofondo gira malinconico il cd "Grace" di Jeff Buckley. Così questo Sagrantino, può scaldarvi il cuore.
Questo è il racconto di un Sagrantino di Montefalco, ma anche di un pranzo domenicale regalato e deliziosmente consumato presso il (consigliatissimo) ristorante "Antica Osteria Italia" di Cocquio Trevisago (VA). Ambiente caldo e accogliente, curato ma non eccessivamente elegante, allestimento più da enoteca che da ristorante, bottiglie e cassette di legno (con predominanza di Grattamacco, (evidentemente piace da queste parti...) sparse ovunque, rustici tavoli in legno e un "vecchio" camino a scaldare l'ambiente.
Il menù é assai invitante, soprattutto nella ricerca della materia prima, sempre particolare e di qualità (la mia tartar di filetto battuta al coltello era una bomba). Fa un po' strano che in un posto così, la carta dei vini sia piuttosto semplice e poco ricercata. C'è un po' di tutto, ma niente di entusiasmante, i vini Toscani rappresentano quasi la metà della carta dei rossi (solo 4 piemontesi e neanche un Barolo!!), le cantine scelte sono le solite note, come spesso capita di ritrovare nelle carte dei ristoranti. A favore del gestore, la scelta di applicare comunque prezzi consoni e mai esageratamente ricaricati.
Alla fine opto per un Sagrantino di Montefalco, non lo bevevo da un pezzo e il prezzo (30euro) é piuttosto onesto, senza contare che non volevo ricadere su uno "scontato" I.G.T. toscano con dentro tante belle uve internazionali. Rimane la sensazione di una carta dei vini fatta da un rivenditore più che da un sommelier, ma a parte questa considerazione l'Antica Osteria Italia rimane un ristorante qualitativamente valido, ideale per una cena ben fatta, quindi l'obbiettivo é tornarci....
Entriamo nell'argomento Sagrantino... (l'unico della lista quindi non c'è molto da scegliere) é della Tenuta Alzatura e si chiama Uno di Otto. Nome strano, che in seguito scoprirò variare a seconda delle annate (questo ad esempio é un 2005, mentre il 2004 si chiama Uno di Sette).
Questa tenuta di Montefalco che produce solo due vini (il Sagrantino e il Rosso) è di proprietà della famiglia Cecchi, l’industria del vino toscana, i cui vini base (dal Chianti al Morellino) ritroviamo spesso sugli scaffali del supermercato. Oltre 7.000.000 di bottiglie prodotte a cui se ne aggiungono alcune migliaia, provenienti da 4 tenute (Alzatura a Montefalco, Villa Cerna a Castellina in Chianti, Castello Montauto a San Gimignano e Val delle Rose in Maremma). Così, verso la fine degli anni 90, la famiglia Cecchi decide di investire a Montefalco, che negli ultimi 20 anni si è posta al centro dell’attenzione (e di vendita) grazie alla qualità indiscussa delle sue uve. Per farla breve, il Sagrantino é un ottimo vino che si vende bene, quindi perché non acquisire una bella tenuta di 18 ettari con tanto di vigneti a Montefalco??.
Per la produzione di questo "Uno di Otto" 2005, commercializzato in 20.000 unità, vengono utilizzate esclusivamente uve Sagrantino, vendemmiate nella seconda metà di ottobre con raccolta manuale delle uve. La fermentazione avviene in tini di acciaio a temperatura controllata (30° circa) per una durata di 26 giorni. L'invecchiamento avviene in barriques di rovere per 16 mesi, mentre l'affinamento in bottiglia dura 8 mesi.
Ci viene servito il vino, che alla vista spicca subito per consistenza e concentrazione. Impenetrabile nel suo rosso rubino scuro e carico con riflessi granata. All’olfatto non è da meno, intenso e deciso, persistente e vinoso con una marcata vena alcolica (14.5%vol.). Piuttosto tosto e un po’ chiuso (probabilmente a causa della mancata ossigenazione), nel corso della degustazione si apre all'olfatto, lasciando trapelare note di frutta a nera (more e prugne), sentori di spezie (pepe e vaniglia) e una punta di tostato che ricorda il tabacco, il caffé e il cuoio. Diciamo che si lascia apprezzare più per potenza e "pienezza" che per eleganza e finezza. Al palato conserva una marcata sensazione di robustezza. Se vi piacciono i vini tosti questo Sagrantino non vi lascerà insoddisfatti. Deciso, sapido e teso. Il tannino è ben marcato, ma sa essere anche avvolgente, regalandoci un vino “muscoloso” ma assai piacevole, caldo, denso e di corpo. Il finale è lungo e persistente con sensazioni speziate che si alternano al “dolce” ricordo della frutta nera precedentemente avvertita al palato.
Nell’insieme un bel "vinone", che punta più sul fisico che sul tocco di classe, ma che sa dimostrarsi piacevole e tutto sommato equilibrato, austero ma non troppo. Un vino completo e strutturato, di corpo e rotondità, che può tranquillamente riposare in cantina per anni.
Forse gli manca anche un filo di rusticità, nel senso che rimane la sensazione di avere a che fare con "un’idea di vino". E’ difficile da spiegare, ma ci sono vini che quando li assaggi ti danno subito l’idea della vigna, del lavoro e della terra, mentre altri, nella loro precisione, sembrano mancare in emotività e ti lasciano l’immagine del sommelier durante una degustazione al grand hotel....e questo è un po’ l’effetto negativo che mi ha trasmesso l’Uno di Otto. Per il resto, tecnicamente ineccepibile.
Lasciar ossigenare almeno un’oretta e servire a 18-20°C. in abbinamento a piatti particolarmente saporiti. Il prezzo di acquisto è impegnativo (in enoteca viaggia tra le 20-25 euro), direi il giusto per questa tipologia di vino (Sagrantino), anche se sicuramente ci sono cantine più interessanti
Pur non essendo un vino emozionale (parlo a titolo personale sia chiaro..), con la sua calda ed equilibrata potenza consiglio di berlo lentamente, magari davanti al caminetto, durante una gelida e grigia domenica invernale... non per meditare o lasciarvi a facili effusioni con la vostra compagna... ma da bere soli e un po' incazzati, mentre in sottofondo gira malinconico il cd "Grace" di Jeff Buckley. Così questo Sagrantino, può scaldarvi il cuore.
Per chi ama i vini potenti…
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