...Vino scuro e potente... adatto per darkettoni senza sentimentalismi... quindi scordatevi di poterlo bere con A Forest dei Cure in sottofondo.. qui ci vuole qualcosa di più teutonico e industrial, stile Einstürzende Neubauten.
Questo è il giudizio espresso da Luca Maroni su questo Rosso Piceno "Furtarello".
<<Tonicità che reca intensità
e vivacità ad un volume tanto maestoso, violaceità che è vita di oggi e
futuro per un bagaglio di frutto tanto ricco e sì morbidamente maturo. A
compiere e far tendere all'eccellenza il suo complessivo valore,
l'integrità enologica d'esecuzione: pulizia e definizione che donano
ulteriore slancio al suo prugnoso, balsamico, maestoso propulsore.>>
Se
un pezzo da novanta della critica enologica italiana dispensa parole così
entusiasmanti, dobbiamo attenderci un grande vino…ricordatevi quindi questo
giudizio…perché adesso vi dico il mio, che nel panorama della critica enologica
italiana conto come il due di picche, ma sono sicuro che i pochi frequentatori di questo blog saranno in accordo più con il sottoscritto che con sign. Maroni.
Che le Marche mi piacciono un casino lo avrete già dedotto… bianco o rosso
poco importa, apprezzo i vini marchigiani e stimo parecchie realtà vitivinicole
(da Bucci a Fiorano, Aurora e Oasi degli Angeli ecc…). Per questo motivo se mi
capita a tiro una boccia interessante di quelle zone non mi tiro indietro,
anche a scatola chiusa come in questo caso, essendo la prima volta che assaggio
un vino della cantina Croce del Moro.
Ci troviamo in località Croce del Moro (da qui il nome dell' azienda agricola), comune di Rosara, non distante da Cupramontana, terra eccelsa per la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Non a caso la famiglia Cavallaro, proprietaria dell'azienda da oltre 30 anni, dedica 5 ettari di terreno su un totale di 8 destinati a vigneto, per la produzione del Verdicchio in 3 versioni classica, superiore e riserva. Il resto é invece dedicato alla produzione del Rosso Piceno, prodotto in due versioni, il Moro e il Furtarello di cui vi scrivo oggi. In totale siamo intorno alle 30-35.000 bottiglie l'anno,
Prodotto con un mix di uve (Sangiovese 15%, Merlot 15% e Montepulciano 70%) viene prodotto in circa 5000 unità, con affinamento di 4 mesi in cemento vetrificato, a cui segue un anno di maturazione in barriques e 6 mesi di riposo in bottiglia.
Alla mescita sfoggia un rosso rubino piuttosto scuro con unghia violacea.
Fitto, profondo e leggermente denso. Al naso é intenso e concentrato,
persistenza con vena alcolica in bella evidenza (14%vol.). Un bouquet piuttosto
chiuso e pungente che lascia poco spazio alla fantasia e a possibili
evoluzioni. Predomina la frutta nera (more, prugne), ma anche note balsamiche e
legno. Al palato si conferma un monolite, poco spazio all’imprevedibilità, è un
blocco unico. Strutturato e di buon corpo, riesce ad esprimere calore e
robustezza, con buona polpa e una trama tannica importante. Nell'insieme pulito
ed equilibrato. Finale lungo e persistente con sensazioni balsamiche e sentore
alcolico in evidenza.
Nel complesso si dimostra vino ben fatto, che sa
mantenere persistenza , intensità ed integrità fino all’ultimo bicchiere. Quello che viene
meno è la dinamicità, la bevibilità, oltre a non offrire grandi variazioni sul
tema, rimanendo un po’ fine a se stesso, nel suo voler fare la voce grossa,
quasi a volerci impressionare. Personalmente preferisco vini più “fantasiosi”,
magari meno spinti e carichi, ma che sanno evolvere nel bicchiere e regalarci
qualche spunto in più di discussione, diciamo vini più "luminosi"
rispetto a questo Furtarello, nel colore, nel bouquet e nella beva.
Probabilmente il tutto è un po’ penalizzato da un utilizzo della botte piccola
che carica e fortifica il tutto anziché plasmarlo e dal taglio delle uve utilizzate, con la
prevalenza del blocco Montepulciano-Merlot sul più “spigliato”
Sangiovese. Con tutto il rispetto per il Rosso Piceno, che già di suo è
una tipologia di vino piuttosto scuro, concentrato e carico, rimane (anche in
virtù di un prezzo non bassissimo, all’incirca 15-17 euro) un vino che non mi
ha preso il cuore... e se mi permettete, viene “sverniciato” da “colleghi” meno
costosi e più gustosi come le versioni di Fiorano e Aurora, giusto per
fare un paio di nomi che potete trovare su SimodiVino. Se poi volgiamo lo sguardo al di fuori della regione, hai voglia quante bevute più “affascinanti” puoi farti con 17 euro in
tasca!!
Domanda? Avete in mente il giudizio di Maroni che ho riportato sopra? Beh,
non stiamo parlando lingue diverse, questo è il vino e le sensazioni ricavate
dalla beva, sono piuttosto in sintonia.
C’è però un sostanziale scarto nel metro di giudizio, le indiscutibili caratteristiche
di questo rosso sono esaltate e considerate un punto di forza dal sign. Maroni,
tanto da definirlo “tendente all'eccellenza”, mentre per il sottoscritto, rappresentano il
punto debole... una scelta stilistica penalizzante. Eleganza? Finezza? Originalità? Freschezza? Terroir?
Questo per farvi notare le
differenze di giudizio... la soggettività nelle conclusioni… di come
l’espressione (o la domanda) “è un buon
vino” abbia poco senso. Quindi prendere sempre con le pinze giudizi e
recensioni, almeno che abbiate fiducia, rispetto e stima della persona che
esprime il giudizio.
Giudizio conclusivo tendente alla sufficienza... é sicuramente ben fatto e potrà darvi soddisfazioni anche in futuro, magari migliorando e perdendo un po' di austerità... ma non mi é piaciuta la scelta stilistica di Croce del Moro. Vino scuro e potente... adatto per darkettoni senza sentimentalismi... quindi scordatevi di poterlo bere con A Forest dei Cure in sottofondo.. qui ci vuole qualcosa di più teutonico e industrial, stile Einstürzende Neubauten.
mai bevuto un vino delle marche
RispondiEliminamagari sbaglio ma psicologicamente
per cifre importanti non mi attira
l' acquisto da codesta regione
ma "robba" buona ce nè anche in terra marchigiana, anche vini validi a prezzi anche più alti, comunque almeno in parte condivido... sarà che amo il piemonte... ma per cifre alte preferisco investire da quelle parti...
RispondiEliminaper Lorenzo
RispondiEliminaSicuramente sbagli innanzitutto perche' i vini vanno provati di tutte le regioni e poi perchè le marche producono ottimi vini sia rossi che soprattutto bianchi probabilmente il verdicchio è il miglior vino bianco d'italia.
Benux
benux hai sicuramente ragione bisogna comunque provare prima di giudicare
RispondiEliminapero' io sono fatto cosi' sono sempre un po' conservatore :-)
anche sui bianchi punto quasi sempre sul trentino
IO invece dai vini del trentino rimango sempre deluso se si escludono i metodo classico secondo me i migliori d'italia superiori anche ai Franciacorta sia i rossi che soprattutto i bianchi non mi dicono nulla e la cosa strana che pochi km più in alto ci sono quelli dell'alto adige che sono straordinari!!!! cambieranno così tanto le condizioni ambientali????? o è tutto merito del lavoro in cantina?
RispondiEliminaCOmunque complimenti per il sito e per le ricche e originali recensioni.
Benux
azz.. quando ho scritto trentino l'ho inteso come regione
RispondiEliminaitaliana abbreviando :-), piu correttamente avrei dovuto scrivere trentino alto adige
ma intendevo ovviamente solo l' alto adige
non sono mai rimasto deluso da un thurgau, gewurztraminer, sauvignon
ecc proveniente da quelle zone
si pagano ma sono altri vini!! i bianchi piemontesi per esempio non mi piacciono, non li disdegno ma non reggono il confronto
Ringrazio "per le ricche e originali recensioni", vedo che qualcuno coglie il mio tentativo di svecchiare e rendere accessibile l'eno-scrittura.
RispondiEliminaPer il resto che ve posso dì... i gusti son gusti... l'Alto Adige é una garanzia anche sui vini meno cari (tipo quelli delle cantine sociali)o che troviamo al supermercato. Li bevo volentieri anche se stilisticamente a volte caricano un po' la mano, presentando vini carichi, polposi e aromatici in contrapposizione ad un terroir "di montagna" che dovrebbe essere maggiormente incline alla freschezza e alla bevibilità.
Per il resto penso che in molte regioni italiane vengano prodotti bianchi eccellenti. Se l'Alto Adige é una garanzia, come non nominare i marchigiani Verdicchio e Pecorino?? E le eccellenze del Friuli? Forse qui si supera anche l'Alto Adige a colpi di Ribolla e compagnia... per non parlare di Sicilia, Sardegna, i bianchi delle 5 Terre in Liguria ecc...ecc...
E a proposito di Piemonte.. mai provato il Timorasso?? Vi anticipo che il prossimo stappato sarà il Timorasso Costa del Vento del grande Walter Massa... ecco un piemontese dei colli Tortonesi che mette in fila Alto Adige, Friuli e anche qualche borgognano e alsaziano(personalmente il miglior bianco provato finora).
Se si ha la pazienza di cercare, le eccellenze ci sono in molte regioni.
Ciao
daccordissimo i gusti son gusti
RispondiEliminainfatti a me e' proprio il polposo e aromatico che piace nei bianchi dell' alto adige
il vitigno , cortese, erbaluce, arneis non mi vanno molto giu'
e io sono pure piemontese :-))
il bianco delle cinque terre e' veramente sublime
timorasso? mai provato
aspettiamo la recensione allora :-)
ciao
Lorenzo provalo un timorasso di Walter Massa... é il miglior bianco che mi sia capitato di bere fino ad oggi.. prodotto da un vero "vignerons" ...ci trovi tutto dentro le sue bottiglie..al momento non teme confronto e se la gioca con i grandi bianchi di Borgogna e Alsazia.. ha solo una pecca... é un vino longevo e se compri l'ultima annata te lo devi dimenticare 4/5 anni in cantina.
EliminaCiao
non posso che concordare con il Timorasso veramente un grande vitigno ne ho bevuti solo due ma li ho trovati ottimi peccato che siano vini difficili da reperire.
RispondiEliminaConcordo anche sulla non appetibilità degli altri bianchi piemontesi ma anche qui farei un'eccezione per i vini dei Poderi Aldo Bertelli, ho bevuto un paio di settimane fà il Sauvignon i FOssaretti 2003 ed era in ottima forma nonostante i quasi 10 anni!!!!!
Benux
Timorasso a parte ti consiglio anche l'ottimo Herzu della cantina Ettore Germano. Un riesling renano in purezza prodotto da un grande vignaiolo di langa. Prossimamente anche lui su SimodiVino con la sua Barbera Superiore vigna della madre. Siamo a Serralunga terra di Barolo, ma Germano riesce a stupirci anche con i bianchi..
EliminaConcordo sul fatto che nelle Marche ci sono grandi vini, rossi e soprattutto bianchi. Per rimanere alla tipologia Rosso Piceno, io ho apprezzato davvero molto quello bio di Fiorano, che mi pare Simone abbia già positivamente recensito in passato. Se capita assaggiatevi anche il pecorino che vale davvero la pena. Sul Timorasso sono appena reduce da una vacanza estiva nei colli tortonesi. Ho assaggiato quello molto ben fatto della cooperativa Valli Unite, ma è una tipologia a cui devo ancora abituarmi, essendo un bianco che si caratterizza più per la struttura che per la bevibilità.
RispondiEliminaben detto "anonimo". Adoro Fiorano, e ho già scritto con entusiasmo del suo Terre di Giobbe. Se spulci le degustazioni troverai anche il suo fantastico pecorino "Donna Orgilla" (http://simodivino.blogspot.it/2012/01/donna-orgilla-2010-offida-pecorino-docg.html). E prossimamente assaggerò anche il suo cru Ser Balduzio che ancora riposa in cantina. Ovviamente non mi sono fatto mancare neanche il Timorasso di Valli Unite. (http://simodivino.blogspot.it/2011/05/san-vito-timorasso-doc-colli-tortonesi.html). Un vino ottimo ma effettivamente un po' tosto. Ti consiglio comunque di provare il Timorasso dei Vigneti Massa. Una spanna sopra tutti!!
Eliminaazz!! devo assolutamente provare il timorasso !
RispondiEliminame lo metto nel paniere dei miei vini che di solito MI regalo a natale
speriamo di trovrlo senza dover girare 10 enoteche :-)
grazie per la dritta
se hai dato un occhio alla home sta partendo una collaborazione tra Simodivino e Avionblu (una enoteca on-line).
EliminaSceglierò e assaggerò alcuni vini del loro catalogo... il primo é proprio il timorasso dei Vigneti Massa che tanto mi ha entusiasmato.. quindi se vuoi puoi ordinarlo sul sito di Avionblu http://www.avionblu.com/shop/it/