...Il punto di forza di questo vino sta proprio nella sua capacità di essere
espressione di un territorio particolare.
Questa bottiglia di St. Magdalener è l’occasione giusta per tornare in Alto
Adige, terra di eccellenza nella produzione di vini bianchi, ma in grado di
stupire anche con i vitigni a bacca rossa. Se l’eccellenza sui rossi si chiama Blauburgunder (Pinot Noir), tra le uve autoctone dominano il Lagrein e la Schiava, probabilmente il vitigno più diffuso e presente in diverse varietà (le principali sono Schiava Grossa, Schiava Gentile e Schiava Grigia) dislocate sulle colline che circondano Bolzano,
tra cui la sotto zona di Santa Maddalena, da cui si raccolgono i grappoli migliori, valorizzata dal riconoscimento della D.O.C. Santa Maddalena.
Il St. Magdalener che assaggio oggi é prodotto da Georg Mumelter nel suo maso Griesbauerhof, storica cantina in località Rencio, ai piedi delle colline di S. Maddalena e S. Giustina. Qui vengono coltivati circa 3 ettari e mezzo di vigneti, tra uva autoctone e internazionali, su terreni argillosi-sabbiosi, da cui si ricavano circa 30.000 bottiglie l'anno.
Il Santa Maddalena Classico viene prodotto con uva Schiava in percentuali superiori al 95% e a completamento il Lagrein. La produzione di questo 2012 é di circa 15.000 bottiglie, ricavate dai caratteristici vigneti a pergola, con rese piuttosto elevate di circa 100ql/ha. L'età delle viti é variabile, da quelle più giovani a quelle con oltre 50 anni di età, coltivate in maniera etica e rigorosa. Per realizzare questo "Classico", le uve vengono raccolte ad inizio ottobre, con macerazione sulle bucce e lieviti selezionati per 7-10 giorni. L'affinamento dura alcuni mesi in grandi botti di rovere, per passare in bottiglia nei primi giorni di Aprile.
Si presenta giovane, vestito di un rosso rubino scarico ma brillante, magro e snello, pulito e trasparente. Immaginatevi di essere a metà strada tra un rosè e un vino nero. Naso sottile ma di buona persistenza, che gioca soprattutto su note floreali, come rosa e violetta, lasciando il frutto mai "marmellatoso" leggermente sottotraccia. La beva è piuttosto facile e piacevole, vino tutto sommato scorrevole e pulito, che gioca soprattutto le carte della mineralità e della sapidità, poco tannico e poco alcolico, a cospetto della sua gradazione (13%vol), senza disdegnare un tocco di dolcezza (ciliegiosa) al palato, ma senza ingentilirsi troppo.
A gusto personale, non è una tipologia di vino per cui stravedo, ma al
contempo devo riconoscere che si tratta di un rosso particolare, espressione
tipica espressione del territorio di provenienza. Definiamolo pure originale, soprattutto per chi non lo ha mai assaggiato ed è
abituato ai soliti nomi prodotti con lo stampino. Vi avviso... se siete tra
quelli che amano i vini “tutta ciccia e brufoli”, con questo Santa Maddalena
potreste rimanere spiazzati. Se invece anche nei rossi amate i vini “sgrassati”
e dalle note aromatiche non scontate, potreste trovare in questa bottiglia,
spunti di interesse.
Il punto di forza di questo vino sta proprio nella sua capacità di essere
espressione di un territorio particolare. Le calde giornate estive che danno
maturità al frutto, la mineralità rocciosa dei suoli, la snellezza che ti
aspetti da un vino di montagna. Manca un po’ di complessità, di lunghezza, di
succosità… e anche eleganza... un buon vino di territorio, ma nulla più… il che rimane comunque un
gran bel pregio a cospetto di milioni di bottiglie prodotte con lo stampino e
difficili da distinguere tra di loro. Da bersi giovane, fresco e poco adatto ai lunghi invecchiamenti.
Vino da abbinamento trasversale, grazie alla sua beva facile e scorrevole, alla sua snellezza, alle sue tinte non troppo cariche si sposa bene con piatti non troppo saporiti o consistenti. Con le dovute differenze rientra in quella categoria di rossi (così come il Grignolino ad esempio) che ben si sposa con le carni bianche, i formaggi non troppo stagionati, gli antipasti e perché no, con del pesce in umido...
Comunque un vino da provare (lo trovate qui a circa 15 euro), almeno per chi come il sottoscritto, ha sete "esplorativa"... per tutti gli altri... sappiate che con 15 euro potete fare "eno-esperienze" molto più interessanti e gratificanti.
Di altro stampo il loro Lagrein Riserva, denso ed impenetrabile, da dimenticare in cantina. Ritrovo nelle tue note le stesse sensazioni provate ieri con il Santa Maddalena di un altro ottimo produttore, Josephus Mayr, annata '11.
RispondiEliminaLuc