Giusto un'annetto fa dedicavo un post al bel librone di Federico Graziani e Marco Pozzali intitolato Grandi Vini d'Italia, per il semplice fatto che pochi eno-blogger avevano riposto la giusta attenzione ad un volume che meritava attenzione. Torno oggi a scrivere di editoria enoica, e lo faccio fondamentalmente per il medesimo motivo... Poteva un indie-wine-blogger's come Simo diVino, non dedicare un post alla fatica cartacea di Maurizio Pratelli "Vini e Vinili"? (dopo tutto sono o no l'unico eno-blogger che ha avuto l'accortezza di deliziare le vostre letture enoiche con le musiche di Fugazi, Pavement e attualmente i Deus??).
Sono sicuro che dall'altra parte dello schermo sono tanti i wine-rockers che aspettavano un volume in grado di unire due rami della cultura così emotivamente forti e fragili come il vino e la musica (entrami d'autore). Personalmente sono anni che cerco di mettere insieme le mie passioni ed esperienze in ambito vino-musica come ha fatto Maurizio Pratelli, e ogni tanto a fine post qualche abbinamento musicale non manca (ad esempio Il Pigro de La Marca di S.Michele con Kid A/Amnesiac dei Radiohead), ragion per cui la mia prima sensazione vista la copertina, può essere semplificata con il termine "invidia".
Critico musicale free-lance, scrive per le pagine di cultura e spettacoli del Corriere di Como, oltre a collaborare con alcune riviste italiane di rock, e scrivere di musica nel suo blog Torno ai Vinili. Presentazione di Maurizio Pratelli fatta, entriamo nel merito... libro graficamente snello e accattivante, carta lucida e immagini a supportare i 33 abbinamenti vini-vinili. Li scoprirete in 6 pagine per abbinamento... dopo l'introduzione (personalmente le pagine più belle ed emozionali), 4 pagine "effetto scheda", dedicate rispettivamente al 33 giri scelto, alla band che lo suona, al vino rosso in abbinamento e al suo vignaiolo, prima di chiudere con un'altra spassosissima pagina contenente 5 feedback sul tema, rubati da personaggi conosciuti nel mondo eno-musicale. Questo il contenuto.
Il titolo parla chiaro, solo vini rossi e solo gracchianti vinili. L'immagine felice da estrapolare vede il sottoscritto pantofolato, accendere il camino con uno sguardo alla neve fuori dalla finestra. Stappare un bottiglia di vino rosso, appoggiare la puntina sul vinile, prendere un buon libro dallo scaffale e sdivanare per almeno un paio d'ore senza interruzioni di alcun tipo. Un intreccio culturale tra elementi che si completano e per questo vanno scelti con cura. Anche se musicalmente viro su sonorità un po' più forti, se non altro per gusti musicali meno classici e più sonici, concordo con le scelte "emozionali" dell'autore. Per chiudere il cerchio, un buon rosso che ti scalda il cuore, merita un vinile che sappia fare altrettanto, quindi ben vengano cantautori e band più soul e folkeggianti, sonorità intimiste che sanno emozionare, strapparti il cuore, evocarti ricordi e amori, farti sorridere e piangere.
Effettivamente risulta difficile pensare alla situazione di cui ho scritto sopra, con Fresh Fruit for Rotting Vegetables dei Dead Kennedys sul giradischi. E allora ben vengano i così detti classici... tanto per fare qualche nome tra i citati ecco Johnny Cash, Tom Waits, Dylan, gli Stones, Springsteen (che non manca mai), Neil Young... e molti altri... con qualche incursione meno old style, con i The National, Jonathan Wilson, Glen Hansard e quella roba che ballavo quando indossavo la camicia di flanella, qui rappresentata dai Counting Crows (porca paletta ma indosso ancora la camicia di flanella!! Certo dal grunge avrei sicuramente pescato l'acustico Jar of Flies degli Alice in Chains in grado di sverniciare l'intera discografia dei Counting Crows in poco più di 30 minuti).
Sui vini poco da dire, sposo in toto la selecta, che come é giusto che sia é basata su vini artigianali e "naturali", vini che ben si abbinano ai long playing scelti, vini che sanno trasmettere calore ed emozioni. Non una scelta casuale ma un viaggio nell'Italia enoica di rurale qualità... dalla Valle d'Aosta con i ViniRari di Giulio Moriondo, fino alla Sicilia della simpatica garagista Anna Martens e del suo Vino (di Anna), da Nerello Mascalese in purezza. In questa discesa incontriamo vini più o meno conosciuti, ma soprattutto si incontrano i loro mentori con le loro storie, le loro fatiche e il loro territorio. Storie che emozionano anche se le conosci a memoria (Lino Maga e il suo Barbacarlo), storie dissidenti (il Barolo di Cappellano), retiche (AR.PE.PE ), eleganti (Foradori), ancestrale (Gravner qui con il Rosso), ruvide (come il Bressan, ma di eleganza con il suo Schioppettino). Attraversare la Toscana dei "Super" per rifugiarsi nel Paradiso (di Manfredi) e in Abruzzo nell'Oasi (degli Angeli) di quel fenomeno di Marco Casolanetti. Luoghi dove il tempo sembra essersi fermato (da Emidio Pepe), o rimesso in moto (il Poliphemo di Tecce).
208 pagine in cui non si descrive tecnicamente un vino, ne si assegnano voti, nemmeno si recensiscono album, sappiatelo, non state leggendo la guida ai vini d'Italia, e nemmeno le pagine delle recensioni di Rumore, ma racconti emotivi ed emozionali, quasi intimi, come é giusto che sia, perché vino e musica (come altre forme di cultura), devono suscitare in ognuno di noi differenti reazioni. Quindi gli abbinamenti?? Ognuno potrebbe fare il suo, ma se vi incuriosiscono quelli di Maurizio Pratelli (che tendono alla perfezione) non vi resta che comprarvi il libro... non ve li dico (con un pò di spirito di osservazione, ne noterete uno...), altrimenti vi rovino il piacere della "scoperta". Poi divertitevi a criticarlo se secondo voi al Lambrusco di Donati preferite i Pop Corn di Ligabue anziché Let It Bleed degli Stones. (io ad esempio mi trastullerei con i Califone e una boccia di Pinot della Dalzocchio).
Finalmente un libro (anche se indirettamente), che ricorda come certi vini non devono obbligatoriamente essere bevuti a tavola, ma assaporarne il piacere di goderseli così, da soli, prendendosi il giusto tempo e abbinandogli le giuste sonorità.
Vi ricordo che su "Vini e vinili" troverete solo vini rossi e dischi stranieri (più americani che inglesi). Non ci resta che attendere a questo punto un volume analogo dedicato ai bianchi, magari a 45 giri (ma in tal caso più che di bottiglie, bisognerebbe parlare di bicchieri... comunque tranquilli nell'introduzione si annuncia già il prossimo volume "33 giri di bianco"). Chissà se mineralità, acidità, tensione e macerazioni estreme non spingano l'autore verso sonorità più affilate e sgraziate... (per la serie... non ci starebbe bene Henry Rollins abbinato a Bressan?) o un tocco electro magari un po' lo-fi in stile Bristol sound o indietronica alla Lali Puna?? Scherzi a parte... con gli annunciati accoppiamenti del Pico con This Year's Model di Costello e White Ladder di David Gray con il Trebbiano di Cirelli, l'autore non sembra intraprendere significative variazioni sul tema musicale legato ad autori classici... chiediamo quindi a gran voce almeno un posto x Joe Strummer!!
Da avere in ogni biblioteca che si rispetti, sta a voi scegliere se metterlo insieme ai libri sul vino o a quelli dedicati al rock. Nel dubbio ci sta bene anche sulla mensola delle bottiglie svuotate...
Concludo con una domanda/curiosità per Maurizio Pratelli... chi ha dettato legge?? I vini o i vinili?? E' il vinile ad essere stato accoppiato al vino o si é scelto il vinile e poi si é andati alla ricerca del vino giusto?? Ecco penso a tante bottiglie bevute e a tanti album che ci starebbero bene insieme... ma se dovessi stilare la lista dei miei 33 dischi preferiti ed andare alla ricerca del vino giusto da abbinarci... ne uscirebbe un progetto lungo una vita... vi immaginate quanti vini "estremi" dovrei bere per trovare un giusto abbinamento a Roots Bloody Roots dei Sepultura??
Ne avevamo bisogno di un libro così... noi che su vini e musica ci abbiamo costruito una vita e li viviamo emotivamente, che i nostri ricordi più belli parlano di concerti e bevute, noi che abbiamo imparato (anche l'inglese!!) più dai testi delle canzoni che dai libri di scuola... ma anche per voi che vantate l'intera discografia di Vasco Rossi e in cantina conservate una verticale di Tignanello... c'è sempre tempo per imparare a vivere con passione.
Vini e Vinili - "33 giri di Rosso" di Maurizio Pratelli - Arcana Edizioni - 22euro
Sono stato alla presentazione del libro da Vinoir, a Milano: bell'idea e bel libro.
RispondiEliminaCiao
Randa