...suggestioni di macchia mediterranea, sale marino, resina di pino, agrumi,
rocce bagnate, erbe selvatiche.... quasi a riassumere le Cinque Terre in un sorso...
Torno con piacere a bere e scrivere del
CinqueTerre D.O.C., di cui avevo già scritto in passato, quando vi parlai della
versione "base" della Cantina Sociale. Ne scrissi con entusiasmo,
qualcuno mi "accusò" di essere stato piuttosto generoso (forse giustamente,
ho avuto modo di riprovarlo e ne ho un po’ ridimensionato il giudizio, ma
tant’è… le sensazioni che un vino lascia sono anche figlie del momento in cui
lo si beve…)... ma come si fa a scindere il bevuto e le sue caratteristiche
organolettiche da tutto quello che c'è dietro? Come faccio a non esprimere
entusiasmo e incondizionata ammirazione al cospetto di un territorio unico e di
una viticoltura altrettanto rara e preziosa? Come si fa a non innamorarsi di
queste terrazze, di queste cremagliere cigolanti, di questi vignaioli che ceste
in spalla si arrampicano su crinali che arrivano al 90% di pendenza? Come si fa
a non portar rispetto per quella che definii "una sfida tra il vignaiolo e
la sua terra, in completa simbiosi e complicità, tanto da diventare elemento di
vitale importanza per la salvaguardia del territorio, la sua valorizzazione
culturale e ambientale".
Molto semplicemente "non ce la si
fa"... e allora preparatevi ad un post di elogi nel raccontarvi il bianco
delle CinqueTerre prodotto da quel "pezzo" di vignaiolo che é Alberto
Cappelini. Una piccola ed eroica cantina in quel di Manarola, un marchio
storico, sugli scudi soprattutto per il suo Sciacchetrà, che viene prodotto
solo nelle annate migliori e spero un giorno di riuscire ad assaggiare...
Germana Forlini e Alberto Cappellini insieme al figlio Giacomo sono vignaioli vecchio stampo e gestiscono questa piccola e preziosa realtà vitivinicola, costituita da poco più di un ettaro di proprietà e una produzione annua che non arriva a 10.000 bottiglie. Poche direte voi, ma in un'area particolare come quella delle Cinque Terre, acquista un ruolo di assoluto valore. La produzione é principalmente centrata sul bianco D.O.C., vino protagonista di questo post, che ben rappresenta nella totalità delle sue caratteristiche, il forte legame tra il vignaiolo e la sua terra, diventandone una perfetta rappresentazione, un fermo immagine di un terroir unico, una fascia di verdi ed impervi vigneti tra il blu del cielo e quello del mare.
Germana Forlini e Alberto Cappellini insieme al figlio Giacomo sono vignaioli vecchio stampo e gestiscono questa piccola e preziosa realtà vitivinicola, costituita da poco più di un ettaro di proprietà e una produzione annua che non arriva a 10.000 bottiglie. Poche direte voi, ma in un'area particolare come quella delle Cinque Terre, acquista un ruolo di assoluto valore. La produzione é principalmente centrata sul bianco D.O.C., vino protagonista di questo post, che ben rappresenta nella totalità delle sue caratteristiche, il forte legame tra il vignaiolo e la sua terra, diventandone una perfetta rappresentazione, un fermo immagine di un terroir unico, una fascia di verdi ed impervi vigneti tra il blu del cielo e quello del mare.
Il timbro produttivo é assolutamente
tradizionale, la coltivazione della vite qui non si é evoluta più di tanto,
meccanizzazione neanche a parlarne, i terrazzamenti a picco non lo consentono e
una coltivazione che giustamente viene definita "eroica", diventa per
la famiglia Cappellini un "normale e abituale” gesto di quotidiana vita
rurale.
Il vino é costituito dalla miscela di tre
uve autoctone, il Bosco, il Vermentino e l'Albarola (con predominanza di
Bosco), provenienti sia da vecchi ceppi di quasi 70 anni sia da altri più
recenti, su terreni acidi e privi di calcare, sabbiosi e ricchi di scheletro,
con una densità di 8000 ceppi/ha e una resa di circa 70 ql/ha. Le uve vengono vendemmiate
nel mese di settembre, vinificate in bianco a temperatura controllata, con maturazione
in acciaio e alcuni mesi in bottiglia. L'annata che stappo é la 2011,
caratterizzata da buone condizioni climatiche, che ha portate le uve ad una
completa maturazione, ricavandone vini di grande espressività.
Come nel caso del nostro Cinque Terre...
ritroviamo un vino "apparentemente" timido, vestito di un giallo
paglierino piuttosto tenue, non troppo concentrato, e decisamente magro.
All’olfatto si esprime in progressione (cosa che avverrà anche al palato), un
cuneo olfattivo che si fa spazio nel nostro naso con grande decisione,
inizialmente schivo, via, via sfoggia nerbo e carattere, decisamente
accattivante e di bella tensione, con le sue "amarognole" note
pungenti, ricche di suggestioni marine, roccia, erbe e agrumi. Anche al palato
viene fuori dopo 2 o 3 sorsi con la sua sapida mineralità. Scivola fresco,
dinamico e pulito, una buona acidità accompagnata da una vena alcolica pungente
(13%vol.) spingono verso un finale amarognolo che ci riporta a quelle
suggestioni di macchia mediterranea, sale marino, resina di pino, agrumi,
rocce bagnate, erbe selvatiche.... quasi a riassumere le Cinque Terre in un sorso, così
ben illustrate nella bella e colorata etichetta a tinte pastello.
Proprio la spiccata mineralità è il suo
punto di forza e lo rende un bianco per certi versi impegnativo, la beva
mai polposa e piaciona, sempliciotta e facile, ma sempre presente, ricco
di tensione gustativa e personalità affilata, in grado di esprimere e
rappresentare con forza la viticoltura eroica praticata su questi terreni
impervi.
Non voglio dispensare grossi consigli,
dico solo che se amate i vini di territorio, almeno una volta nella vita
regalatevi una passeggiata e un buon bicchiere di Cinque Terre come questo,
direttamente sul posto, per un dipinto di suggestioni che difficilmente
dimenticherete.. si richiede solo uno sforzo supplementare, per capire il vino,
per il suo prezzo di vendita impegnativo (sulle 18 euro circa), per
arrampicarsi sul pendio e trovare il punto giusto per stappare la bottiglia e
ammirare un panorama unico. Incondizionata ammirazione per questo vignaiolo autentico.
il bianco cinque terre e' un gran bianco
RispondiEliminaio bevo spesso il cinque terre doc della cooperativa
ottimo rapporto qualita' prezzo
Anch'io lo bevo ogni tanto... ne presi una boccia l'anno scorso proprio alle 5 terre, poi quest'anno l'ho trovato anche al super.. a prezzo inferiore tra l'altro.. come dici tu... ha un ottimo rapporto qualità-prezzo...
Eliminahttp://simodivino.blogspot.it/2012/07/cinque-terre-2011-doc-cantina-sociale.html
Questa versione costa il doppio ma é una spanna sopra...
ciao...