...qui trovi la carica, la consistenza e se vogliamo
l’originalità che ti aspetti da un vino macerato e trovi la sapiente mano del
vignaiolo che la sa gestire alla perfezione…
Il vino di oggi è di quelli che forse, non val neanche la pena di raccontare, tanto è conosciuto e stimato il suo produttore tra gli eno-appassionati, soprattutto tra chi bazzica nel giro dei vini naturali. Per tutti gli altri, che ancora non conoscono i vini di Franco Terpin, beh, leggete e meditate... un vignaiolo con la V maiuscola, un contadino con la C maiuscola... se i bianchi del Collio sono tra i più apprezzati d'Italia, il merito é soprattutto di coraggiosi interpreti come Franco. Il mio punto di contatto (e di acquisto) con i suoi vini avviene in quel di Fornovo, a Vini di Vignaioli… li ritroviamo spesso anche in altre fiere, da Vinnatur (a cui è associato) alla più recente “Gli Estremi del Vino”… ma lui "il gigante buono" non l’ho mai conosciuto… in "trasferta" c’è sempre la carinissima signora… e come spesso capita con i produttori friulani, risulta difficile strapparle una parola in più dell'essenziale o un sorrisone... lascia che siano i vini a parlarci.
Il vino di oggi è di quelli che forse, non val neanche la pena di raccontare, tanto è conosciuto e stimato il suo produttore tra gli eno-appassionati, soprattutto tra chi bazzica nel giro dei vini naturali. Per tutti gli altri, che ancora non conoscono i vini di Franco Terpin, beh, leggete e meditate... un vignaiolo con la V maiuscola, un contadino con la C maiuscola... se i bianchi del Collio sono tra i più apprezzati d'Italia, il merito é soprattutto di coraggiosi interpreti come Franco. Il mio punto di contatto (e di acquisto) con i suoi vini avviene in quel di Fornovo, a Vini di Vignaioli… li ritroviamo spesso anche in altre fiere, da Vinnatur (a cui è associato) alla più recente “Gli Estremi del Vino”… ma lui "il gigante buono" non l’ho mai conosciuto… in "trasferta" c’è sempre la carinissima signora… e come spesso capita con i produttori friulani, risulta difficile strapparle una parola in più dell'essenziale o un sorrisone... lascia che siano i vini a parlarci.
Ci troviamo nel
Collio a San Floriano, terra di confine tra Italia e Slovenia, terra contesa e
fredda, gente forte e orgogliosa.. caparbia. E' partita qui la rinascita dei
bianchi vinificati in rosso, rendendo a loro modo unici i vini del Collio,
espressione di un terroir particolarmente vocato per i vini bianchi. Un
territorio unico, con il mare a sud e le montagne alle spalle, le viti che
sorgono sulla "Ponka"... il caratteristico suolo di marne
argillo-sabbiose che letteralmente si sbriciola. Il Collio é unico anche per merito dei suoi vignaioli, produttori orgogliosi e consapevoli nell'abbracciare il vino naturale, da Terpin a Princic, Radikon, Gravner o Paraschos.
Uva autoctona
per eccellenza da queste parti é la Ribolla Gialla, che é proprio il vino che
vado a stappare... quella di Terpin ovviamente, che in
questi luoghi é nato e che tra queste vigne é cresciuto... 10 ettari vitati, 2
dei quali in Slovenia, oltre 15.000 bottiglie prodotte... la sua avventura inizia
negli anni settanta come viticoltore, poi nei novanta le prime bottiglie prodotte e dal 2000 via ai primi
esperimenti di uve bianche macerate.. Viticoltura tradizionale senza utilizzo
di chimica.
Ribolla Gialla
in purezza quindi, annata 2006, comprata direttamente al banco assaggi e pagata
15 euro... spesi benissimo ve lo garantisco... ma se vi muovete via enoteca,
inserite nel portafoglio altre 5 euro... meglio 10 per stare tranquilli. Esce
come IGT delle Venezie e non come Collio D.O.C. Gradazione alcolica del 13%vol. Fermentazione in vasca
d'acciaio e successivamente in botti di rovere di slavonia per circa 20
giorni. 12 mesi di affinamento in barriques più 12 in acciaio e un anno in
bottiglia. Nessuna filtrazione, ne stabilizzazione forzata.
Alla mescita un
giallo dalle sfumature bronzo, il caratteristico colore a “buccia di cipolla”, iscrivibile
alla categoria dei così detti “orange wine”, leggermente intorbidito, ma di bella
luminosità. Che dire del vino… per me quasi perfetto… un indiscutibile
equilibrio tra le componenti, senza rammollirsi mai… o eccedere in carica,
rimanendo sempre bello teso, verticale, carsico. Naso pungente ma pulito... sboccia lentamente regalando piacevoli
sensazioni di frutta candita, ma anche agrumi e nespole, soprattutto note
erbacee, fiori di campo, fieno e un tocco di miele di acacia… fresco, pungente,
acidulo, verticale... sempre in crescendo e sempre piacevole. Ma è soprattutto
alla beva che vien fuori la grandezza di questa Ribolla, pieno, compatto, rotondo,
ricco di materia e discretamente tannico... dimenticatevi i soliti “pesanti” vini bianchi tutta polpa
dolce… qui il vino ha uno slancio incredibile, fresco, sapido, minerale… struttura e carattere da vendere… finale teso e persistente… un
amalgama perfetta, senza forzature… fresco, semplice, naturale…
La forza di questa Ribolla (ma in
generale tutte le bottiglie di Terpin) credo stia proprio nella capacità di proporre vini
che con grande naturalezza riescono ad intrecciare e mettere in equilibrio
tutte le componenti… qui trovi la carica, la consistenza e se vogliamo
l’originalità che ti aspetti da un vino macerato e trovi la sapiente mano del
vignaiolo che la sa gestire alla perfezione… trovi la freschezza e la bevibilità
che ti aspetti da un vino “natur”, trovi la rocciosa e pungente mineralità
carsica espressione del terroir e quella verticalità che ricerco in un sign. bicchiere di vino, quella beva pulita e rinfrescante che
vorresti sempre trovare in un vino natur... (senza dover aspettare 3 giorni per riuscire a berlo!!).
Bevuto su una grigliata ha fatto il suo sporco lavoro, ma ancor più si é reso protagonista sulla formaggella di caprino alle erbe. Ma con un carattere così gustatevelo anche in solitutine con i Wilco che cantano She's a jar in sottosfondo... abbinamento eno-rilassante...
Bevuto su una grigliata ha fatto il suo sporco lavoro, ma ancor più si é reso protagonista sulla formaggella di caprino alle erbe. Ma con un carattere così gustatevelo anche in solitutine con i Wilco che cantano She's a jar in sottosfondo... abbinamento eno-rilassante...
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