Pensavate di averne lette abbastanza sul vino naturale?? ...Pandora è pertanto, a
pieno titolo, una nuova metodologia di vinificazione, con la
prerogativa di essere naturale al cento per cento". Eccovi serviti...
Mai nome poteva essere più azzeccato per un vino... Segreto Rosso... Leggetevi il post e scoprirete perché... Parto da quanto mi ha riferito Andrea di Avionblu... "questo vino merita un approffondimento"... e allora cercherò di approfondire e capirci qualcosa. Si parte da quanto c'è scritto in etichetta e dallo scopo di questo progetto... ovvero produrre vini "naturali" alla massima potenza... vinificare senza solfiti, senza lieviti e senza interventi chimici, per ricavarne vini più digeribili e in grado di rientrare nei parametri alcolemici in poco tempo.
Mai nome poteva essere più azzeccato per un vino... Segreto Rosso... Leggetevi il post e scoprirete perché... Parto da quanto mi ha riferito Andrea di Avionblu... "questo vino merita un approffondimento"... e allora cercherò di approfondire e capirci qualcosa. Si parte da quanto c'è scritto in etichetta e dallo scopo di questo progetto... ovvero produrre vini "naturali" alla massima potenza... vinificare senza solfiti, senza lieviti e senza interventi chimici, per ricavarne vini più digeribili e in grado di rientrare nei parametri alcolemici in poco tempo.
Iniziamo con il dire che Pandora é un metodo innovativo e scientificamente studiato in campo bio-alimentare, con l'obbiettivo di portare sulle nostre tavole prodotti che vanno a braccetto con il nostro benessere, "basata sui principi della biodinamica interpretati in chiave evoluta", questa la definizione che estrapolo dal loro sito, ma é proprio l'interpretazione "evolutiva della biodinamica" a risultare "piuttosto misteriosa".
Iniziamo a vedere chi c'è nella stanza dei bottoni... Beniamino Anzalone, l'ideatore di questa metodologia, ricercatore siciliano titolare del brevetto della carne vegetale e ora, dopo anni di ricerche, inventore di questo progetto in campo vinicolo. Dietro a Pandora vini, c'è nientemeno che la Keper srl di Roberto Severoni, imprenditore vicentino specializzato nella realizzazione di gioielli, che a partire dal 2005 ha iniziato ad interessarsi di alimentazione fino ad arrivare alla commercializzazione di vini, pasta e pane prodotti grazie a questa particolare metodologia. A chiudere il cerchio l'enologo Marcello Graziani.
Allora visto che il punto di domanda rimane sull'evoluzione della biodinamica, Anzalone spiega a chi come me ha sempre pensato che questa fosse una pratica agricola, che "La Biodinamica entra in cantina portando un’evoluzione alle teorie staineriane fino ad oggi applicate alla sola agricoltura, per costituire quello che può essere sicuramente definito un processo di vinificazione biodinamico. La metodica Pandora, assicurando la scissione di parte delle proteine del mosto in amminoacidi nonché la generazione di un’informazione enzimatica caratteristica, rende questi vini molto più facilmente e rapidamente assimilabili"
Praticamente se ho ben capito come funziona, si tratta di un'equipe di lavoro che in accordo con alcuni viticoltori di varie regioni italiane, producono vino attraverso la rigorosa applicazione di uno specifico disciplinare, che esclude categoricamente il ricorso all’uso di sostanze aggiunte e si basa sui principi della Biodinamica applicati ai processi di trasformazione del mosto in vino. "Si vuole quindi ottenere un vino sano,
nutriente, digeribile e interamente naturale. È sano perché al suo
interno non ha alcuna sostanza nociva all’uomo, è nutriente perché
conserva tutte le sostanze nutrizionali naturali, digeribile perché
grazie al messaggio enzimatico l’organismo lo recepisce e lo assimila
senza difficoltà. Pandora è pertanto, a pieno titolo, una nuova metodologia di vinificazione, con la prerogativa di essere naturale al cento per cento".
Chiarita (ma solo in parte) la questione, (visto che loro stessi lo definiscono un "know-how segreto"), passiamo all'assaggio di questo Segreto Rosso... le prime indicazioni arrivano direttamente dalla bottiglia... o meglio non arrivano... a parte ricordarci che le uve provengono da agricoltura biologica e che non contiene un sacco di cose... stringi stringi ci stiamo per bere un vino senza nemmeno sapere di che tipologia si tratta (si chiamerà Segreto forse per questo?) a parte che é stato imbottigliato da Tenute di Giulio di Campomarino (CB). Scoprirò dal sito che si tratta di un Montepulciano d'Abruzzo in purezza, che fa solo acciaio. Prezzo intorno alle 12 euro.
E allora
scopriamolo nel bicchiere... mi ritrovo un vino vestito di rosso rubino scuro e
scarico, impenetrabile e discretamente concentrato. Mi
aspettavo un vino molto “tecnico” in virtù delle premesse "scientifiche"… invece ritrovo un Montepulciano piuttosto sbarazzino e di pronta beva.
Attacca con una leggera “puzzetta” di fondo, quell’odore "caratteristico" che ogni tanto ci capita di
sentire quando stappiamo un vino “natur”… con un po’ di ossigenazione il tutto svanisce in poco tempo e ti
ritrovi un naso piuttosto semplice e decisamente corto, che gioca soprattutto
su note piuttosto fresche e immediate di frutta rossa, con leggera vena
alcolico/acidula (13.5%vol.) Ne consegue un palato
piuttosto piacevole, vino leggero e snello, scivola via bevibile e godibile
prima di “addormentarsi” piuttosto rapidamente senza lasciare spazio a grandi
suggestioni. Nell’insieme non è male, soprattutto nella sua funzione da
"vino da tavola", immediato e slanciato. Manca però in molti punti, dimostrandosi corto e privo di sfumature interessanti. Monocorda.
Non
ho fatto l’alcool test dopo mezz’ora per vedere se il mio tasso alcolemico fosse già a prova di patente, sicuramente
l’obbiettivo di presentare un vino il più possibile "salutista"
sembra essere centrato, se non altro posso garantire in merito a digeribilità, leggerezza e testa pesante.
Che dire? Mah... nel massimo rispetto per il progetto imprenditoriale volto alla produzione di un vino il
più possibile naturale, la sensazione che ne traggo, é quella di un facoltoso imprenditore che tenta di cavalcare l'onda del
biologico e del naturale per guadagnarsi la sua fetta di mercato... i
risultati, almeno quelli riscontrati nel bicchiere sono piuttosto mediocri. E'
vero che il progetto é praticamente appena partito e ci
vorrà del tempo per ottenere vini ben fatti e strutturati oltre che poco nocivi
e rispettosi dell'ambiente... (anche se mi é giunta notizia che recentemente il bianco é stato tolto dal mercato) ma
come si é spesso dibattuto ultimamente sul web... c'è modo e modo di
intendere e vivere il vino "naturale", soprattutto ora che un po'
tutti tendono a strizzare l'occhio al bio qualcosa.
Personalmente ho sempre speso parole di sostegno alla causa dei vignaioli, trovo interessanti le fiere ad essi dedicate, compresa villa
Favorita, che raccoglie i produttori naturali con tanto di analisi in
laboratorio per dimostrarne "scientificamente" e non
solo a parole la naturalezza dei loro vini... ma a differenza del progetto Pandora, un qualsiasi vino di un qualsiasi produttore
di Vinnatur é ben altra cosa rispetto a questo
Segreto Rosso. Perché al di la della scienza e dei dati tecnici, nel bicchiere
troviamo non solo un vino "che non nuoce alla salute" ma anche un
mondo fatto di ruralità e di cultura contadina, artigiani del vino e vignerons che non applicano pratiche biodinamiche con l'obbiettivo di produrre un vino con
cui evitare di rischiare la patente, ma bensì esprimere e rispettare il
territorio, le annate, la cultura e la storia vitivinicola di quel luogo. Una
concezione etica e filosofica, anche politica, la terra da lavorare e di cui
campare, una sintesi tra natura-cultura-tradizione-lotta ... in quei bicchieri
di vini ci troviamo tutto questo... non facile spiegarlo a parole, ma la
passione che troviamo nel vino di un viticoltore non la troveremo
mai nel vino di un commerciante in giacca e
cravatta.
Se ci fosse una Mara Maionchi del vino direbbe "bravi...bravi...bell'idea... ma per me é no!!" L’essenza della naturalità non passa di certo attraverso un protocollo produttivo.
Gent.mo Simone, ho avuto modo di legger più volte i tuoi articoli che trovo interessanti. Anche io sono un blogger, ed infatti ho il tuo blog nella lista dei consigliati, anche se ha un taglio diverso e ci lavoro a tempo perso, diciamo. Questo post mi ha incuriosito molto, primo perché sono molisano, secondo perché conosco molto bene l'azienda che hai citato. Pur tuttavia, non ero a conoscenza del vino in questione, pur conoscendo di persona il titolare dell'azienda ed avendo organizzato con lui un evento. Ora ti chiedo, lui è solo l'imbottigliatore o ne è anche il produttore. Nel sito dell'azienda non trovo indicazioni, è proprio così segreta la cosa. Perdonami, ma la cosa mi ha spiazzato non poco. Conosco la filosofia biodinamica e quella Pandora, ma ignoravo che nella mia piccola regione ci fosse tale produzione. Poi la denominazione Montepulciano del Molise non esiste (una vecchia battaglia persa, ahimè), insomma mi hai spiazzato. Addirittura ha anche una Falanghina Oro Puro, boh. Illuminami.
RispondiEliminaComplimenti per il blog.
PS L'azienda che ti dico io è questa:
http://molisebwineblog.blogspot.it/2013/03/borgo.colloredo.molise.masseria.html
Ciao Sebastiano e grazie per essere passato di qua... e ovviamente da blogger anch'io ci lavoro a tempo perso... altrimenti che blogger sarei?
EliminaIlluminarti non sarà facile, perché anche a me é risultato complesso capire bene come operano a Pandora.
Come dici tu la denominazione Montepulciano del Molise non esiste, infatti non é affiancata da nessuna sigla DOC o IGT che sia, l'ho scritto solo per far capire a chi legge il post di che vino si tratta. Cosa strana tra l'altro, é che l'uvaggio non é nemmeno indicato in etichetta.. in teoria dalla bottiglia si ricava solo che stai bevendo un vino chiamato Segreto Rosso (quindi sai solo che é rosso) e poi in piccolo c'è indicato imbottigliato da Tenute di Giulio di Campomarino.
Per quanto ho capito quella di Pandora é una squadra di lavoro che in collaborazione con alcuni viticoltori di varie zone d'Italia, applica la metodologia Pandora seguendono il processo produttivo. Poi quale sia precisamene il rapporto tra Pandora e viticoltore non so (forse affitto di una vigna.
Quindi il vino non lo troverai nel catalogo Tenute di Giulio di Campomarino perché esce come Pandora vino.
Cmq se conosci bene il titolare sarebbe interessante sapere esattamente come si svolge questa collaborazione con Pandora... così ti illumini te e mi illumini anche a me :-)
Simone, grazie per avermi risposto, innanzitutto. In un passaggio del tuo post scrivi: ".... è stato imbottigliato da Tenute di Giulio di Campomarino (CB). Scoprirò dal sito che si tratta di un Montepulciano molisano in purezza, che fa solo acciaio. Prezzo intorno alle 12 euro". A quale sito ti riferisci?
RispondiEliminaSe guardi quì "http://www.pandoraworld.it/pagine/vinipandora3.html" parla di tenacia degli abruzzesi. Questa immagine che ti linko dice che viene imbottigliato da Di Giulio per conto di Keper s.r.l. di Vicenza, cioè quelli di Pandora: "http://i44.tinypic.com/m8ec0y.png".
Secondo me è solo l'imbottigliatore, mia modesta opinione. Magari gli giro il tuo post e sveliamo l'arcano. Che ne pensi?
Eccomi... purtroppo non ho più la bottiglia, già finita nella campana del vetro... cmq se la memoria non mi tradisce la dicitura era uguale... quindi può essere che abbia solo imbottigliato per conto di Pandora...
Eliminama a questo punto diventa ancora più misterioso capire la provenienza del vigneto...
se hai contatti meglio svelare l'arcano... come ho sempre detto il blog é aperto a tutti e io non sono dio, cerco di raccogliere quante più info possibili, giusto per essere più completo e non limitarmi alle considerazioni personali...
Tutte le informazioni neccessarie per un'informazione più corretta sono ben accette... sono vini nuovi anche per me...
Cmq adesso provo a contattare direttamente quelli di Pandora per fare chiarezza.. visto il tuo interesse te lo devo!!
Ciao Sebastiano... come promesso ho approffondito ulteriormente (cosa che a questo punto avrei dovuto fare prima...) cmq.. mi ha risposto il sign. Roberto Severoni in persona...
RispondiElimina"Le uve sono coltivate, con agricoltura biodinamica, nella fattoria Di Vaira che è situata in Abruzzo nella zona di Vasto sud. La fattoria Di Vaira non è dotata di cantina e in zona non individuammo una cantina con requisiti adeguati per la corretta applicazione della metodologia Pandora, che ricordo essere una metodica di vinificazione totalmente diversa da quella tradizionale. La cantina di Di Giulio ci ha permesso di poter applicare la metodologia Pandora in modo corretto e con il risultato che lei ha potuto verificare"
Come hai notato ho provveduto alle dovute correzioni.. grazie per l'interessamento Sebastiano.. con la tua collaborazione abbiamo approffondito e fatto chiarezza, oltre che una più corretta informazione.
Ciao e continua a passare di qua...
Ciao Simone, scusami se non mi sono fatto vivo prima. Ti dico di più, la Fattoria Di Vaira è in Molise, comune di Petacciato per la precisione. È vero, fanno biodinamica e l'ex amministratore è un mio caro amico. Tu guarda un po'. Mi sembrava strano fosse un prodotto di Di Giulio, conoscendolo. Comunque con una delle responsabili della Di Vaira ho avuto uno scontro di idee, qualche giorno fa, su facebook. L'azienda è della Chiesa, a cui è stata donata, ed è gestita da una società di Conegliano Veneto. Abbiamo saputo più di quanto immaginavamo ahahahah.
RispondiEliminaGrazie per la disponibilità, a presto. Ti tengo sotto controllo :D ;)
Complimenti per questo meraviglioso e delizioso viaggio! Buona scelta.
RispondiEliminaThis was lovelly to read
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