...il
vino mi
è piaciuto per tensione e leggerezza… sicuramente "caratteristico" e non
scontato, contraddistinto da una freschezza che lo rendono “estivo”...
Se sui rossi il pensiero vola subito ai grandi nebbioli
piemontesi e ai grandi sangiovesi di Toscana, quando si parla di vino bianco mi
teletrasporto direttamente a nord-est, Friuli in primis e Trentino-Alto Adige a
seguire. Per questo motivo mi piace acquistare ed esplorare vini e produttori
di queste zone, che spesso ci regalano (regalano… visti i prezzi sembra un
eufemismo!!) bianchi dalla spiccata mineralità. Ho così deciso di fare mia una
bottiglia di Thurnhof, produttore alto-atesino di cui si parla un gran
bene, andando alla scoperta di un vino piuttosto particolare e non
conosciutissimo, ovvero il Goldmuskateller…
Forse sarebbe stato meglio indirizzarmi verso vitigni più classici e optare per il Sauvignon, giusto
per avere dei riferimenti al cospetto di altre versioni di altre cantine… ma ha
vinto la curiosità e la “spugnosa” volontà di assorbire e scoprire quante più
varietà di vini possibili... e così non mi sono lasciato scappare l'opportunità di provare questo Moscato Giallo secco, un'alternativa al solito traminer aromatico e Muller Thurgau che vanno per la maggiore. (basta pensare che solo l'1,21% della superficie vitata dell'Alto Adige é destinata a questo vitigno).
Allora se il nome Thurnhof non vi dice niente, buttate un'occhiata all'etichetta con disegnato il castello, la cappella e il maso stilizzato.... ecco adesso sono sicuro che molti di voi avranno riconosciuto il marchio distintivo di questa cantina, che per quanto mi riguarda (da appassionato di etichette) é semplicemente fantastico.
Raggiungere il maso della famiglia Berger non é poi così difficile, potete andarci anche a piedi, solo un kilometro e mezzo dal centro di Bolzano in direzione sud-est, nel quartiere di Aslago, ai piedi della collina del Virgolo. Come riportato sul sito della cantina "Oggi il Thurnhof è una macchia verde in mezzo a un mare di case e
un'azienda vinicola, dove il proprietario ed enologo Andreas Berger fa
nascere vini fini."
Da oltre 150 anni la famiglia Berger é proprietaria del maso e dei vigneti che lo circondano, più altri appezzamenti dislocati nella zona dell'Agruzzo a Sud di Bolzano dove alcuni anni fa
sono stati impiantati Lagrein e Moscato giallo, mentre ad Auna di Sotto sul monte Renon, al maso Hartl, si trova il Sauvignon, situato a 800 metri di altezza. In tutto "solo" 3.5 ettari a vigneto, per una produzione annua di circa 25.000 bottiglie tipicamente alto-atesine, dal Goldmuskateller al Sauvignon, per passare ai rossi Lagrein, St. Magdalener, Cabernet Sauvignon e il blend con il Merlot. Viticoltura attenta e scrupolosa, qui le vigne sono accudite come dei figli e pur senza certificazioni si opera un'agricoltura molto vicina al regime biologico e si pratica la lotta integrata.
Il Moscato Giallo 2011 stappato, viene ricavato in purezza dall'omonimo vitigno, coltivato su terreno alluvionale ghiaioso. L'età delle viti varia dai 10 ai 20 anni, e le uve sono vendemmiate nel mese di ottobre, con affinamento in solo acciaio per circa 6 mesi. Produzione limitata a 3-4.000 bottiglie e utilizzo di tappo a vite.
Versato nel bicchiere mi ritrovo un vino che rispecchia il colore giallo brillante dai riflessi d'orati della sua uva, snello, pulito...di grande limpidezza. Moscato secco, quindi niente bollicine (nel caso in cui qualcuno stia pensando ad una versione "tirolese" del classico Moscato d'Asti). Esprime una piacevole ed inconfondibile aromaticità tipica del moscato, una gradevole sensazione di dolcezza contaminata da note vegetali e agrumate, sambuco, salvia e noce moscata. Discretamente intenso e persistente. Beva netta e vibrante, per un vino di buon corpo e spiccata sapidità... grande freschezza, quasi sbarazzino ed estivo per fluidità e dinamicità, anche se (a gusto personale) si contraddistingue per un'acidità fin troppo spinta e manca un po' di equilibrio ed eleganza, con una distinzione netta tra un ingresso molto dolce, caratterizzato da un frutto matura e un finale amarognolo e acidolo che vira su note erbacee e minerali. Due componenti importanti ma piuttosto distinte, a cui manca un po' di amalgama... ma non dimentichiamo che é vino giovane che fa solo acciaio... quindi é giusto che risulti così... spigliato.... Gradazione alcolica importante di 13.5% vol. che nel complesso non appesantisce la beva.
Anche se non ho termini di paragone in merito trattandosi della mia prima eno-esperienza con il Goldmuskateller, il vino mi
è piaciuto per tensione e leggerezza… sicuramente "caratteristico" e non scontato, contraddistinto da una freschezza che lo rendono “estivo” e
abbinabile a piatti piuttosto leggeri, tipo insalate, formaggi teneri ecc… Il
costo in enoteca è tra le 13-15 euro e si vi interessano i vini di Thurnhof li
potete trovare qui.
Il mio consiglio è di provarlo, soprattutto se amate i vini tipici di montagna e del Sudtirol, freschi, slanciati e minerali… se amate i vini leggeri e di pronta beva, da consumarsi nel giro di un paio d’anni…. una bella alternativa ai soliti nomi. Mi raccomando, non commettete il mio errore nel stapparlo durante una uggiosa serata di novembre, ma gustatevelo “open air“ durante una calda giornata estiva… servito fresco può risultare un bianco assai piacevole e dissetante.
Il mio consiglio è di provarlo, soprattutto se amate i vini tipici di montagna e del Sudtirol, freschi, slanciati e minerali… se amate i vini leggeri e di pronta beva, da consumarsi nel giro di un paio d’anni…. una bella alternativa ai soliti nomi. Mi raccomando, non commettete il mio errore nel stapparlo durante una uggiosa serata di novembre, ma gustatevelo “open air“ durante una calda giornata estiva… servito fresco può risultare un bianco assai piacevole e dissetante.
Un po' tutti i Moscato Giallo altoatesini sono così, io ho bevuto reiteratamente nel passato quelli di Alois Lageder e qualche boccia di Tieferbrunner, sono dei vini molto piacevoli, di ottima tensione gustativa che nei primi anni soffrono un po' di scompostezza tra sferzante acidità e ricchezza gustativa, con sbuffi alcolici spesso non ben integrati nella struttura e quel finale ammandorlato che gli toglie eleganza.
RispondiEliminaNella annate buone e stappandoli con qualche anno in più in vetro possono dare belle soddisfazioni se si amano gli aromatici non invasivi tipo Traminer, anche per affascinare i meno esperti.
Mi incuriosisce comunque il produttore che hai provato per approccio produttivo e prodotto finale come descritto da te!!!
grazie Claudio per l'approfondimento interessante... sul produttore posso garantire io... lavora molto bene...
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