...al costo di un qualsiasi bianco da supermercato, vi portate a casa un vino buono, sano e acquistato da un piccolo produttore a conduzione familiare... soldi che fa piacere spendere e che finiscono "tutti" in buone mani, senza "ingrassare" la grande distribuzione.
"Vivevamo a Milano, Corinna, Valentino e nostro figlio Beniamino. Avevamo uno studio di urbanistica e architettura e frequentavamo da anni la Maremma, turisti fra i tanti. Nel 1988, con l'idea di prepararci un "rifugio" per la pensione, abbiamo acquistato il podere. Avevamo voglia di verde, di aria pulita, di spazi aperti."
Con queste semplici parole tratte dal sito dell'agricola Il Cerchio, inizia il racconto di una famiglia che ha mollato la città per dedicarsi alla campagna, e quasi per contrasto con i "veleni" della metropoli, la scelta non poteva che essere indirizzata verso un'agricoltura biologica.
Ho avuto la fortuna di stringere la mano e fare due chiacchere con Corinna un paio di mesi fa durante "La Terra Trema" di Milano. Ho assaggiato i suoi vini (oltre all'Ansonica che ho acquistato e di cui vi scrivo oggi, Il Cerchio produce anche due rossi, uno a base Sangiovese e uno a base Alicante, più un 'Ansonica passito) e il suo olio (davvero eccellente, merita quanto se non più dei vini...) ascoltato le sue parole e l'orgoglio con cui descrive i suoi prodotti e ne rivendica la naturalità.
Potrei azzardare nel definire Il Cerchio un produttore di vino naturale, se consideriamo con questo termine i produttori (solitamente piccoli) che operano nel più totale rispetto dell'ambiente, dell'autoctono e della tradizione. Termini come sostenibilità, consapevolezza, artigianalità ben si addicono a questa famiglia di agricoltori. Le vigne sono trattate con l'esclusivo utilizzo di rame, zolfo e funghi antagonisti, la concimazione é di tipo organico e la vinificazione avviene in maniera tradizionale. In tutto 9 ettari di terreno di cui 3 dedicati alle vigne, che consentono una piccola produzione di circa 15.000 bottiglie annue tutte certificate AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica).
La bottiglia che ho acquistato e assaggiato é un Ansonica Costa dell'Argentario D.O.C., vendemmia 2010, prodotto al 90% min. con l'autoctono vitigno, mentre a completamento si utilizza il Vermentino. La vinificazione avviene in piccole vasche di acciaio a temperatura controllata per circa 30 giorni, a cui seguono 5-6 mesi di maturazione. Niente legno quindi. L'affinamento in bottiglia é invece limitato ad un periodo di circa un mese. Ne deriva un vino fresco, di pronta beva, con una gradazione alcolica importante (13,5%vol.) ma mai invadente e pesante, lasciando una piacevole sensazione di vino semplice, bevibile e godibile.
Servo il vino piuttosto fresco per accompagnare il buon risottino ai frutti di mare della Betta. Nel bicchiere presenta un bel colorito giallo paglierino con riflessi dorati, limpido, luminoso e dinamico. Al naso é di media intensità e buona persistenza, una vena dolciastra richiama sentori di frutta a polpa gialla, ma sono soprattutto le note floreali e minerali ad uscir fuori e richiamare sensazioni di macchia mediterranea. Alla beva é fresco e sapido, con una leggera vena acida, equilibrata da un palato più dolce e succoso, prima di lasciarci con un finale amarognolo e minerale davvero piacevole.
Non siamo al cospetto di un bianco strutturato, dal bouquet articolato e dalla beva "grassa", ma di un vino che ha il merito di essere "naturalmente" bevibile e digeribile, amabile e mai stancante. Se posso fare un appunto, a questo Ansonica manca un po' di sprint e di particolarità, quel tocco che potrebbe renderlo meno "tecnico" e più passionale.
Riprendendo quanto ho scritto nel post Arriva Natale...La tredicesima buttiamola nel vino... "siccome bene o male quasi tutti, almeno una volta nella vita, vanno in Maremma (zona Capalbio per intenderci) a passare le vacanze, non dimenticatevi di fare una sosta da questi vignaioli biologici e acquistare per 7 euro il loro Ansonica che accompagnerà alla grande le vostre cene estive (e perché no del cenone di Natale) a base di pesce. Un bel bianco freakettone fresco e beverino... quello che serve per accontentare tutta la tavolata."
Rapporto qualità prezzo davvero interessante, anche perché al costo di un qualsiasi bianco da supermercato, vi portate a casa un vino buono, sano e acquistato da un piccolo produttore a conduzione familiare... soldi che fa piacere spendere e che finiscono "tutti" in buone mani, senza "ingrassare" la grande distribuzione.
Voglio concludere con queste parole di Corinna tratte da un'intervista del 2009 (che potete leggere integralmente cliccando qui) "Il coltivare biologico, consumare prodotti biologici significa anche rispettare l'ambiente che hai attorno, perché non inquini, non lo distruggi, entri a fare parte del cerchio della natura. Da qui nasce il nome della mia azienda, Il Cerchio. L'uomo come parte della natura e non come prevaricatore."
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