martedì 25 novembre 2014

ROSSO 2008 - Umbria I.G.P. - Calcabrina


Il Calcabrina é un succulento Rosso biodinamico giovane e scalpitante, espressione libera e naturale del Sagrantino (anche se non si può dire). Autentico vino garagista.


Piove governo ladro! Non é solo un'esclamazione di "incazzatura" nei confronti dei "renziani" tentativi di dare il colpo di grazia a questo paese, ma guardando fuori dalla finestra, direi anche una indiscutibile questione  metereologica... Non ci sono c-z-i... nel varesotto piove praticamente da due settimane, e mettere le gambe sotto al tavolo, mi sembra un buon modo per ingannare il tempo. Trittico di abbuffate settimana scorsa, bilanciate da un trittico di bevute questo week-end. Una degustazione che sembrava organizzata dal reparto vini di un supermercato venerdì sera [:-(], Enolago sabato pomeriggio [:-)], prima interessante fiera del varesotto, dedicata ai vini di territorio, e per concludere in totale "relax", vado a stappare la bottiglia della domenica, per onorare un gran bel arrosto.

Da due anni, se ne stava li sulla mensola, nel suo packing di cartone che definir stiloso é poco... un peccato lasciarlo giù in cantina a prendere polvere. Da due anni non vedevo l'ora di aprire quella scatola, e tirare il collo all'altrettanto stilosa bottiglia al suo interno. Da due anni porto con me il ricordo di un'entusiasmante assaggio alla Terra Trema 2012 su consiglio di un amico... Li ti acquistai e ti conobbi... ho resistito fin che ho potuto e oggi sono qui a scrivere le tue memorie di Sagrantino precocemente bevuto.

Ovviamente siamo in Umbria, e più precisamente in quel di Montefalco, dove non lontano dal centro abitato troviamo la Fattoria Biodinamica della famiglia Calcabrina.... capre, formaggi, oliveti e... Sagrantino. Poca roba... un vigneto da cui si ricavano 4000 bottiglie e una cantina piccolissima. Attivi dal 2000, nel 2005 passano all'agricoltura biodinamica, un valore aggiunto, un punto di forza, una sfida... un modo per uscire da certe logiche produttive e affermare una propria identità. Questo significa anche produrre il vino come Umbria Rosso IGP e rinunciare alla prestigiosa DOCG del Sagrantino, che nonostante il buon successo commerciale degli ultimi anni (soprattutto all'estero), fatica a trovare interpreti in grado di stimolare gli appassionati di vini artigianali. (personalmente il miglior stappato ad oggi, é a nome Giampaolo Tabarrini leggi qui).


Entrando nel merito, i Calcabrina  producono solo uve Sagrantino da cui ricavano un Rosso secco (questo) e un passito. Tutto viene svolto in maniera manuale ed artigianale, avvalendosi delle pratiche biodinamiche, oltre alla certificazione Bio. Il vigneto é posto ad un'altitudine di 400 metri, con piante piuttosto giovani (età media 12 anni) e una resa che non supera i 50ql/ha. Non vengono utilizzanti diserbanti ne prodotti sistemici, solo piccole dosi di rame e zolfo. La vendemmia si tiene a metà settembre, e anche in cantina le uve fanno il loro corso senza alcuna forzatura. La fermentazione che avviene in tini di legno e in vasche di acciaio é spontanea, senza alcun controllo, per un periodo di 22 giorni (annata 2008). Circa un anno di affinamento in botti, con assemblaggio finale in vasca. Segue affinamento in bottiglia. Nessuna solforosa aggiunta.

Prezzo di acquisto 13euro al banco assaggi, bottiglia riutilizzabile con caratteristico portabottiglia in cartone, dove tra l'altro sono scritti tutti i dati relativi al vino, dalle inidicazioni sull'andamento dell'annata (in questo caso 2008, definibile buona), al lavoro biodinamico svolto nel vigneto, fino ai valori nutrizionali e all'anidiride solforosa presente (26mg/l). Gradazione alcolica 15.5%vol. Ecco un esempio di "etichettona" in stile alimentare.

Chiamatelo come volete, al di là delle classificazioni... vino da tavola o rosso umbro, poco importa.... appena si presenta, ecco svelato il carattere tipico del Sagrantino...  Rubino scuro intenso, notturno ed impenetrabile, riflessi mattone scuro e vetro della bottiglia (bianco) che si tinge di rosso, parecchi residui sul fondo... Finezza, eleganza e pulizia non gli appartengono. Me lo ricordavo molto amabile, quasi con retrogusto dolciastro, sensazioni da fine giro alla Terra Trema... con il senno di poi forse ricordavo male...  Nonostante i due anni di attesa, ho ritrovato il carattere "fisico" di un Sagrantino in gioventù... ma fortunatamente con capacità espressive che escono dal seminato del supervino tutti-frutti e super tannino... Questo é un Sagrantino vivo e scalpitante, senza compromessi.... Naso teso e pungente, un po' penalizzato dal calore e dalla potenza alcolica sprigionata, che non da cenni di resa nemmeno nel bicchiere della sera (bottiglia stappata a pranzo). Sniffate brevi quindi per evitare l'effetto "saturazione" e godere della sua naturale complessità. Frutti neri selvatici, radici, rabarbaro, sottobosco, asfalto, grasso di officina, terra, suggestioni balsamiche... potente e persistente... Si concede maggiormente alla beva... Massiccio per struttura e potenza, esprime un tannino poderoso, allappante, quasi ruvido... che non difetta però un sorso, che sorretto da acidità e mineralità, riesce ad essere gratificante e appagante, succulento e lungo, anche se chiaramente, non è proprio una di quelle bottiglie glu glu, che si svuota senza nemmeno accorgersene. 

Vino con molti spunti di interesse, senza dimenticare a suo favore, il prezzo abbordabilissimo, considerando che senza "fascetta", stiamo pur sempre parlando di un Sagrantino. Mi è solo dispiaciuto averlo stappato adesso, perché la sensazione é quella di un vino ancora giovane, scorbutico e un po' nervoso... così come i giovani che hanno qualcosa da dire e vogliono farsi sentire,che ne avvalora il suo essere espressione libera e naturale di un vitigno già di suo non semplice da plasmare, un vero vino garagista. Bravi i Calcabrina....

4 commenti:

  1. Ne ho prese 3 bottiglie due anni fa grazie ad un gruppo d'acquisto con altri amici, le ho terminate tutte, bevendole in maniera cadenzata, stappando l'ultima una ventina di giorni fa.
    Un Sagrantino imperfetto, come peraltro anche gran parte dei Sagrantini industriali essendo il vitigno a quelle latitudini veramente tosto da domare, salvo fare artifizi di cantina.
    E' un vino veramente vivo, il primo stappo lo ricordo opulento ma non fruttoso, caldo e avvolgente e con quel finale rotondo da frutto dolce, ma ricchissimo di sensazioni vegetali e terrose...l'ultimo stappo mi ha dato sensazioni più austere, azzerata la parte morbida e da frutto succoso e dolce è uscita fuori tutta l'anima del Sagrantino, quella cattiva, quella gastronomica da piatti succulenti, sanguinolenti e dalle lunghe cotture.
    Bella storia a prezzi cristiani!!!
    Anche altri loro prodotti sono da provare...

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  2. claudio tenuta (per il commento di prima!)

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  3. Secondo me meglio ancora il passito. Ci si vede a LaTerraTrema?

    RispondiElimina

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...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.