...molto avvolgente, caldo, austero ma anche piacevole, finale lungo vellutato e leggermente dolciastro. Che gran vino!!
La Terra Trema 2009, si va al Leo a degustare ed acquistare un po’ di vino onesto e a buon prezzo direttamente dai produttori.
Io e il mio amico Ste compriamo una boccia a testa di questo Amarone, promettendoci di conservarla per bene e ritrovarci a berle insieme con una bella cena dedicata a questo grande vino.
E così.. dopo circa un anno uniamo le forze e organizziamo la serata. 2 bottiglie di Amarone a cui abbiniamo il piatto classico della Valpolicella, ovvero il risotto amarone e zucca (che sofferenza vedere un bicchiere di amarone “sprecato” per macerare la zucca..) ed un fantastico brasato con polenta. Direi che con gli abbinamenti ci siamo. Decisamente una bella serata enogastronomica.
Il vino in questione ovviamente non delude le aspettative.
Prodotto dall’az. Agricola Aldrighetti, comune di Marano, siamo nella zona di produzione del Valpolicella Classico. Vitigno a pergola composto da uve Corvina, Molinara, Rondinella. Raccolta a mano verso la fine di settembre l’uva viene messa a riposo in cassette di legno e quindi impilate nei fruttai fino ai primi di febbraio. L’uva non viene subito pigiata, ma subisce una fase di appassimento, che grazie all’umidità, all’aria e ai profumi dell’autunno, conferisce all’Amarone quel sapore particolare che lo rende un vino unico. Sicuramente questa operazione é molto delicata (bisogna controllare il processo di appassimento, aria, umidità ecc..) è un po’ il segreto principale dei vignaioli della zona per produrre l’Amarone (ma anche il Recioto). Insomma per fare un grande Amarone bisogna fare un’ottima fase di appassimento.
Quando le uve sono appassite al punto giusto avviene una lenta fase di macerazione e fermentazione. Successivamente 7/8 mesi di maturazione in acciaio e 3-4 anni di affinamento in botti di rovere e 6 mesi in bottiglia. Passano quindi quasi 6 anni prima che la bottiglia venga commercializzata. (Quindi nel 2010 beviamo l’annata 2004)
Parliamo del vino… all’aspetto si presenta di un bel colore rosso granato, molto spesso, ottimo profumo, si fa sentire sia la potenza dell’alcool (15%vol.) ma anche il dolciastro delle uve passite, sentori spezie e frutti da sottobosco, ma anche cuoio e legno. Al palato è molto avvolgente, caldo, austero ma anche piacevole, finale lungo vellutato e leggermente dolciastro. Che gran vino!!
Fondamentale stappare un paio di ore prima e servire alla giusta temperatura (intorno ai 18 °C), così scende il forte sentore alcolico e si lascia spazio ai molti profumi che l’Amarone sa offrire.
Il vino in questione si aggira tra le 20-25euro, ma se acquistate direttamente dal sign. Aldrighetti ve la cavate con sole 15euro. Direi un vino eccezionale per una cifra non elevatissima.
Non c’è che dire, tutti soddisfatti.. attendo di degustare altri Amaroni per poter fare un confronto con questa bottiglia, comunque per il momento il giudizio non può che essere positivo anche a confronto con altri rossi degustati e pagati all’incirca la stessa cifra.
E così.. dopo circa un anno uniamo le forze e organizziamo la serata. 2 bottiglie di Amarone a cui abbiniamo il piatto classico della Valpolicella, ovvero il risotto amarone e zucca (che sofferenza vedere un bicchiere di amarone “sprecato” per macerare la zucca..) ed un fantastico brasato con polenta. Direi che con gli abbinamenti ci siamo. Decisamente una bella serata enogastronomica.
Il vino in questione ovviamente non delude le aspettative.
Prodotto dall’az. Agricola Aldrighetti, comune di Marano, siamo nella zona di produzione del Valpolicella Classico. Vitigno a pergola composto da uve Corvina, Molinara, Rondinella. Raccolta a mano verso la fine di settembre l’uva viene messa a riposo in cassette di legno e quindi impilate nei fruttai fino ai primi di febbraio. L’uva non viene subito pigiata, ma subisce una fase di appassimento, che grazie all’umidità, all’aria e ai profumi dell’autunno, conferisce all’Amarone quel sapore particolare che lo rende un vino unico. Sicuramente questa operazione é molto delicata (bisogna controllare il processo di appassimento, aria, umidità ecc..) è un po’ il segreto principale dei vignaioli della zona per produrre l’Amarone (ma anche il Recioto). Insomma per fare un grande Amarone bisogna fare un’ottima fase di appassimento.
Quando le uve sono appassite al punto giusto avviene una lenta fase di macerazione e fermentazione. Successivamente 7/8 mesi di maturazione in acciaio e 3-4 anni di affinamento in botti di rovere e 6 mesi in bottiglia. Passano quindi quasi 6 anni prima che la bottiglia venga commercializzata. (Quindi nel 2010 beviamo l’annata 2004)
Parliamo del vino… all’aspetto si presenta di un bel colore rosso granato, molto spesso, ottimo profumo, si fa sentire sia la potenza dell’alcool (15%vol.) ma anche il dolciastro delle uve passite, sentori spezie e frutti da sottobosco, ma anche cuoio e legno. Al palato è molto avvolgente, caldo, austero ma anche piacevole, finale lungo vellutato e leggermente dolciastro. Che gran vino!!
Fondamentale stappare un paio di ore prima e servire alla giusta temperatura (intorno ai 18 °C), così scende il forte sentore alcolico e si lascia spazio ai molti profumi che l’Amarone sa offrire.
Il vino in questione si aggira tra le 20-25euro, ma se acquistate direttamente dal sign. Aldrighetti ve la cavate con sole 15euro. Direi un vino eccezionale per una cifra non elevatissima.
Non c’è che dire, tutti soddisfatti.. attendo di degustare altri Amaroni per poter fare un confronto con questa bottiglia, comunque per il momento il giudizio non può che essere positivo anche a confronto con altri rossi degustati e pagati all’incirca la stessa cifra.
ragazzi ho aperto ieri sera quest'amarone 2003. comprato nel 2008 e tenuto più di 5 anni in cantina (in uno sgabuzzino in contenitori di polistirolo-quindi anche rischiando).
RispondiEliminaChe dire evoluzione incredibile. l'ho aperto 4 ore prima dopo 8h rompeva il cxxx a molti amaroni be più blasonati. ricordo di averlo pagato 10e a bottiglia. ne vale minimo il triplo. impresisonante veramente! putroppo a roma il critical wine non si tiene da diversi anni ma se dovvesero ricapitare da queste parti investirei in un paio di casse sicuro. provare per credere!
anch'io non avendo una vera e propria cantina, conservo le bocce in uno scaffale che ho riempito con tutti i porta bottiglie di polistirolo messi in orizzontale. Una specie di nido d'api... Non sarà stiloso ma le bottiglie ci stanno a mervaviglia, costo zero e soprattutto il polistirolo fa da isolante termico e ripara le bocce dalla luce.. su Aldrighetti nulla da dire... solo un grande vignaiolo...
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