...Con questo vino non mettete in tavola una bottiglia di classe, ne tanto meno potete scolarvela davanti al focolare durante una serata di lettura.. qui c'é da picchiare giù bicchiere dopo bicchiere, di quelli da circolo, che vi servono per mandar giù l'ultimo boccone di brasato ai funghi.
Prima (e al momento unica... ma ci rifaremo..) gita sociale della cooperativa Totem, coop. sociale di Varese per cui lavoro nella divisione eventi (TotemE20).
Ore 9.00 di domenica mattina, mese di ottobre 2009, giornata variabile, si sta ancora bene con la felpetta.. siamo una cinquantina, saliamo sul pullman e ci dirigiamo in quel di Moncalvo per la fiera del tartufo. Bel paese, bella fiera e un sacco di bancarelle con ottimi prodotti locali. Verso l'una mega abbuffata in agriturismo, dove oltre alle ottime pietanze (segnalo il risotto al Castelmagno), beviamo anche questo piacevolissimo Barbera d'Asti. Ma non é finita qui.. perché verso le 16.00, sfatti e gonfi come é giusto che sia in una gita sociale che si rispetti (dimenticavo...il pranzo si é concluso con una grappa al peperoncino devastante..), ci dirigiamo nel comune di Alfiano Natta, presso la cantina "La Vignazza" del sign. Arturo Cossetta, ovvero colui che produce il vino che abbiamo bevuto durante il pranzo.
Visita della piccola cantina a conduzione familiare (praticamente poco più di un garage sotto casa), breve illustrazioni e descrizione dei suoi vini (con una piccola osservazione in merito alle cisterne in retroresina, in quanto il signor Arturo sostiene siano meglio di quelle in acciaio...mah, bravo Ste che hai fatto notare la cosa..), quindi vino e salame per tutti (ma pochi ce l'hanno fatta...), grande quantità di bottiglie acquistate e ritorno a casa, tra cantate e dormite...
Del vino che dire.. siamo al cospetto di un ottimo vino da pasto. Stiamo parlando della Barbera, un vino dalle forti tradizioni contadine, il vino che bevevano e imbottigliavano i nostri nonni. Negli ultimi anni la Barbera ha dimostrato di essere un vino in continua evoluzione, soprattutto nella versione piemontese, capace di scollarsi l'etichetta di vino "povero" e di quantità, fino ad ottenere la D.O.C.G. nel 2008, ed essere commercializzato anche in versione superiore e riserva, sfornando bottiglie che poco hanno da invidiare ai più rinomati vini piemontesi.
Per questa Barbera, diciamo subito che acquistata dal produttore ci é costata niente meno che 3 euro, un prezzo onestissimo per un vino che ha saputo dimostrarsi decisamente all'altezza della situazione e passa di gran lunga tutti i vini allo che potete trovare in qualsiasi supermercato a parità di prezzo.
Il vino si presenta con un bel rosso rubino intenso con leggere sfumature granato. Non molto fluido e decisamente fitto. Al naso é piuttosto vinoso, decisamente intenso, con una buona vena alcolica (qui siamo sui 13%vol.) e un modesto bouquet fruttato. Al palato attacca deciso, asciutto e sapido, con un buon corpo e un buon equilibrio strutturale, si sente che é un vino da tavola, persistente, rustico e ruvido, ma é anche ben bilanciato da una certa morbidezza, da un buon calore e da una piacevole bevuta.
Con questo vino non mettete in tavola una bottiglia di classe, ne tanto meno potete scolarvela davanti al focolare durante una serata di lettura.. qui c'é da picchiare giù bicchiere dopo bicchiere, di quelli da circolo, che vi servono per mandar giù l'ultimo boccone di brasato ai funghi.
E' un vino che non ci racconta storielle, ma ci parla di terra, di contadini e di fatica, un prodotto rustico che ben rappresenta il territorio di provenienza. Caratteristiche tipiche della Barbera direte voi, é vero, ma il sign. Cossetta Arturo, é riuscito con grande semplicità ad arrotondare il tutto, a realizzare senza troppi "ritocchi furbi" un vino tosto ma di piacevole bevuta.
Aggiungeteci che il tutto vi costa solo 3 euro... direi un rapporto qualità/prezzo impareggiabile.
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