domenica 13 febbraio 2011

POGGIO FONTESASSI 2007 - Morellino di Scansano D.O.C.G. - Fassati - Fazi Battaglia

..abbastanza omologato e dal respiro internazionale, con un equilibrio ricercato e calibrato al gusto dei bevitori della domenica. Direi un Morellino che non stupisce, ma che rientra nella media qualitativa per questa tipologia di vino.


Torniamo a parlare del Morellino, un vino che, inutile dirlo, bevo sempre con grande piacere. Nello specifico, trattasi del Poggio Fontesassi, una delle tre aziende vinicole di proprietà della Soc. Agr. Fazi Battaglia, nata nel 1949 a Cupramontana, nelle Marche e divenuta famosa per la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Successivamente sono stati acquisiti altri due poderi in Toscana, ovvero il Greto delle Fate a Scansano e  la Fassati, a Montepulciano, specializzata ovviamente nella produzione del Nobile. Con circa 70 ettari vitati e 800.000 bottiglie commercializzate, la vinicola Fassati produce oltre ai vini di Montepulciano anche il Morellino di Scansano che abbiamo degustato ieri sera.

Siamo si al cospetto di un'industria del vino (Fazi Battaglia in totale passa i 4.000.000 di bottiglie l'anno), ma che ben ha saputo coniugare ai grandi numeri anche un crescente sviluppo qualitativo.

Per questo Poggio Fontessassi prodotto in 50.000 unità l'anno, parliamo di un Morellino composto per l'85% da uve Sangiovese e per il restante 15% da un misto di Merlot e Cabernet Sauvignon. Fermentato in acciaio e macerato per 15 giorni, il vino viene lasciato ad invecchiare per 4 mesi in barriques, per poi riposare 2 mesi in bottiglia. Un vino quindi bevibile piuttosto giovane, ma che per caratteristiche e struttura ben si adatta ad invecchiamenti di media durata, fino ad un massimo di 10 anni.

Nel nostro caso andiamo a degustare una bottiglia del 2007, quindi in condizioni ottimali, 4-5 anni di invecchiamento sono un tempo utile a conferire al vino la giusta rotondità. Per bere utilizzo il "bicchierino" da degustazione griffato con trattorino "La terra trema".

Di colore rosso rubino piuttosto fitto con sfumature granato dovute all'invecchiamento, si apprezza per buona intensità olfattiva, niente di strepitoso si intende, ma comunque gradevole. Vinoso e alcolico (13% vol.) sorregge un bouquet fruttato non inebriante ma delicato, dove le note di frutta a bacca rossa, spezie e legno rimangono un po' in secondo piano schiacciate dal sentore vinoso. Nel complesso piacevole. Al palato buona corrispondenza con il naso, rotondo e di buon corpo, caldo e morbido, si lascia apprezzare per facilità e piacevolezza di bevuta, che nel finale lascia un gradevole ricordo di frutta rossa.

Sicuramente un bel bere, non un vino particolare, anzi, oserei dire abbastanza omologato e dal respiro internazionale, con un equilibrio ricercato e calibrato al gusto dei bevitori della domenica. Direi un Morellino che non stupisce, ma che rientra nella media qualitativa per questa tipologia di vino.

Fascia di prezzo tra le 8-10 euro e facile reperibilità anche presso la grande distribuzione. Direi equilibrato anche il rapporto qualità-prezzo. Ossigenare un po' per togliere quella punta vinosa in eccesso e lasciare spazio alle note fruttate, accompagnate con qualsiasi tipo di carne o formaggio.

Nel complesso, pur senza colpi di classe, una bevuta più che dignitosa, se poi siete abituati a Bonarda e Lambrusco, allora può diventare anche un vino di gran classe .

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