Parlare del primitivo di Manduria, significa innanzi tutto parlare di Salento, terra unica, abitata da persone generosissime, devote al mantenimento delle tradizioni e della cultura contadina. Questa é la terra delle masserie e dei loro poderi, ettari su ettari di campi coltivati a olivi e vigne.
Proprio per questo in Puglia si é sempre considerato il vino come un buon bicchiere per pasteggiare, le uve dei vitigni ad alta resa venivano (ma succede ancora oggi) commercializzate come uve da taglio, per creare la base di alcuni vini rossi più blasonati in altre zone d'Italia.
Rispetto ad altre regioni, é mancata la ricerca e la sperimentazione, la volontà di alzare il livello qualitativo e creare prodotti di eccellenza. Fortunatamente negli ultimi anni, anche da queste parti, alcuni viticoltori più coraggiosi e aperti alla sperimentazione sono riusciti ad alzare l'asticella, valorizzando i vitigni autoctoni e creando prodotti di assoluto valore, come il Primitivo, il Nero di Troia o il Salice Salentino , uscendo dalla media e mediocre produzione vinicola salentina.
Fatte queste precisazioni, devo ammettere che l'unica nota dolente dell'enogastronomia pugliese é proprio legata al vino. Parere personale sia chiaro, ma difficilmente ho apprezzato i vini di queste parti, soprattutto quelli di fascia medio bassa. La sensazione é che difficilmente sotto le 15 euro si riescano a trovare bottiglie di qualità pari a quelle di altre regioni Italiane.
Il discorso calza a pennello anche per questo Primitivo di Manduria della cantina Soloperto, una delle più grandi della zona, capace di produrre ben 11 tipologie di primitivo differenti tra secco e dolce.
Qui ovviamente parliamo di secco, annata 2004 con gradazione alcolica di 14%vol. Uve utilizzate 100% primitivo. Bottiglia acquistata qualche anno fa per la modica cifra di 5euro, carina l'etichetta "effetto carta" con spago e marchio della cantina in ceralacca. Vendemmiato ad inizio settembre, é affinato in acciaio e botti di rovere trattandosi questa della versione "Riserva".
Si presenta piuttosto denso ed intenso, con un rosso rubino scuro e carico, tendente al violaceo. All'olfatto si sente molto l'alcool, non c'é grande intensità di profumi, sicuramente si denota un'aroma dolciastro tipico dei vini del sud, come ciliegie e amarene. Al palato attacca forte, alcolico, poi lascia spazio al dolce, ed infine punta aimé, all'acido.
Un vino da tavola, piuttosto semplice, ideale per pasteggiare. Se cercate struttura, corpo e classe avete sbagliato bottiglia, ma se amate i vini del sud e comprate solo il Negroamaro perché siete fans dell'omonimo gruppo, all'ora forse avete fatto un buon acquisto, visto anche il buon rapporto qualità/prezzo.
Io personalmente giro alla larga, ma mi riservo di assaggiare un'annata più recente per capire se 3 anni di cantina gli hanno fatto male, nonché cogliere l'evoluzione qualitativa della produzione vinicola pugliese. Per questa bottiglia e per il grande rispetto che nutro per il Salento.
Ciao trovo il tuo blog molto interessante, se ti va di approfondire il discorso dei vini pugliesi di altissima qualità ti consiglio, se mai ne avrai occasione, almeno l'assaggio del Graticciaia delle Agricole Vallone e del Patriglione di Cosimo Taurino, entrambi su livelli alti. Di Soloperto il primitivo che hai assaggiato non entusiasma neanche me, ma se ti capita prova il loro primitivo Patriarca. Ciao e buone degustazioni!
RispondiEliminaciao Max grazie per l'ottimo consiglio...
RispondiEliminaa me i vini pugliesi piacciono moltissimo
RispondiEliminaanche un po' annoiato dai soliti piemontesi e toscani
ho scoperto questi vini solo un paio di anni fa
salice salentino , primitivo in primis
ma anche il negramaro
secondo me hai beccato una bottiglia sfortunata
o il soloperto non fa grandi vini
per quel che ne so trovo strano che hai trovato
il primitivo acido
Ciao. Ho scoperto il blog da poco e lo trovo ben fatto. Sto rileggendo pian piano le varie degustazioni e per i vini pugliesi ti consiglio i vini di Natalino Del Prete (produttore "naturale" 100%, tutto senza solfiti aggiunti!) e Alessandro Carrozzo (in particolare il Negroamaro). Tra l'altro entrambi hanno dei prezzi più che abbordabili.
RispondiEliminaValerio
ciao Valerio,
RispondiEliminanella pagina delle degustazioni trovi solo le bottiglie acquistate-stappate-regalate-condivise.. ma in tutti i casi bevute dall'inizio alla fine.
Per le degustazioni varie "on-the road" ti rimando alla pagina degli Enoracconti.
Questo tra l'altro è uno dei primi post che ho messo sul blog (quando sicuramente ero meno "esperto"), non so se ne hai letti altri più recenti, ma noterai una certa differenza nel racconto, nelle descrizioni, nelle foto... diciamo che sto cercando di accrescere la mia cultura sul vino post dopo post.
X il resto grazie del consiglio.. conosco bene Del Prete, che ho avuto modo di incontrare, parlare, scherzare e bere i suoi vini a Villa Favorita x Vinnatur (a proposito trovi il post su Enoracconti). Carrozzo mai provato, ma ho letto cose che mi piacciono sul suo Carminio.
Se ti piacciono i "pugliesi" io ti consiglio i vini di Guttarolo.
Ciao
Ho scoperto il tuo blog, lo trovo molto interessante. Una nota dolente è la puglia, non la conosci affatto,e a quanto pare non conosci neanche i vitigni autoctoni della regione. Parlo in questo modo perchè sono un sommelier pugliese, e ho un enoteca a Grottaglie in provincia di Taranto.A bacca rossa abbiamo: Primitivo (da distinguere Primitivo di Manduria, Primitivo di Gioia del Colle), Negroamaro, Uva di Troia, Susumaniello, Bombino Nero, Malvasia Nera di Lecce e di Brindisi, Ottavianello. A bacca bianca abbiamo: Verdeca,Bianco d'alessano,Fiano Minutolo, Bombino bianco, malvasia di Candia, Pampanuto. Il nostro panorama ampelografico è vasto e posso assicurarti che i nostri vini sono di qualità che forse qualsiasi altra regione se li sogna. Il nostro ambiente pedoclimatico è ideale per produrre ottimi vini rossi, eccellenti rosati, e buoni bianchi. In questi anni, molti produttori del Nord hanno deciso di investire in Puglia e posso citarne molti. Anche a livello spumantistico abbiamo incominciato ad uscire sul mercato, abbiamo alcune eccellenze e te ne cito uno, D'araprì. Sul primtivo ti cito Es Gianfranco Fino, miglior viticoltore dell'anno,il suo primitivo è paragonato al Sassicaia Tenuta San Guido. Un rosato che posso consigliarti è sicuramente Leone De Castris Five Roses, il primo rosato d'Italia. Per un buon bianco ti consiglio Il Selva Locorotondo DOC Cantina Albea. Un consiglio non comprare bottiglie di Soloperto, è un azienda che fa numeri e ha diverse linee commerciali. Non parlare male della Puglia.
RispondiEliminaNessuo parla male della Puglia, sia ben chiaro, terra che ho spesso frequetato e che amo molto, soprattutto per l'ospitalità della sua gente. Conosco parecchi salentini anche qui al nord e non posso certo parlarne male...anzi...e poi la Puglia é la patria del reggae italiano quindi...adoro la Puglia, soprattutto Le Murge e le sue città bianche. Di sicuro non sono afferratissimo sui vini pugliesi, essendo lontana da Varese non ho ancora avuto modo di girare per cantine e vigne, toccare con mano, conoscere i vignaioli ecc... ho solo avuto modo di fare qualche chiacchera e assaggio alle degustazioni.
RispondiEliminaCi tengo cmq. a precisare che questo é un blog personale e libero, scritto per amore del vino e non da un addetto ai lavori.. che racconta di eno-esperienze senza alcuna pretesa o volontà di apparire come un esperto che si permette di voler insegnare ad altri la materia. Non sono un sommelier ma un appassionato che lentamente e con i dovuti tempi sta entrando (stile spugna) in questo mondo, cercando di avere un approcio personale e magari "diverso"... chi cerca dati, info tecniche e quant'altro non é proprio sul sito giusto, e non é il motivo per cui mi sbatto a scrivere un blog. Non vorrei mai apparire come una guida. Scrivo di quello che bevo e purtroppo di pugliese non bevo molto, ragion per cui la mia formazione presenta sicuramente delle lacune in merito.
Sicuramente la Puglia ha dei grandi vini, come in tutte le regioni italiane ci sono sicuramente delle ottime eccellenze. A livello generale non sono ancora riuscito a trovare vini pugliesi dal rapporto qualità prezzo entusiasmante. Come avrai letto ho scritto che difficilmente, a gusto strettamente personale, mi entusiasmano i vini pugliesi di fascia bassa. Su un Chianti o un Nebbiolo a 10 euro vado quasi a colpo sicuro. In puglia mi riesce più difficile.
Conosco il Five Roses ma non amo i rosè, Soloperto l'ho acquistato alla cieca e come hai letto non mi é piaciuto, concordo con te in merito. Ho bevuto (al banco assaggi)ES di Fino e devo ammettere che é un grandissimo vino, purtroppo non ho ancora avuto modo di stappare e gustare una bottiglia intera. Però come tu ben sai questo grande vino ha anche il suo bel prezzo..(oltre le 30euro) esula quindi dal mio discorso di vini buoni a basso costo. Ho assaggiato e nutro molto rispetto per i vini di Del Prete, molto rustici ma anche in questo caso poca finezza.
Come ho scritto ci sono produttori che hanno saputo alzare l'asticella investire su uve autoctone e sfornare vini di qualità.. concorderai con me che in passato si é puntato molto sulla quantità e solo negli ultimi si é puntato su uve autoctone che hanno permesso ad alcuni produttori di proporre vini stilisticamente importanti. Direi la giusta strada che in futuro darà risultati qualitativi sempre più interessanti, anche se l'apertura a certi vitigni internazionali non mi piace molto.
Ripeto non ho nulla contro i vini pugliesi, ma se pensi che é la seconda regione italiana per quantità di vino prodotto, mi sembra chiaro che la qualità non é direttamente proporzionale. Basta sfogliare una qualsiasi guida per notare che non sono poi molte le pagine dedicate a questa regione, nonostante come dici tu, abbia tutte le caratteristiche per produrre vini importanti.
Ciao e grazie per il tuo intervento.. e visto che hai un'enoteca.. mandami su un ES del 2008.. così vedrai che scriverò un post carico di entusiasmo considerando il gran vino che é..
Ho scoperto il tuo Blog per caso. Interessante.chiaro.conciso.Bravo. complimenti. Francesca (Toscana)
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