Le mie considerazioni in merito ai rossi della Valtellina le ho già scritte durante la recensione del Grumello cantina Balgera, quindi non mi ripeto e passo direttamente a parlarvi di questo Sassella 2003 D.O.C.G. della casa vinicola Pietro Nera.
Il Sassella appartiene e deriva dalla zona denominata Valtellina Superiore D.O.C.G. che comprende cinque sottozone (oltre al Sassella c'é il Grumello, Inferno, Valgella e Moraggia), siamo esattamente a ovest di Sondrio, in un'area vitata di 150 ettari, la seconda per estensione delle cinque sottozone. Più esattamente siamo a Chiuro, presso la casa vinicola Pietro Nera, 40 ettari vitati, con alle spalle quasi 50 anni di produzione di vini della Valtellina e una assortita gamma di bottiglie commercializzate (circa un milione l'anno), anche all'interno della grande distribuzione, con la possibilità di scegliere tra vini più importanti come lo Sforzato, la linea "riserve" e quella "classica", fino a quelli più commerciali come il rosso D.O.C. e gli I.G.T.
Per il Sassella 2003 di oggi, ancora una volta utilizzate il 100% di uve nebbiolo (quanti ottimi vini si ricavano da queste uve...), che vengono lasciate a macerare per 20 giorni, prima di essere riposte ad invecchiare per due anni, di cui almeno uno in botti di legno.
Nel bicchiere spicca un rosso brillante, con sfumature granato caratteristiche del nebbiolo, dovute all'invecchiamento. Al naso un aroma intenso, alcolico con i suoi 13%vol. ma anche dolciastro, con aromi di ciliegia e lampone, secondariamente si notano anche il legno e la vaniglia. Al palato, buona corrispondenza con il naso, attacca tannico, asciutto, sapido e robusto, ma anche fresco e di buona bevuta, con un finale di media intensità che ci lascia sentori dolciastri come liquirizia e prugna.
Un vino di media qualità olfattiva, che dimostra buona struttura ma un po' poca rotondità. Buono sicuramente, ma senza quello spunto in più, quella particolarità, quel tocco di classe che lo renderebbero un vino eccellente (e che forse ritroviamo nella versione riserva...).
Ideale con selvaggina, formaggi e piatti tipici della zona, servire a 18°C e stappare con il dovuto anticipo. Costo intorno alle 8 euro, quindi rapporto qualità-prezzo adeguato.
Facilmente reperibile é ideale per una pizzoccherata in compagnia.
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