Se non ve l'avevo ancora detto bé ve lo dico adesso. A me... sinceramente i vini rossi del sud (isole escluse...) non mi fanno impazzire, prediligo i bianchi. Eccezioni a parte si intende, infatti nella fascia di prezzo medio bassa (diciamo dalle dieci euro a scendere) trovo difficilmente bottiglie di Negroamaro, Primitivo, Cirò ecc.. che mi lasciano soddisfatto. Devo però ammettere che anche al sud c'é un vitigno da cui si ricavano ottimi e rispettabili vini, con qualità organolettiche ricche e complesse, adatti anche a lunghi invecchiamenti, che poco hanno da invidiare alle più rinomate bottiglie del centro-nord d'Italia. Parlo ovviamente dell'aglianico,vitigno definito autoctono, ma in realtà di origini greche, diffuso in tutto il sud d'Italia, che trova la sua naturale collocazione in Campania e Basilicata, trattandosi di un vitigno a bacca rossa che da il suo meglio quando coltivato su terreni di origine vulcanica. La sua massima espressione si ha infatti in Basilicata con denominazione Aglianico del Vulture e in Campagnia con il nome di Taurasi.
La bottiglia in questione fa riferimento alla cantina Donato d'Angelo, situata nel comune di Rionero in Vulture, che con 50 ettari vitati e 350.000 bottiglie prodotte, da oltre un secolo é il simbolo della tradizione e della storia dell'Aglianico.
Questo vino é composto con un 100% di uve Aglianico, che, dopo una vendemmia tardiva, viene vinificato tradizionalmente per circa 10 giorni, a cui segue un affinamento piuttosto lungo, con 18 mesi di invecchiamento in botti e 8 di affinamento in bottiglia.
Versiamo.. visivamente di color rosso rubino, piuttosto carico, con sfumature granato, molto intenso, quasi non filtra la luce. Al naso sentori fruttati come amarena e prugne, ma anche note di vaniglia e profumi più speziati, tipici dei vini che hanno passato diversi mesi a contatto con il legno. Un bel bouquet sorretto da una decisa spinta alcolica (13.5% vol.). Al palato attacca deciso, grazie all'elevato volume alcolico e ad un tannino in primo piano, bella struttura. Non pensate però ad un vino rustico e robusto ma senza cuore. L'invecchiamento in botti ha tolto austerità al vino, dandogli una piacevole morbidezza e facilità di bevuta. Il finale ha una buona persistenza e si fa apprezzare per un retrogusto dolciastro e fruttato tipico di questo vino.
Nell'insieme un Aglianico decisamente apprezzabile, soprattutto se amate vini di elevata struttura. Personalmente manca un po' di eleganza, ma va bene così, é da apprezzare la rusticità e il legame con il territorio di provenienza che riesce a trasmettere.
Ideale per invecchiamenti lunghi (anche 10 anni), va servito a 18°C e lasciato ossigenare almeno un'ora. Acquistabile anche presso la grande distribuzione, si fa a rispettare per un ottimo rapporto qualità/prezzo (siamo intorno alle 7-8 euro).
Buono davvero e se volete investire qualche euro in più.. potete puntare sulla riserva di casa d'Angelo...
Sono d'accordo con te, è una buonissima bottiglia considerato il prezzo e rispetto altre famose cantine della zona di rionero. Mi fa piacere però chiederti anche di un altro aglianico del vulture, il Likos, prodotto dalle Vigne Mastrodomenico, sempre in zona a Barile. L'ho assaggiato durante una serata di degustazione e l'ho trovato molto interessante...ma non si trova nei supermercati.
RispondiEliminaSe cerchi la qualità devi guardare nella giusta direzione. Prova il vino negroamaro. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2NDg1MzIzMywwMTAwMDAxMixjYXJtaW5pby1yb3Nzby1pLWctdC5odG1sLDIwMTYwNjMwLG9r
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