Ho visto questa bottiglia di Barolo in enoteca a La Morra. Mi ha colpito soprattutto per il prezzo, solo 15 euro, praticamente quasi la metà (o comunque un bel 10 euro meno) rispetto al resto delle bottiglie esposte (in alcuni casi anche 3-4 volte meno se consideriamo le versioni più rinomate e particolari).
Quando un vino costa parecchio meno rispetto alla media sono molto diffidente, perché dispiace dirlo, ma molto spesso il prezzo é indice anche di qualità e non solo di etichetta.
Siccome é troppo facile spendere 50 euro per un vino e dire che é buono, lo scopo che cerco di prefissarmi quando acquisto delle bottiglie, é cercare vini che non ho mai assaggiato, testarli e capire se il rapporto qualità-prezzo é adeguato.
Ammetto che con il portafoglio gonfio mi butterei sui vini più pregiati, perché si sa, bere bene é un piacere (e ogni tanto, qualche sfizio me lo tolgo), però devo ammettere che é bello anche ricercare e provare bottiglie meno rinomate, ma che sanno ugualmente farsi valere ed evitano di sgonfiarci il portafoglio.
La teoria é che la qualità e il bere bene deve essere alla portata di tutti e non solo per pochi eletti. Se il vino é buono... bene, ma se il vino buono é quello del popolo allora... benissimo!!
Così decido di sperimentare il Barolo più economico che ho trovato.. offerta.. 25 euro per due bottiglie, un 2006 e un 2004, bene, così vediamo anche la differenza.. decido di stappare per prima il 2006 e di lasciare il 2004 in cantina per gustarlo tra un po'..
Il Barolo é cosa seria, al di la dei gusti, per storia, tradizione e cultura é il nostro vino più importante, se vuoi l'etichetta vintage o l'annata storica, nessuno meglio di lui. Devo ammettere che a gusto personale il Barolo non é mai stato il mio vino preferito, nel duello delle Langhe tra Barolo e Barbaresco sicuramente scelgo il secondo, ma ripeto é un mio parere personale, discutibile tutta la vita. Forse la verità é che non ho ancora avuto l'occasione di assaggiare un Barolo con la B maiuscola (Conterno,Giuseppe Mascarello,Giacosa,Rinaldi) e quindi di innamorarmene.
La bottiglia che degusto per accompagnare il classico "polenta e bruscitt" é dell'azienda vitivinicola Veglio Angelo, di Veglio Franco, con sede a La Morra, una cantina storica, con oltre 100 anni di tradizione vitivinicola alle spalle.
Ovviamente 100% di uve nebbiolo e invecchiamento di 3 anni, di cui almeno 2 in botti di rovere o castagno (questo dice la disciplinare, non conosco nello specifico della cantina Veglio, i dati relativi a vendemmia, vinificazione, invecchiamento e affinamento).
Di colore rosso granato con riflessi arancio, caratteristico colore del Barolo per intenderci, molto fluido, lascia filtrare la luce; al naso é intenso e vinoso, decisamente alcolico con i suoi 14%vol. un bouquet di tutto rispetto ma non gradevolissimo, i profumi secondari che si distinguono come spezie, tabacco e frutti rossi faticano ad esplodere, é come se fossero messi sotto spirito. Ok, é un po' una caratteristica del Barolo, ma qui rimane tutto troppo chiuso, concentrato e austero. Al palato é tutto confermato, asciutto e di grande fluidità, deciso sentore alcolico, grande struttura ma poca rotondità. Termini come armonico e vellutato gli stanno decisamente stretti, lega parecchio e denota una leggera punta di acidità. Un vino robusto e di grande struttura ma di non facile bevuta. Il finale é lungo, pungente e persistente.
Sia ben chiaro, per essere un Barolo mi aspettavo qualcosa di vinoso e tannico, ma con un po' più di classe, rimane il fatto che per essere una bottiglia pagata 125 euro é un vino comunque di buon livello.
Lasciatelo ossigenare per bene e servite a 18-20°C. Accompagnare con formaggi super-saporiti o con un classico brasato, magari al Barolo...
Nel complesso é stata una bevuta degna, pur con pregi e difetti, si é dimostrato un vino che ha un bel legame con la terra, il legno e la tradizione del luogo. Se volete degustarvi un signor Barolo forse é meglio investire qualche soldo in più, se invece volete provare un Barolo low-cost può fare il caso vostro.
Nota finale.. il 95% dell'intera produzione di Barolo della cantina Veglio viene esportato.. mi sorge spontaneamente una domanda.. vuoi che in Italia, terra del Barolo, lo conosciamo così bene e nelle sue migliori versioni per investire su questo "barolino" low cost??
In attesa di degustare suo fratello "Foje d'autun 2004", per il 2006 Bricco dei Gancia voto 6.5, soprattutto per il costo contenuto.
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