venerdì 23 marzo 2012

GRATTAMACCO 2005 - Bolgheri Superiore D.O.C. - Collemassari

...se oggi può avere ancora un senso esaltare i supertuscan il merito è di vini “intelligenti” come il Grattamacco. Cuore e cervello al posto dei muscoli. 



Che i supertuscan non se li fila più nessuno è un dato di fatto, ci sono però alcune occasioni speciali in cui un bel “bottiglione” bolgherese ci sta alla grande e fa ancora la sua sporca figura. Così per festeggiare il giorno dell’anniversario con la mia compagna, niente spese folli al ristorante, in tempo di crisi si resta a casa e si pesca dalla cantina la bottiglia delle grandi occasioni. Avendo abituato parenti ed amici a regalarmi “vino” anziché vestiti, profumi o altri classici regali che proprio non mi interessano, succede che Natale dopo Natale, compleanno dopo compleanno qualche buona bottiglia in cantina è arrivata.

L’anno scorso abbiamo festeggiato con un Solaia del 2000, quest’anno invece decidiamo di tirare il collo al Grattamacco del 2005. Chi legge questo blog sa bene che non sono un fanatico del taglio bordolese, che prediligo l’autoctono, che amo il Nebbiolo e i vini “naturali”, però al di la dei gusti personali (e a volte di alcuni stupidi pregiudizi), devo ammettere che se c’è un vino toscano che mi ha sempre attirato e volevo provare, è proprio il Bolgheri Superiore del podere Grattamacco, tanto ne ho sentito parlare (bene) anche da parte di chi non impazzisce per i blend bolgheresi. E così un paio di natali fa (si può dire natali?) mi son fatto regalare una bottiglia.

Attualmente di proprietà dell’az. Vinicola Collemassari (che gestisce anche l’omonimo podere a Cinigiano dove produce il Montecucco) il podere Grattamacco nasce nel 1977 e si trova nel comune di Castagneto Carducci con un’estensione di 32 ettari di cui 12 coltivati a vigneto, da cui si ricavano all'incirca 80.000 bottiglie l'anno. Trovandoci nel Bolgherese la parte del leone la fa il Cabernet Sauvignon, ma c'è spazio anche per i vigneti di Merlot, Sangiovese, Vermentino, Petit Verdot e Cabernet Franc, tutti a regime biologico certificato. Oltre al più famoso Grattamacco, viene anche prodotto un Bolgheri Rosso, L'Alberello (ottenuto da un piccolo vigneto di 2 ettari ad alberello) e il Grattamacco bianco che é un Vermentino.

Il vino in questione è un Bolgheri Superiore D.O.C. annata 2005, un blend a base di Cabernet Sauvigno (65%) con l'aggiunta di Merlot (20%) e Sangiovese (15%), provenienti da una vigna di 10 ettari, dall'età media di 20 anni e dalla resa di circa 60ql. Tutto il processo produttivo, a cominciare della fermentazione, avviene in legno, con un invecchiamento in barriques nuove e usate di circa 18 mesi, a cui segue un anno di affinamento in bottiglia.
Stappato con un’oretta abbondante di anticipo, io e la Betta ce lo gustiamo in abbinata ad una tartare di manzo battuta al coltello, una deliziosa formaggella francese (il cremoso e saporito Cabrissac) e uno sformato di radicchio. Almeno nelle grandi occasioni è giusto trattarsi bene. 

Nel bicchiere risalta un colore rosso rubino piuttosto carico ed intenso, limpido e viscoso lungo le pareti. Al naso si dimostra vino assai elegante, con un bel bouquet aperto, pieno, etereo, dove è possibile ritrovare in grande equilibrio tra di loro, un ventaglio olfattivo “completo” e variegato. L’attacco è piuttosto vinoso, con vena alcolica persistente ma non fastidiosa. Bastano poche rotazioni per lasciare spazio all’ingresso delle “dolciastre” note fruttate, soprattutto frutta nera e rossa matura come ciliegie e more. Secondariamente é il turno di pepe, cannella e liquirizia, con accenni balsamici e minerali, che conferiscono quel tocco in più. Gran bel naso, pulito, elegante e variegato. Al palato non si scompone e mantiene inalterate tutte le caratteristiche espresse all’olfatto. Articolato e strutturato, si fa apprezzare per corpo, calore, rotondità, equilibrio e succosità. Piacevolissimo alla beva, il palato è quello classico di un grande vino bordolese. L'ingresso é fresco e minerale ma mai austero, c’è la polpa dolce che richiama la frutta rossa matura, una marcata vena alcolica (14%vol.) mai stonata ma sempre attiva nel sostenere e dare tono ad un vino che a volte eccede in dolcezza. Il tannino è bello presente, ma anche lui non alza mai la voce, anzi, va a disegnare una trama tannica morbida e vellutata, molto avvolgente, che lascia una piacevole sensazione di pienezza. Il finale è lungo ed importante, molto aromatico con retrogusto speziato. Una bottiglia godibilissima sià in giovane età, ma anche adatta a lunghi invecchiamenti. Insomma senza troppi giri di parole, questo è un gran vino. 

Stiloso, equilibrato, senza sbavature. Diciamo che non è proprio il mio genere, essendo amante dei vini meno rotondi e un po’ più rustici e caratteristici, ma se devo pensare ad un vino fatto veramente bene, che può entusiasmare sia gli intenditori che i consumatori “occasionali” questo è il vino giusto. C’è il piglio moderno e internazionale che può entusiasmare chi acquista in base ai 3 bicchieri del Gambero Rosso, ma non pensate al classico Supertuscan muscoloso e parkerizzato, qui troviamo classe, finezza e una certa freschezza, una goduria per il palato, un vino che può trovare il consenso sia di un francese residente a Bordeaux, sia di chi è ormai arcistufo dei blend toscani a base di Cabernet e Merlot…

Sicuramente un gradino sotto il Solaia 2000 stappato l’anno scorso (per quanto possa aver senso il paragone... visto che il Solaia 2000 costa 3 volte il Grattamacco), ma anche un bel gradino sopra rispetto ad altri vini similari degustati. 

Costato (a chi me l’ha regalato) 45euro in enoteca Bianchi a Varese (ebbene si il post “Non stressateci in enoteca” l’ho scritto pensando anche a te…non per lo stress ma per la spocchia..), ma, considerando che i Supertuscan in Italia rimangono ad abbellire le vetrine delle enoteche, potete trovare annate più recenti (magari su internet) anche intorno alle 35euro, e portarvi a casa un gran bel vino e una bella bottiglia (nella sua semplicità la bottiglia di Grattamacco, soprattutto nella cassetta di legno, fa sempre una gran bella scena…).

L’abbianamento gastronomico consigliato è quello classico dei vini rossi strutturati. Personalmente preferisco vini più rustici a tavola e abbinare un vino con questa classe a qualche assaggio più sfizioso, come formaggi particolari, tagliate, tartare ecc… in modo da lasciare al "bicchiere" il ruolo del protagonista. Se il termine ha un senso... possiamo definire il Grattamacco un vino da libro e caminetto (o meditazione come dicono alcuni filosofi del vino…). 

In tal caso l’abbinamento musicale deve essere fine ed elegante come il Grattamacco... io punterei sul Bristol sound o giù di li... sul trip hop . Non pensate al suono scuro e contorto di Tricky o dei Massive Attack, ma all’elettronica che diventa fine ed elegante, alla drum’n’bass quasi sussurrata, al suono degli archi e al fascino seducente del cantato femminile.. Portishead, Lamb e Goldfrapp possono essere dei degni compagni di viaggio per la vostra degustazione.

Se oggi può avere ancora un senso esaltare i supertuscan il merito è di vini “intelligenti” come il Grattamacco. Cuore e cervello al posto dei muscoli.

7 commenti:

  1. i vini toscani sono ottimi e lo dico da piemontese amante del nebbiolo

    il fatto che si vive troppo di mode e il vino
    non fa eccezzione purtroppo

    se il vino e' buono e' buono a prescindere
    di mode che vanno e vengono

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  2. a volte sono un modaiolo... ma vedi bene che se stappo un Grattamacco, un Solaia o un Luce... non posso che decantarne la grandezza... chapeau..

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  3. si ma sono sopravvalutati nel prezzo per via della moda
    la maggior parte dei sassicaia hanno etichetta russa e finiscono tutti la ..lo so perche vivo anche a mosca
    piu' di 200 dollari a bottiglia
    il 90% del costo e' moda e brand
    ma nella citta' piu' cara al mondo deve essere cosi'
    gli oligarchi russi ne hanno le cantine piene
    io saro' un romantico ma per me il vino e' altra cosa

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  4. Non sono mai stato in Russia ma capisco cosa vuoi dire. L’anno scorso in Marocco ho conosciuto una coppia di ragazzi, chiacchierando salta fuori che la ragazza ha lavorato presso l’enoteca di Masi, il famoso produttore della Valpolicella. Mi ha raccontato che non solo i Russi sono quelli che spendono di più, ma addirittura una volta una coppia gli ha richiesto il loro vino più costoso. Lei tira fuori un Amarone riserva da 90 euro. I russi ci sono rimasti male e non l’hanno voluto perché costava poco e avevano letto di bottiglie di Amarone da 300-400 euro e volevano quelle. (probabilmente si riferivano a Quintarelli o Dal Forno). A proposito ti vedo attivo su questo blog… mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.. e come ti chiami?? Così possiamo darci del tu.. sono tutti tuoi i post a nome Anonimo?

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  5. ciao sono lorenzo mi metto anonimo perche non ho nessun profilo di quelli presenti e non sapevo come mettere il mio nome
    ora ho capito
    colgo l' occasione visto che me lo chiedi di farti i complimenti per il tuo blog e' decisamente ben fatto indipendentemente se condivido
    o meno le tue opinioni qualche volta si qualche volta no.
    sulla tua storia dei turisti russi non stento a crederci hanno mania di grandezza , scialaquando soldi a non finire poi di vino magari non capiscono nulla. la chi ha soldi compra solo supertuscan
    per un discorso di brand , pubblicita' , ci sono su tutte le riviste ecc. poi magari un barolo manco sanno cosa e'
    ma si sa noi piemontesi siamo sempre stati un po chiusi rispetto
    a francesi e toscani nel pubblicizzare prodotti
    il vino secondo me e' anche cultura non e' solo fashion e soldi
    detto questo io in russia ho bevuto un sassicaia 2006 offerto ,
    uno dei vini piu' buoni che abbia bevuto in tutta la mia vita
    come dici tu bisogna ammettere le cose buone , pero' a me questi costi esagerati non li digerisco
    oltre le 70 euro mi sanno un po' di presa in giro
    p.s in russia il vino e' carissimo 10 euro dolcetti , chianti , sangiovesi , barbere che vanno appena bene a cucinare

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  6. Nel caso ogni tanto ti piacesse tradire il nostro amato sangiovese con vini di stampo bordolese ti consiglio un grande vino poco conosciuto ai più:
    http://www.vinitoscani.ch/pages.asp?page=menu&m1=collection&m2=1&m3=11&v=72
    lo puoi trovare alla Vinoteca al Chianti.

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    Risposte
    1. Grazie per il consiglio, non lo conoscevo.. e complimenti per il blog.. ho già aggiunto il link..

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