sabato 9 novembre 2013

MARGO' ROSSO 2010 - Umbria I.G.T. - Cantina Margò

...da piccolo stavo sempre in vigna col babbo e nonno, a 5 anni guidavo il mitico Fiat 411c, poi verso i 7 cominciai a divertirmi a far fermentare il mosto dentro i barattoli di vetro per i pomodori...


Per la serie "piccoli produttori crescono"…  ecco a voi Carlo Tabarrini... "garagista", "deus ex machina", "Archimede Pitagorico", “vignaiolo in divenire” e “uomo tuttofare” di Cantina Margò, realtà vitivinicola umbra, che anno dopo anno sta cercando e trovando la propria identità.

Ho avuto modo di conoscere Carlo mezzo web, potere dei social network (in certi casi assai utili), nonché di stringergli la mano in quel del Leoncavallo durante la Terra Trema 2012. Entro nel salone e pam!... il primo banco assaggi sulla destra é il suo... mi racconta la sua storia di neo vignaiolo con una certa timidezza... la cantina é poco più di un garage, meno di un ettaro di vigna e una produzione che a fatica arriva a 5000 bottiglie... Provo un interesse sincero e quasi affettivo per ragazzi come Carlo… sarà che siamo coetanei, ma é soprattutto la sua piccola storia ad appassionarmi... la storia di uno che ce la mette tutta, che ci prova, che da sfogo alla propria passione... Come ho scritto sopra un "Archimede Pitagorico", per la sua forza di volontà, per la sua voglia di mettersi in gioco... acquistare un po' di uva e “giocare” a fare il vino nel tempo libero... esperimenti, micro vinificazioni e qualche bottiglia da sottoporre al giudizio di amici e familiari... Come si dice nel mondo del rock... prima di solcare i palchi dei club più prestigiosi, bisogna "farsi il mazzo" negli scantinati... a volte prendersi anche gli "schiaffi".... e così dopo anni di "prova che ci riprova", nel 2008 Carlo svolta... si lascia alle spalle i cancelli della fabbrica e fonda la sua azienda agricola... sarà lui in prima persona  (che ospito con piacere su Simo diVino) a raccontarci la sua storia e quella di Cantina Margò... 

"Allora, da piccolo stavo sempre in vigna col babbo e nonno, a 5 anni guidavo il mitico Fiat 411c, poi verso i 7 cominciai a divertirmi a far fermentare il mosto dentro i barattoli di vetro per i pomodori...ed il gioco finiva lì. Per anni niente più ed il vino (del nonno) neanche mi piaceva, tanto era acido e duro. 

Poi, una sera, fine anni 90, un mio amico, già nel mondo dei vini territoriali, mi mise in mano un calice che fece nascere in me una grande passione. Cominciai a vinificare tutte le uve dei dintorni in quantità irrisorie dividendo le micro partite in vendemmie anticipate, normali e tardive, cambiando ogni volta posto, tipo garage, soffitta, camera, cantina...
 
Formai presto una mappatura delle caratteristiche dei cloni e terreni su un raggio di 25 km; tra alti e bassi, delusioni e sorprese, nel 2007,(ma anche 2008), alcune bottiglie di Grechetto, risultarono sorprendenti e complice una cassa integrazione, decisi di avviare una piccola azienda agricola. Cominciai affittando vigna e spazio in un'altra azienda... era l'inverno 2008. Le prime grandi delusioni furono le critiche da parte di molti, per un Sangiovese (il 2009) scarico di colore e tannino che poi in realtà, decisamente più tardi, si dimostrò ricercatissimo.. Nell' anno seguente lavorai abbassando la resa ed allungando la macerazione con le bucce: raccolta 18 Ottobre 2010, colline di S.Enea, terreno marnoso argilloso, con presenza di falde dell' antico bacino tiberino, inizio fermentazione dopo 16 ore a 12 °c, macerazione di 38 giorni, passaggio in legno per 8 mesi, vol. % 12, estratto secco 29, acidità volatile 0,6 , solforosa totale 27mg/l, libera 11mg/l. Era il Margò Rosso 2010. (che il sottoscritto stapperà oggi...)

Da allora, piano piano, ho iniziato a comprando le botti, poi un imbottigliatrice, altre piccole parcelle di vigna in affitto, e circa due mesi fa, ho finalmente realizzato una piccola cantina nell' ex garage. La voglia, la passione e gli ingredienti per realizzare il mio sogno, cioè vivere esclusivamente dell'attività vitivinicola, ci sono tutti, sicuramente, dovrò creare altri spazi ed aumentare il numero di bottiglie prodotte, che al momento si aggira intorno a 5.000."

Ripensando ancora al nostro incontro di un anno fa… eccolo che inizia a tirar fuori una batteria di vini bianchi, rossi e rosati... per essere al primo banco assaggi de "La Terra Trema 2012"  ho già bevuto troppo... rimango stupito... immaginavo di dover affrontare si e no un paio di tipologie di vini da una produzione così risicata... invece ha un sacco di bottiglie, anche sottobanco senza etichetta... vini che Carlo presenta con timidezza... curioso e timoroso del giudizio di chi sta gustando il frutto di tanta fatica… sa bene che di strada da percorrere ne ha ancora molta, ma é anche fiero e orgoglioso del suo lavoro e dei primi incoraggianti risultati che é riuscito a raggiungere. Grechetto e Trebbiano per i bianchi, Sangiovese per il Rosso Margò, che rappresenta il suo vino di punta, quello più compiuto e che sembra aver trovato una più precisa quadratura e identità, dopo anni di sperimentazioni… forse anche perché é il vino figlio della vigna gestita direttamente da Carlo… 

Come avete letto sopra dopo 38 giorni di macerazione, 8 mesi di affinamento, e ormai un paio di anni di bottiglia... ne esce un vino rosso rubino piuttosto scuro ma a bassa concentrazione, pulito si lascia attraversare dalla luce… discretamente elegante. Gradazione alcolica non elevatissima e naso che scivola piuttosto velocemente tra una ciliegia fragrante e suggestioni a tinte scure, con interessante nota terrosa di fondo. Non cercate in questo vino la complessità, la persistenza e la tridimensionalità dei grandi sangiovesi, ma il carattere del vitigno non viene meno e questo può bastare per farcelo apprezzare. Anche la beva, ha il merito di non scadere mai nello scontato, nel “già sentito”. Apparentemente piuttosto facile e semplice alla beva, (più che altro perché va giù che è una meraviglia), ma niente banalizzazioni, anzi, riesce ad esprimere personalità e territorialità con uno slancio invidiabile che gli permettono di rimanere sempre fresco, dinamico e con buona tensione gustativa. Discreto per corpo, struttura e persistenza gusto-olfattiva.

Poco altro da aggiungere, vino assai gratificante, si beve con piacere e “velocità”, ma non si ha mai la sensazione di essere alle prese con un “vinello beverino”, perché il merito di Carlo è quello di aver trovato dopo vari esperimenti, con risultati più o meno soddisfacenti, il giusto metodo (biodinamico in vigna e senza aggiunte in cantina) per ottenere un sangiovese sincero e di territorio. 

Ultime considerazioni da mettere sul piatto della bilancia… il Margò Rosso si compra per 10 euro, è un vino relativamente nuovo (quindi da provare) e assolutamente “senza trucchi”, sia in vigna che in cantina. Aggiungeteci che l’esigua quantità di bottiglie prodotte ne fanno quasi un prodotto di nicchia.. Insomma tanti buoni motivi per farvi appassionare a questa cantina… senza considerare che si svuota prima la bottiglia del piatto… (anzi… per quanto mi riguarda… è uno di quei vini da stappare mentre cucini… e quando è ora di mettersi a tavola metà boccia è già evaporata… e non credo sia colpa della cappa aspirante…). Sicuramente non troverete il Margò Rosso e il Fiero Bianco nel negozio sotto casa, le poche bottiglie prodotte vengono subito vendute, quindi il consiglio è di spulciare l’elenco produttori delle fiere-mercato per acquistare direttamente i vini da Carlo… di sicuro lo trovate ogni anno a Villa Favorita, nella consueta fiera dedicati ai produttori naturali.

Dimenticavo… per un garagista come Tabarrini obbligatorio un gracchiante disco di "punk rock garagista” a tutto volume... per quanto mi riguarda New Bomb Turks a fionda…  e in futuro occhi puntati sui bianchi... 

Nessun commento:

Posta un commento

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.