martedì 1 aprile 2014

BUIO BUIO 2009 - Isola dei Nuraghi I.G.T. - Cantina Mesa

Un turbine carico di temporale, tronco secolare, sole che scotta la terra... devo fare un inchino alla bottiglia prima di stappare questo vino apocalittico..??


"Aroma pieno di sole che scotta la terra, di turbine carico di temporale, corpo forte di tronco secolare che racconta nell'uva il vento e il mare mai spenti." No... cioè... voglio dire... certe robe potrei scriverle io, nel caso in cui mi venisse voglia di tediarvi con eno-post poetici "Luca Maroni style", ma se così fosse, vi prego, fermatemi prima che sia troppo tardi. La cosa preoccupante é che quanto riportato sopra, é nientepopòdimenoche la retro etichetta dello stappato di oggi, ovvero il Buio Buio di Cantine Mesa. Non so se certe diciture aiutino a vendere più vino (anche se a giudicare dai numeri di Mesa si direbbe di si), comunque al sottoscritto sembra una mossa autoreferenziale decisamente sopra le righe, rendendo il mio approccio a questa bottiglia, contaminato di una certa diffidenza... per la serie... non ti ho ancora bevuta...ma partiamo già con il piede sbagliato... adesso stupiscimi!!

Comunque, Mesa é una cantina superstilosa, fondata nel 2006 da Gavino Sanna, pubblicitario di grande successo, che ha deciso di investire nel panoramica vitivinicolo, proprio in Sardegna, sua terra di origine. Situata a Sant'Anna Arresi, nel cuore del Sulcis, nonostante la giovane età può già vantare numeri "industriali" da 70ha vitati e 600.000 bottiglie prodotte. Il che mi fa pensare ad una degustazione in un'enoteca di Legnano (il Barbaresco) dove erano presenti quelli di Mesa, che mi hanno presentato i loro vini come il miglior vigneron di Borgogna, sottolineando che non producono vini industriali come quella cantina del nord comandata dalla Campari. Va bé... passiamo oltre... 

Il vino di oggi deriva dal vigneto più prestigioso della cantina, ovvero Carignano da viti ad Alberello su piede franco, con quarant'anni di età, tra l'azzurro del cielo e quello del mare. Terreni principalmente sabbiosi e condizioni climatiche tipicamente mediterranee con poche piogge e parecchio vento. La vendemmi avviene tra fine settembre ed inizio ottobre con rese sui 70ql/ha. 10-12 giorni di macerazione sulle bucce a temperatura controllata, con affinamento di 10 mesi in barriques di 2° e 3° passaggio, per concludere con 4 mesi in bottiglia. Bottiglia pesante in vetro scuro, minimalista ed elegante, direi quasi "alla moda", gradazione alcolica di 13,5 gradi, 30.000 bottiglie commercializzate e prezzo di vendita in enoteca sulle 20 euro. 

Bicchiere rosso rubino scarico ma con riflessi violacei piuttosto brillanti, vivo e concentrato, notturno ed impenetrabile alla luce, “Buio Buio” è nome che almeno visivamente... gli si addice. Naso piuttosto intenso e concentrato, sicuramente intrigante in alcuni spunti mediterranei, ma nel complesso il ventaglio olfattivo non offre grandi sorprese, giocando molto sul calore delle note a tinte accese di confettura rossa, "affumicata" dall'utilizzo delle barriques. Marasche e more, vaniglia, caffè tostato, pepe bianco, liquirizia e cacao… sensazioni che ritroviamo in molti rossi moderni e questo (a mio avviso) rappresenta il lato debole di questo vino. Pur continuando a giocare su un palato materico, dolciastro e avvolgente, la beva è decisamente più convincente, perché se da un lato esprime rotondità, corpo, polpa e pienezza, bisogna riconoscere come il tutto sia “smagrito” da una ben calibrata acidità che la rende molto più piacevole e meno stancante, proprio grazie ad un encomiabile equilibrio tra le componenti, che in aggiunta ad un elegante e vellutato tannino, ci accompagna verso un finale a tinte scure, non lunghissimo ma intenso, che “furbescamente” ammalia il palato di un dolce ricordo.

Vino tecnicamente ben fatto e decisamente “ammiccante” nel suo stile che cerca di esprimere il vitigno attraverso uno stile decisamente "alla moda". Sicuramente il Carignano è vitigno che ben si addice alla realizzazione dei “Supersardus” e direi che il Buio Buio si inserisce nella scia della scuola Tachis, di cui già avevo scritto dei pro e contro in occasione del post dedicato al Terre Brune di Santadi, capofila dei grandi carignani che hanno ridato lustro internazionale al panorama vitivinicolo sardo. 

Direi, molto banalmente, che si tratta di un buon vino, anche se non proprio nelle mie corde, più incline a vignaioli come Dettori, Montisci, Sedilescu, Columbu, Quartomoro, più artigianali e fortemente territoriali; ma per onestà intellettuale, non posso negare di aver comunque apprezzato anche i classici grandi rossi sardi da tre bicchieri come il Terre Brune, il Montessu o il Keramos, così come sono pronto a scommettere, che molti appassionati possono rimanere entusiasti di questo Buio Buio e la prova vivente é la reazione della mia compagna di bevuta che subito ha dato segni di apprezzamento con la classica espressione "...mmm che buono questo vino...".

Bottiglia regalata e ben venga... piacevole esperienza... ma 20 euro nell'Italia del vino si possono spendere molto meglio. (...per la serie... MESAtanto che con 20 euro in tasca i vini me li compro a La Terra Trema, se poi penso che con soli 5 euro in più alla Sorgente del Vino Live mi sono comprato il Rocce Rosse di Ar.Pe.Pe.... fate il vostro gioco).

6 commenti:

  1. Beh citando Montisci e i suoi cannonau base e riserva, Dettori con Pascale e co, ecc...e io ti aggiungo anche la cantina Poderosa con il suo Vermentino caldo e avvolgente, non poteva piacerti questo sardo in giacca e cravatta!!! ;-)

    Prosit

    RispondiElimina
  2. io lo avevo pagato sui 10 euro al supermercato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. difficile 10 euro, forse avevi comprato il Buio e basta, l'altro carignano della casa... questo invece é Buio Buio...

      Elimina
  3. no no e' proprio il buoi buio

    se e' impossibile allora mi sbaglio sul prezzo
    ma sicuro non piu' di 15 euro per il fatto che non compro mai bottiglie
    al supermercato piu' care di 15 euro per principio

    RispondiElimina

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.