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mercoledì 8 febbraio 2012

ACQUISTARE VINO AL SUPERMERCATO...ECCO COME FARE

ECCO ALCUNE MOSSE FONDAMENTALI PER ACQUISTARE VINO AL SUPERMERCATO SENZA CORRERE RISCHI...

Oggi non più, ma in passato ho dedicato parecchio del mio tempo tra gli scaffali del reparto vini presso la grande distribuzione. In base alla mia esperienza personale e al mio buon spirito di osservazione (almeno questo pregio dovete riconoscermelo...) mi sono permesso di scrivere delle "istruzioni per l'uso" su come agire quando decidete di acquistare una bottiglia al supermercato. Provate a seguire questi consigli… e (forse) non sbaglierete più un colpo…

DOVE ANDARE
La prima cosa da scegliere è il supermercato. Direi fondamentale. Discount e piccoli supermercati meglio lasciar perdere. L’unica volto che ho acquistato una bottiglia al Penny Market è finita dritta nel lavandino. Anche i mini-market di paese, quelli che hanno un po’ di tutto, sono sconsigliati. Hanno un reparto vini piccolo e con poca scelta. Optate quindi per gli ipermercati. C’è un sacco di scelta e più di uno scaffale dedicato al vino. IperCoop, Esselunga, Auchan, Carrefour non sono male. Altri mai provati. Dalle mie parti (Varese) c’è il Tigros, ma il reparto vini non è un granché, a parte lo scaffale in legno con le bocce più costose. Tra i menzionati l’Auchan risulta il numero uno. Si sa che i francesi in fatto di vino e grande distribuzione sono dei capi. Buona selezione, prezzi interessanti e sconti niente male. Una volta entrati nell'ipermercato fate attenzione a beccare lo scaffale giusto. Potete infatti trovare ben 3 reparti dedicati al vino. Uno con i vini “per cucinare” o “lavastomaco”. Prezzi stracciati, vini in cartone, dame da 5 litri… allontanarsi subito senza perdere tempo. Poi trovate lo scaffale “pregio”, spesso fatto in legno, con bottiglie rinomate e costose. Ci sono i vini francesi e gli italiani più famosi, addirittura all’Auchan era (e forse c'è ancora) in vendita una bottiglia di Monfortino. I prezzi vanno dalle 20 in su… difficilmente troverete offerte e vi servirà un bel portafoglio gonfio per acquistare questi vini. In tal caso per gli acquisti “prestigiosi” meglio rivolgersi ad una enoteca. Per concludere c’è il terzo scaffale quello più grosso… é il vostro scaffale… dalle 3 alle 20 euro ci trovate un po’ di tutto… sono migliaia di bottiglie, è da li che dovete pescare il vostro jolly.

MAI SOTTO LE 5 EURO
Spiace dirlo, ma il vino è un prodotto, e in quanto tale, vale la stessa regola di tutti gli altri prodotti del supermercato. Nel 90% dei casi la qualità si paga. Diciamo quindi che il primo indicatore (soprattutto per i non esperti) per comprare un “buon” vino è il prezzo. Nello specifico, considerando i costi di produzione, il trasporto e i ricarichi vari, consiglio (ad eccezione di alcune offerte) di non acquistare bottiglie sotto le 5 euro. Da li in su a voi la scelta. Io attualmente mi mantengo su una base di 7-8 euro, un po’ perché i prezzi sono aumentati, un po’ per gusto personale. Comunque su questa cifra trovate sicuramente vini validi. Tra le 5 e le 8 euro potete trovare “roba” buona ma con qualche rischio. Sotto le 5 euro siete ad altissimo rischio, il vostro vino da pasto ha ottime possibilità di essere declassato a vino “per cucinare”.

MEGLIO NON ACQUISTARE IL PRIMO PREZZO
Per spiegarmi meglio vi faccio un esempio. Scaffale Piemonte. Per i Barolo si parte dalle 10 euro del "Terre del Barolo" (solitamente il meno caro) fino ad arrivare a circa 30 euro. Barbera… si parte da 3-4 euro per una semplice Barbera d'Asti fino ad arrivare intorno alle 15 euro per una Barbera Superiore. Se avete 10 euro in tasca non fatevi fregare dalla voglia di portarvi a casa un vino rinomato come il Barolo, meglio investire la stessa cifra su una Barbera di media fascia, che sicuramente sarà una buona Barbera. Quindi a parità di costo meglio evitare il vino “rinomato” in versione economica e puntare su quello meno pregiato nella versione più costosa. Insomma meglio un Barbera figo che un Barolo scadente o un buon Chianti classico rispetto ad un Brunello di prima fascia. Ho sentito persone esclamare che il Barolo non è un granché, poi scopri che hanno bevuto solo il Terre del Barolo comprato in offerta al supermercato…

COME AGIRE DI FRONTE AD UNA MEGA OFFERTA
Ogni settimana è possibile trovare offerte particolari, con sconti che arrivano a toccare anche il 50%. Fate molta attenzione, occhio al tranello, non tutto è oro quel che luccica… Per prima cosa comprate il vino in offerta se lo conoscete o lo avete già provato, così siete sicuri del vostro acquisto. Se invece andate alla cieca… beh fate pure, ma comprate una sola bottiglia. Successivamente se siete soddisfatti del bevuto, tornate e fate scorta. Purtroppo le incul….mmm…. fregature sono dietro alla porta. Evitate di riempirvi il carrello di vinaccio solo perché era in vendita ad un prezzo stracciato. Giusto ieri il mio babbo mi fa vedere 3 bottiglie di Nero d’Avola comprato in mega offerta… giusto un paio di euro a bottiglia. Mi è bastato guardare l’etichetta per capire l’errore. Ora si ritrova con 3 bottiglie di sgorgante per il lavandino.

L’ABITO NON FA IL MONACO…. L’ETICHETTA SI
Lasciatevi pure attirare dalla veste grafica delle etichette. Un’etichetta ben fatta, che vi ispira fiducia e da un “tono” alla bottiglia difficilmente vi tradirà. Per prima cosa evitate di acquistare bottiglie con etichette orrende in carta plastificata. Guarda caso, quasi sempre sono anche quelle più economiche e vi lascio immaginare il contenuto. Certo ci sono le eccezioni, ma se non conoscete il prodotto meglio non rischiare. Se poi vi va di sfiga e dietro ad una bella etichetta c’è un pessimo vino, potete sempre consolarvi guardando la “scena che fa” la bottiglia sulla mensola. Se invece siete tra quelli che d’estate indossano la canotta a rete, allora dubitate del vostro gusto estetico e passate al punto successivo.

LEGGERE L’ETICHETTA
Dopo che avete scelto una bella etichetta… leggetela. Si sa che le informazioni sulle etichette delle bottiglie latitano. A parte le solite 4 righe descrittive (rosso rubino, giallo paglierino, di corpo, ideale con il pesce ecc…) possiamo trovare qualche informazione che può tornarci utile. Per prima cosa, se come il sottoscritto non amate i vini mossi, fate attenzione quando acquistate (ad esempio) il Gutturnio o la Barbera. Verificate che ci sia la dicitura “frizzante”, “vivace” o “fermo”, così evitate di ritrovarmi a tavola un bicchiere con due dita di spuma. Altra info utile (purtroppo non sempre presente) fa riferimento alle tipologie di uve utilizzate. Se non siete fanatici dei vini a taglio bordolese meglio dare un occhio, in particolare se avete in mano una bottiglia I.G.T. Il “mischione” con Cabernet, Merlot, Syrah è sempre in agguato. Ultima e più importante dicitura da controllare, fa riferimento all’imbottigliamento. Sempre meglio affidarsi a cantine che fanno tutto in casa, quindi occhio che ci sia scritto “imbottigliato all’origine”. E’ una garanzia in più contro eventuali “tagli” da parte di imbottigliatori furbetti.

EVITARE LE BOTTIGLIE IN PRIMA FILA
Se andate ad una cena importante e volete portare un vino “di livello”, diciamo dalle 20 euro in su, evitate di prendere la prima bottiglia a vista sullo scaffale, meglio spostarla e prendere quella dietro (a meno che non sia l’ultima). La maggior parte dei vini venduti nei supermercati è di fascia medio-bassa. Il che significa che i vini più costosi possono rimanere sugli scaffali per mesi, in posizione verticale, al caldo e a contatto diretto con la luce “potente” del negozio. Quindi, se proprio non volete andare in enoteca, cercate almeno di prendere una bottiglia dal fondo dello scaffale, così almeno non avrà preso luce diretta ed evitate il rischio di ritrovarvi tra le mani un vino difettoso (e pagato caro).

LA FRETTA E’ CATTIVA CONSIGLIERA
Prendetevi il vostro tempo. Non abbiate fretta e fregatevene dei forsennati ritmi da supermercato. Spulciate con tranquillità gli scaffali fino a quando sarete convinti del vostro acquisto e fatto tutte le valutazioni del caso. Si possono fare anche interessanti conoscenze nel frattempo e consigliare piacenti signore in difficoltà (non fate i fighi però…). Fate solo attenzione ai commessi, dopo alcuni minuti vi noteranno ed inizieranno a stressarvi (vedi il post Non stressateci in enoteca!) e soprattutto evitate abbigliamento hip hop style o inizieranno a pensare che state cercando di infilarvi qualche bottiglia sotto il vostro giubbotto over-size. Spulciando-spulciando con la dovuta calma sono riuscito a trovare anche bottiglie molto interessanti come ad esempio il Rosso de “La Stoppa”, non propriamente un vino industriale o che ti aspetteresti di trovare in un ipermercato.

BASTA CON I SOLITI NOTI
Come ho scritto sopra anche presso la grande distribuzione è possibile trovare qualche bottiglia interessante, magari biologica o prodotta da cantine medio piccole, soprattutto se cercate tra i vini regionali dove l’assortimento è maggiore. Quindi non abbiate paura di provarli anche se non li conoscete, si possono scoprire viticoltori nuovi e assai interessanti. Non ricadete e ingrassate con i vostri euro i soliti nomi. Provate dell’altro. In Toscana non esiste solo il santa Cristina e il Remole (2 vini assai mediocri),  non esistono solo i produttori da milioni di bottiglie (fermo restando che alcuni grandi produttori che fanno buoni vini ci sono, tipo Feudi di San Gregorio o Donnafugata entrambi validi a prezzi abbordabili). Basta con i soliti Cavit, Antinori, Vini Corvo, Moncaro ecc.... E soprattutto non limitatevi ai soliti Chianti, Morellino, Nero d’Avola ecc… provate anche un buon Frappato, un Montecucco, una Ribolla gialla o un Sylvaner al posto del più scontato Muller Thurgau.

IL RINNEGAMENTO
Per concludere questa mini-guida all’acquisto presso la grande distribuzione ecco il consiglio più importante di tutti. Se avete un po’ di interesse verso il mondo del vino e volete dedicargli un po’ di attenzione e tempo, il consiglio migliore che posso darvi è evitare di comprare vino al supermercato!! Io ci sono praticamente riuscito e mi capita di mettere una boccia nel carrello molto saltuariamente. Guardatevi intorno consumatori “schiavi” dei centri commerciali. C’è internet, con un sacco di consigli ed enoteche on-line interessanti e con buoni prezzi. Ci sono le fiere eno-gastronomiche, la rete G.A.S., le sagre di paese, le degustazioni, le eno-gite nelle cantine, i saloni del vino dove potete acquistare direttamente dal produttore. Insomma si può avere la cantina piena di bottiglie senza fare la scorta all’ipermercato come si fa con la carta igienica. Forse vi costa qualche euro in più… ma vuoi mettere la soddisfazione di acquistare il vino direttamente da chi l’ha prodotto, dopo averlo assaggiato e magari aver visto dove nasce l’uva e ascoltato i racconti del vignaiolo? Vuoi mettere quante interessanti bottiglie "non scontate" puoi gustarti? Non solo, eviterai di ingrassare le già grasse casse delle multinazionali della distribuzione che stanno uccidendo i piccoli negozianti (soprattutto ora con le liberalizzazioni), che "sfruttano" i commessi con contratti indecenti e cementificano a più non posso le nostre città.

Questo è quanto… se avete letto tutto non potete più sbagliare un colpo al supermercato anzi, non ci andate proprio più!. Chiunque abbia qualche altro buon consiglio all’acquisto può contribuire e completare questo "manuale" con la sua esperienza. Il messaggio comunque l’avete recepito… il miglior vino è quello non comprato al supermercato!! 

p.s. dopo aver scritto tutto sto popò di roba, mentre cercavo su google alcune foto di "reparto vini" per completare il post, mi sono imbattuto in un post quasi analogo pubblicato su Intravino il 3 giugno 2011 (chiedo scusa per le somiglianze...semplicemente abbiamo trattato lo stesso argomento). Pur non avendo mai letto quel post prima di oggi, noto alcuni punti di contatto con quanto scritto da Fiorenzo Sartore e altre ottime osservazioni da lui scritte che arricchiscono ulteriormente l'argomento. (leggi qui i consigli di intravino)

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NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

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