...Dopo la biologica e la biodinamica ecco la nuova frontiera della viticoltura... una pila di Marshall tra un filare e l'altro, volume a stecca e via con la viticoltura valvolare!
Eccomi qui cari amici metallari... probabilmente é assai difficile che qualcuno di voi faccia un giro su questo blog, perché si sa, whiskey e birra sono sempre state le vostre bevande preferite, non di certo il vino, che nell'immaginario collettivo risulta elittario, snob e poco metal.
Qualcuno potrà insinuare che nessuno leggerà questo post perché il rock e il metal sono fuori tempo massimo e capita ormai raramente, di avvistare per le strade qualcuno con il chiodo frangiato e gli stivalozzi appuntiti in pelle di serpente. Ma state attenti... i motherfuckers rockettari-metallosi sembrano solo apparentemente dei dinosauri estinti, ma in realtà sono ancora vivi e vegeti.
Il grunge deii '90 con una secchiata di "pessimismo cosmico" sembrava aver spazzato via la voglia di party e trasgressioni dell'hard rock anni 80. Basta musica patinata e suoni puliti, basta sesso, whisky, capelli cotonati e pantaloni di pelle attillata. E' bastato alzarsi una mattina e sentire Smells like teen spirit alla radio per capovolgere la nostra concezione di rock e riempire i nostri armadi di camicioni in flanella a quadrettoni e scarpe da tennis nere. A breve Sonic Youth, Soundgarden, Pearl Jam, Alice in Chains e compagnia avrebbero asfaltato Poison, Motleycrue, Guns'n'Roses, Cinderella, Bon Jovi ecc...
Parallelamente c'erano gli amanti del rock più duro, meglio conosciuto come heavy metal... motocicletta, giubbotti borchiati, magliette sataniche ecc... anche per loro il nuovo millennio é stato un momento di svolta. L'arrivo del crossover, dell'accordatura in re e dei suoni "industrial", ha portato al successo gruppi come Korn, Limp Bizkit, Nine Inch Nails, Tool ecc... pantaloni extralarge, abbigliamento da skaters, capellino da beseball... E così anche Iron, Metallica, Slayer, Sepultura, Megadeth ecc... sembrano finire in soffitta.
Nonostante tutto lo zoccolo duro ha retto il colpo, é rimasto immune ai cambiamenti culturale ed é rimanendo fedele con amore e devozione a questa forma di metal classico. Se vi girante intorno forse non li notate, ma se seguite il "movimento" vi accorgerete che di metallari e rockettari il mondo é pieno, perché chi più (come il sottoscritto) chi meno, tutti quelli che come me se la viaggiano sui 30-40 anni, hanno musicalmente vissuto quegli anni, ed ogni volta che parte una Run to the Hills o una Back in Black non possiamo fare a meno di muovere la testa a tempo.
C'è un legame platonico e inscindibile tra band e fans nel mondo del rock. Sono loro a tenere in piedi l'industria della musica come la intendevamo prima dell'arrivo degli mp3. Sono loro che affollano i festival estivi, comprano i cd, le t-shirt e mettono su una band. Essendo organizzatore di eventi culturali, posso testimoniare come le band liceali, anziché fare le cover di Franz Ferdinand e Kings of Leon, si divertono ancora a suonare i grandi classici del rock, dagli Iron ai Kiss fino ad arrivare ai Led Zeppelin e i Deep Purple. Quindi il movimento metal non é morto e sepolto, anzi é vivo, vegeto e pulsante...
Questa introduzione più musicale che enologica, per raccontarvi della bella (e consentitemi coraggiosa) idea di Domenico Tancredi. Ovvero unire nel nome del rock due mondi apparentemente distanti. Parlare di vigne, fattorie, tradizione, cultura rurale ed "elogio alla lentezza e all'invecchiamente" sembra concettualmente stridere con il mondo del metal-rock. Eppure con la sua iniziativa imprenditoriale, Domenico ha deciso di proporre una "nuova" bevanda per tutti i rockettari d'Italia (e non solo)... il Chianti Rock!!
Eccola qua, il primo vino per gli appassionati del rock'n'roll... altro che Jack Daniels in stile Slash, qui si parla di Sangiovese toscano in purezza, coltivato, vinificato, invecchiato e imbottigliato nel comune di Vinci in provincia di Firenze, come disciplinare comanda! Quindi se vi capita di leggere Chianti Rock, sappiate che non siete al cospetto di un concorso per band emergenti a Greve in Chianti, ma bensì ad un vero e proprio vino Chianti.
Se in molte cantine amano spesso diffondere musica classica nelle barricaie (vedi il Chianti Classico di Renzo Marinai), Domenico Tancredi il suo Chianti lo fa invecchiare sotto l'incidere calzante di una Master of Puppets.
Non ho ancora avuto modo di assaggiare questo vino, quindi niente sentenze sul bevuto, rimane da capire se nell'immaginario dell'eno-appassionato (e perché no del rockettaro) che effetto fa trovarsi a tu per tu con una bottiglia del genere. Gli interrogativi sono parecchi... una trovata geniale? una mossa di puro marketing?? una tamarrata che solo i metallari posso comprare??? un sincero connubio tra passioni che si uniscono ???? Ammetto che da tradizionalista sono poco incline a certe trovate, trovo che questa idea del "vino rock" forse si adatta più alle pagine di Metal Hammer (ma esiste ancora??) che alle guide enogastronomiche.
Siccome sono cresciuto a colpi di metal-rock e concerti, conosco la sincera passione con cui si vive la musica, mi sento di dare comunque fiducia a Domenico e al suo progetto, alla sua bella faccia da vignaiolo e alla sua "genuina" idea di creare un vino rock. Quindi cari lettori appassionati di vino... quest'anno per il Chianti Rock é stata la prima vendemmia, diciamo pure il primo disco... se vi serve un'idea simpa per fare un regalo a qualche vostro amico amante del suono duro, questa boccia é l'ideale (almeno che non sia astemio, ma non ho mai conosciuto nessun astemio nell'ambiente del rock..).
Pur non potendo garantire sul vino che non ho assaggiato (ma sono pronto per farlo, ho già messo nel lettore Roots dei Sepultura, un album di "terroir"), voglio fare un po' di promo al progetto di Domenico... Allora... siete di quelli che fanno il giro-cantine e mentre scollinate, il vostro stereo sputa Far Beyond Driven a tutto volume con la macchina sobbalza come in Fusi di Testa?? oppure siete di quelli che mentre passeggiate in vigna fate il passo del leopardo sotto i filari mentre nelle vostre cuffie ronzano gli elicotteri di One dei Metalicca e pensate di trovarvi nella giungla del "fottuto" Vietnam?? Ecco il vino che fa per voi... Chianti Rock!
Ci siamo sorbiti le serate di jazz & wine, quelle da osteria con i cantautori "fiasco in mano", finalmente tra le vigne del Chianti riecheggia l'eco di una chitarra distorta! Dopo la biologica e la biodinamica ecco la nuova frontiera della viticoltura... una pila di Marshall tra un filare e l'altro, volume a stecca e via con la viticoltura valvolare!
Scherzi a parte, alzate il volume delle casse e fatevi un giro su Chianti Rock. Potete ordinare il vino (36,3 euro la confezione da 3 bottiglie e zero spese di spedizione), comprare magliette e porta bottiglie serigrafati, tutti dalla bella e curata linea grafica; oltre ovviamente, conoscere meglio il progetto su cui si sta sbattendo Domenico Tancredi.
Niente stupore se al prossimo concerto vedete qualcuno con il "Gallo Nero" sulla t-shirt al posto di Ozzy, o fare stage diving con una boccia di rosso in mano (speriamo di no!!), siete stati avvisati!!
In attesa di scoprire se il contenuto é buono, quanto é bella la bottiglia, "big respect" per il Chianti Rock.
P.S.... Alla fine Chianti Rock assaggiato... clicca qui per leggere la recensione.
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