...Gli amanti della rotondità, della vaniglia, del barricato e del Supertuscan forse non apprezzeranno, ma se siete tra quelli che amano i vini spigolosi che sanno mettere in luce il carattere del vitigno e della terra da cui proviene, questo Chianti dei Colli Senesi é una buona bevuta.
Torniamo in quel di Montalcino e precisamente al Castello Romitorio di Sandro Chia, di cui abbiamo già raccontato qualcosa nella recensione del suo Morellino 2004 e ne riparleremo ancora quando estrarrò dalla cantina il Morellino 2008.
Torniamo in quel di Montalcino e precisamente al Castello Romitorio di Sandro Chia, di cui abbiamo già raccontato qualcosa nella recensione del suo Morellino 2004 e ne riparleremo ancora quando estrarrò dalla cantina il Morellino 2008.
Tralasciamo quindi considerazioni e riferimenti in merito al produttore e parliamo subito del più rappresentativo vino toscano, ovvero il Chianti. Questa tipologia di vino si basa principalmente sul più classico dei vitigni toscani ovvero il Sangiovese, con aggiunta in percentuali minori e variabili di Canaiolo, Trebbiano e Malvasia. Questa tipologia di vino viene prodotto in varie provincie toscane e proprio in base alla zona di coltivazione delle uve, il Chianti assume varie denominazioni (Chianti, Chianti classico, Chianti colli Aretini, Chianti colli Senesi, Chianti colline Pisane, Chianti colli Fiorentini, Chianti Rufina, Chianti Montespertoli, Chianti Montalbano ecc.. ).
Nel nostro caso trattasi di un Chianti D.O.C.G. dei colli Senesi e viene prodotto esclusivamente con uva Sangiovese. Produzione di circa 15.000 bottiglie, con una gradazione alcolica di 13.5% vol, prezzo in enoteca sulle 7-8 euro, affinamento di 6 mesi in botti di rovere.
Si dimostra un vino a tutto pasto, che ben si adatta a piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi di media stagionatura. Da servire intorno ai 18 °C e da stappare con almeno un'oretta di anticipo; pronto da bere giovane ma ancora meglio da stappare dopo 3-4 anni di riposo in cantina, che consentono a questo Chianti di acquisire maggiore rotondità.
Nel nostro caso lo stappiamo piuttosto giovane e già alla mescita osserviamo le inconfondibili caratteristiche del Chianti con un colorito rosso rubino vivace, piuttosto fluido e limpido. Al naso colpisce con un bouquet piuttosto chiuso, dimostrandosi intensamente vinoso, con un marcato sentore alcolico. Deciso e carico, forse un filo acido, dopo un paio di rotazioni inizia ad aprirsi, rilasciando profumi floreali ma soprattutto fruttati, come ribes, amarena e lamponi. Una gamma olfattiva non "esplosiva" ne particolarmente variegata, ma di gran carattere e intensità, mettendo in primo piano le tipiche caratteristiche del Sangiovese, evitando di omologarsi con i soliti sentori legnosi e vanigliati che tanto si usano oggi con l'invecchiamento nelle barriques nuove. Anche al palato viene fuori tutta la tipicità Toscana del Chianti. Asciutto, alcolico e piuttosto acidulo, piuttosto sapido e tannico. Si dimostra vino dinamico, con al palato un buona corrispondenza aromatica al naso (frutta a bacca rossa) e una buona persistenza finale.
Nel complesso si dimostra di ottima intensità, e buona acidità, di medio corpo e poca polpa. Morbidezza, equilibrio e armonia non sono i suoi punti di forza, dimostrandosi un vino pungente, poco incline all'omologazione di certi vini moderni e che ben rappresenta il "terroir" di provenienza. Gli amanti della rotondità, della vaniglia, del barricato e del Supertuscan forse non apprezzeranno, ma se siete tra quelli che amano i vini spigolosi che sanno mettere in luce il carattere del vitigno e della terra da cui proviene, questo Chianti dei Colli Senesi é una buona bevuta.
Apprezziamo e condividiamo quindi la scelta stilistica del Romitorio, sia per le doti del bevuto, sia per la sempre bella presenza estetica delle bottiglie firmate da Sandro Chia.
Nessun commento:
Posta un commento