2 Giugno di giovedì, significa ponte e opportunità di 4 giorni filati di vacanza. Insomma non capita spesso e certe occasioni non bisogna lasciarsele scappare.
Ci si organizza per 4 giorni in Provenza e dintorni, le lavande dovrebbero essere già fiorite. Ovviamente per il sottoscritto l'attesa é per il Chateauneuf-du-Pape, ottimo vino rosso del basso Rodano. Poi ecco il meteo a metterci il bastone tra le ruote. Previsti 4 giorni di tempo incerto, acqua, temporali e nuvoloni, diciamo non il massimo per il nostro on the road in tenda.
Così a macchina ormai carica guardiamo su internet le previsioni meteo. Si va dove c'è il sole!! Deciso.. Riserva del Conero, provincia di Ancona,Marche. Scelta azzeccata, sole, borghi, colline, bella gente e ottime cantine.
Tra paesini d'altri tempi e viste mozzafiato sul promontorio del Conero, troviamo il tempo per scollinare tra i comuni che danno vita al Rosso Conero, il D.O.C. della zona, per poi risalire l'ultimo giorno tra Jesi e Urbino e ammirare le vigne da cui si ricava il Verdicchio dei Castelli.
Ma torniamo al Rosso Conero, perchè nella sua pur semplice rusticità si é dimostrato un vino che sa stupire e dimostrarsi estremamente elegante nella versione Riserva.
Siccome bisogna sempre bere bene, scegliamo di fare sosta presso la cantina Malacari, il più antico produttori di Rosso Conero (dal 1668) presso il comune di Offagna.
Prorprio all'ingresso del borgo si erge la stucchevole villa Malacari, dove si trova l'antica cantina con la barricaia e l'annesso locale degustazioni. Un ottimo produtture, con 44 ettari di terreno, 19 dei quali vitati esclusivamente con uve Montepulciano da cui si ricava appunto il Rosso Conero. Come dire "poche cose ma fatte bene".
Degustiamo e acquistiamo sia il Rosso D.O.C., sia la loro Riserva "Grigione", che si é rilevato un vino davvero eccellente, curato e raffinato, con ben 24 mesi di affinamento in barriques é riuscito a stupirci per carattere, eleganza, un vino "moderno" sotto certi aspetti, con un "naso" notevole, che poco ha da invidiare ai grandi vini Toscani.
Per il momento lasciamo il tutto in cantina ad invecchiare, sicuri che quando stapperemo, ritroveremo in questi vini il sapore delle Marche più rurali, terra vera e genuina, ancora poco inflazionata dal turismo di massa e dall'occhio degli americani.
Le Marche non saranno la Provenza, ma presto torneremo tra le sue colline, per perderci tra vigneti e campi di girasole.
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