Eccomi qua a raccontarvi la bella degustazione che ho fatto al Nebbiolo Grapes 2011, il convegno internazionale sul (sua maestà) vitigno Nebbiolo, che quest'anno si é svolto a Stresa. Vista la vicinanza non potevo lasciarmi scappare questa "doppia occasione".
Per prima cosa la possibilità di degustare i vini a base Nebbiolo di ben 103 produttori tra Valtellina, Langhe, Alto Piemonte, Valle d'Aosta e 5 paesi extra-europei. In secondo luogo, l'opportunità di fare un giro all''interno dei mitici Grand Hotel di Stresa, come il Regina Palace e l'Hotel Des Iles Borromées. Oddio non é proprio il mio stile, chiaramente se potessi investire 1000 euro a fondo perso, acquisterei deciso una bottiglia di Romanée-Conti piuttosto che alloggiare una notte nell'Imperial Suite, ma sono comunque due monumenti di fine 800, che rappresentano l'emblema del lusso estremo e di una nobiltà ormai decaduta. Oggi sono pochi "i signori" che vengono ad alloggiare in questi super Hotel, che quindi si adeguano ad ospitare convention e congressi aziendali. Comunque c'era curiosità in merito.
Prima di raccontarvi il mio personale tasting notes del banco assaggi, mi permetto di scrivere un paio di considerazioni in merito all'iniziativa. Ci tengo a precisare che é stata veramente una gran bel evento. Mi é piaciuto molto, non solo perché considero il Nebbiolo il numero uno dei vitigni made in Italy, ma soprattutto per l'alta qualità dei produttori presenti. Ci tengo anche a precisare che per ben 2 pomeriggi i banchi d'assaggio erano aperti al pubblico. Con solo 10 euro chiunque poteva liberamente degustare tutti i grandissimi vini presenti (e in molti casi si parla di bottiglie che tranquillamente viaggiano oltre le 40 euro, insomma non proprio rossi che capita di bere tutti i giorni!!), con una bella sacca omaggio con mezzo chilo di riso, il calice per la degustazione, un cavatappi serigrafato, del materiale informativo ecc... e già questo vale il prezzo d'ingresso. Purtroppo le 3 ore di tempo a nostra disposizione non sono state sufficienti per assaggiare tutto o riuscire ad effettuare una degustazione organizzata in base ai produttori o alla tipologia di vino, anche se seguiamo più o meno il percorso del banco assaggi, partendo dall'alto Piemonte, passando per Langhe, Valtellina e i vini internazionali. Nel complesso quindi grande soddisfazione per questa iniziativa e per gli ottimi vini bevuti.
Di contro (questa considerazione é emersa soprattutto parlando con i produttori valtellinesi), l'infelice scelta di dislocare il banco d'assaggio in 2 hotel separati, rendendo la piccola sala dell'Hotel Des Iles Borromées, meno frequentata e animata rispetto alla sala più grande del Regina Palace che inglobava tutti i produttori piemontesi (quasi l'80% delle cantine presenti). Secondo punto.. l'iniziativa non é stata molto pubblicizzata, ed é un vero peccato che molti appassionati si siano persi l'oppurtinità di venire a Stresa a degustare tanto ben di dio. Ovviamente questo ha giocato a nostro favore, permettendoci di degustare con molta più tranquillità e fare quattro chiacchere con produttori e sommelier.
Passiamo alle degustazioni che é sicuramente la cosa più interessante... a mio avvisi tutti i vini assaggiati si sono dimostrati assolutamente all'altezza e di gran livello, tanto per intenderci nel voler dare dei voti potremmo dire dal 7 al 9, dimostrando ancora una volta quanti grandi vini si possono ottenere da questo incredibile vitigno.
ALTO PIEMONTE:
- GHEMME 2006 - Antichi Vigneti di Cantalupo voto:☺☺☺½
- GHEMME 2004 - Torraccia del Piantavigna ☺☺☺☺
- BOCA 2007 - Antonio Vallana voto:☺☺☺☺
- GATTINARA 2006 - Az. Agr. Antoniolo voto: ☺☺☺½
- GATTINARA OSSO SAN GRATO 2006 - Az. Agr. Antoniolo voto:☺☺☺☺☺
- GATTINARA 2005 - Az. Vitivinicola Caligaris Luca voto:☺☺☺☺
- GATTINARA RISERVA 2003 - Cantina Sociale di Gattinara voto:☺☺☺½
- GATTINARA RISERVA 2004 - Cantina Sociale di Gattinara voto:☺☺☺
- GATTINARA 2005 - Torraccia del Piantavigna ☺☺☺☺
CONSIDERAZIONI:
Posso fare di tutta l'erba un fascio?? Allora un bel 8 complessivo a tutti i produttori dell'alto Piemonte. Ci sono una serie di motivi che mi permettono di posizionare quest'area vitivinicola nelle prime posizioni nazionali. Non solo i loro ottimi vini a base Nebbiolo, ma soprattutto un insieme di cantine storiche affiancate da parecchi nuovi produttori, che lavorano in simbiosi con il territorio nel segno della tradizione. Una zona ancora poco conosciuta ai più, Gattinara a parte, altri ottimi vini come il Ghemme, il Boca o lo Spanna sono ancora vini "locali", non sempre reperibili al di fuori delle zone di origine. Le cantine e i vigneti sono piuttosto piccoli, le bottiglie prodotte sono spesso poche migliaia, l'affinamento avviene orgogliosamente in botti grandi e per lungo tempo, insomma tutto nel segno della tradizione e della cultura vinicola, vini che sanno essere di grande spessore e qualità pur mantenendo una "rusticità" di fondo. Terroir e tradizione contadina qui si fanno ancora sentire. Mi viene da dire vignaioli che non se la tirano. Se posso esagerare la mia piccola Borgogna! (attenzione ho scritto esagerare!).
Tra i vini assaggiati non posso non decantare Antoniolo e il suo Grand Cru Osso San Grato. Risulta quasi difficile utilizzare l'etichetta Gattinara per questo vino. Sicuramente una spanna sopra tutti, di una finezza ed eleganza senza pari, con un naso infinito in continua evoluzione. Grande pulizia. Di contro mi sento di segnalare anche il Gattinara Riserva della Cantina Sociale. Cooperative e Cantine Sociali sono spesso etichettate come produttori di "vini per il popolo", basso costo e qualità spesso non all'altezza. Anche in questo caso da un punto di vista organolettico abbiamo a che fare con un Gattinare minore, ma non posso non assegnare il premio simpatia, per la gioiosa, genuina e calorosa accoglienza dei due anziani signori (marito e moglie) del banco d'assaggio. Nello spirito della cantina sociale, due persone che ti raccontano del loro vino e delle loro terra, con orgoglio e gioia, evitando l'effetto "ingessato" di alcuni sommelier in divisa d'ordinanza. Il vino dimostra comunque il carattere e l'austerità che ti aspetti da un buon Gattinara. Decisamente meglio l'annata 2003 rispetto al 2004 che si dimostra più piatto e meno spinto. Diciamo che questo Gattinara 2003 vince anche il premio qualità/prezzo (solo 10euro in cantina!!). Per il resto rimane su altissimi livelli Torraccia di Piantavigna, sia il Ghemme che il Gattinara sanno farsi amare, sia per austerità che per corpo e calore, dal naso fine e dal caratteristico finale amarognolo. Concludendo con i Gattinara, ecco l'ottima versione di Luca Caligaris, che spero di incontrare all'edizione di fine novembre de La Terra Trema, insieme al suo vino che si é dimostrato il più rustico del lotto. Ultima menzione per Antonio Vallana, un Boca tradizionale, con naso e palato particolarmente pulito e gradevole, armonico, equilibrato e dal retrogusto dolciastro.
LANGHE:
- BARBARESCO 2008 - Az. Agr. Pelissero Pasquale voto:☺☺☺½
- BARBARESCO COTTA' 2008 - Az. Agr. Sottimano voto:☺☺☺☺½
- BARBARESCO PAJORE' 2008 - Az. Agr. Sottimano voto:☺☺☺☺½
- BARBARESCO OVELLO 2008 - Cascina Morassino voto:☺☺☺☺
- BAROLO CHIRLET 2007 - Az. Agr. Simone Scaletta voto:☺☺☺☺
- BAROLO SORANO COSTE & BRICCO 2007 - Cantine Ascheri Giacomo voto:☺☺☺☺☺
- BAROLO SORANO 2007 - Cantine Ascheri Giacomo voto:☺☺☺☺½
- BAROLO PISAPOLA 2007 - Cantine Ascheri Giacomo voto:☺☺☺☺½
- BAROLO BRICCO ROCCA 2007 - Cascina Ballarin voto:☺☺☺☺½
- BAROLO BRICCO ROCCHE BRUNATE 2007 - Ceretto Aziende Vitivinicole voto:☺☺☺½
CONSIDERAZIONI:
I vini delle Langhe sono per il sottoscritto al primo posto assoluto nel panorama vitivinicolo italiano. Il Barolo é il vino. Punto. La più alta espressione del vitigno Nebbiolo. Questa é l'area vinicola italiana più vicina alla Borgogna, qui le vigne sono sezionate e suddivise per dare vita non a semplici e generici Barolo, ma a dei grandi cru. Peccato che rispetto all'area di Gattinara, nelle Langhe si stia perdendo un po' il contatto e il rispetto per la terra, lasciando troppo spesso spazio ad innovazione, internazionalizzazione, marketing ecc.. perdendo così l'anima che storicamente contraddistingue questi grandi vini. Giusto per intenderci, c'è sempre più bisogno da queste parti di vignaioli "resistenti" come lo era il compianto Bartolo Mascarello e un po' meno di "mostrifici" che poco hanno a che fare con la poesia che un vino antico come il Barolo dovrebbe trasmettere. (come altro definire se non "mostro" l'acino di Ceretto!?? vedi la foto).
Tra i vini degustati menzione speciale per le 3 versioni di Barolo proposte da Ascheri. Semplicementi sublimi, soprattutto il Sorano Coste & Bricco, vincitore per il sottoscritto del primo posto assoluto della rassegna. Un vino assolutamente completo che sa coniugare potenza e finezza, articolato, pieno, ricco, evocativo. Ad avvicinare il Barolo di Ascheri c'è il Bricco Rocca della Cascina Ballarin, una versione più classica, bello pieno al palato e ricco al naso. Nota di merito a Simone Scaletta, sia per la bella veste grafica delle sue etichette, sia per l'ottima beva del suo Barolo, ricco di frutta rossa fragrante e un tannino bello presente. Come si dice "nuovi viticoltori crescono" e grazie a dio c'é del buono. Sarebbe bello poter riprendere questi vini tra una decina di anni.. Spostandoci a Barbaresco continuiamo a volare alti, anche se rimango dell'idea che il Barolo rimanga una spanna sopra tutti. Meritano sicuramente entrambe le versioni di Sottimano. Un vino già ottimo per persistenza, corpo e struttura, ma che lascia presagire possibili evoluzioni nel tempo. Quasi baroleggiante. Davvero un maestro nella produzione di Barbaresco. Impressionato.
VALTELLINA:
- SASSELLA RISERVA ROCCE ROSSE 1999 - Soc. Agr. AR.PE.PE voto:☺☺☺☺½
- SASSELLA RISERVA ULTIMI RAGGI 2004 - Soc. Agr. AR.PE.PE voto:☺☺☺☺
- SASSELLA RISERVA STELLA RETICA 2006 - Soc. Agr. AR.PE.PE voto:☺☺☺☺½
- SFURSAT FRUTTAIO CA' RIZIERI - Casa vinicola Aldo Rainoldi voto:☺☺☺☺
- SFORZATO DI VALTELLINA - Casa vinicola Pietro Nera voto:☺☺☺☺
- SFURSAT DI VALTELLINA 5 STELLE - Nino Negri voto:☺☺☺☺½
Purtroppo arrivo ai vini della Valtellina a fine degustazione, anche perché, come dicevo sopra, il banco assaggi era dislocato in un'altro hotel rispetto alle cantine del Piemonte. La parte del leone spetta ovviamente ad AR.PE.PE, in effetti non vedevo l'ora di assaggiare i suoi tanto decantati vini. Le aspettative non sono state tradite, impressiona soprattutto il Rocce Rosse, un vino che scalfisce il tempo, asciutto, teso, lineare, austero, ma con grande finezza. Davvero particolare e la sensazione di avere a che fare con un grande vino, quasi antico. Più giovane, snello, fresco e subito appagante é invece il Sassella Stella Retica, davvero ottimo già al primo sorso, dimostrazione di come si possa ottenere un vino di grande piacevolezza ma anche complesso e strutturato. Il tempo non potrà che renderlo ancora più grande. Sugli Sfursat la conferma del 5 Stelle di Nino Negri, un grande classico della Valle; mentre é ottima per piacevolezza di beva la versione molto aromatica e fruttata di Rainoldi.
EXTRA EUROPA:
- NEBBIOLO CORONAMENTO 2004 - Pizzini Wines - King Valley (Australia) voto:☺☺☺½
- NEBBIOLO 2007 - La Joya Magoni Agricola - Colle Santa Maria (Messico) voto:☺☺☺½
CONSIDERAZIONI:
Sono ormai le 19.00, orario di chiusura del banco di assaggio. Riesco al volo ad assaggiare un Nebbiolo australiano e uno messicano. Prodotti ottimi e ben costruiti, anche se rispetto ai vin italiani manca qualcosa, risultando più semplicistici, meno variegati e raffinati, diciamo con qualche difetto di gioventù. Pur essendo paesi con una tradizione e cultura vinicola inferiore alla nostra, si dimostrano comunque Nebbioli di valore, prodotti da vignaioli che in futuro possono solo far crescere i loro vini.
Nell'insieme 26 vini degustati con grandi eccellenze, ma soprattutto 26 espressioni di un vitigno che più di altri riesce ad evocare grandi emozioni.
P.S. Nonostante la location e la rassegna in alcuni momenti ci é sembrata un po' troppo "istituzionale", alla chiusura del banco d'assaggio con un bel po' di ottimo vino in corpo, non abbiamo potuto far altro che lasciare spazio allo spirito festaiolo che deve sempre accompagnare una bella bevuta. Quindi dentro l'ascensore per un su e giù tra i piani dell'Hotel Des Iles Borromées. Un po' di "caciara" ci vuole sempre!
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