...l’agricola Anfossi riesce a regalarci un Vermentino apprezzabile, senza punte di eccellenza certo, ma che riesce a farsi amare e a progredire sorso dopo sorso, riuscendo a svelare qualità solo apparentemente soffocate.
Domenica è stata una bellissima giornata di sole, sembrava Maggio e non Novembre, con almeno 3 eno-appuntamenti interessanti che ci attendevano, ma considerando che la meta più vicina era Dogliani e non avevamo voglia di fare troppi sbattimenti, decidiamo di rimanere a casa e sfruttare la bella giornata “primaverile” per fare un po’ di giardinaggio; tra poco inizierà a far freddo e bisogna preparare piante e prato al lungo inverno.
Quindi piacevole mattinata da “pollice verde” e a seguire 2 orate grassottelle a cui abbino una fresca boccia di Vermentino Ligure.
Sono svariati i motivi che mi hanno spinto verso questa bottiglia… per prima cosa avevo solo 2 bianchi in casa, quindi tra Vermentino e Muller Thurgau (di cui non sono proprio un appassionato..) punto deciso sul primo… che tra l’altro ho acquistato a fine agosto in un’enoteca di Noli, carinissimo borgo della riviera di ponente, nei pressi del quale ho passato un piacevole week-end estivo per rinfrescarmi e rilassarmi al mare, dopo quasi 20 giorni di Marocco. Quindi stappare questa boccia evoca piacevoli ricordi turistici.
Poi ovviamente non si poteva non stappare una bottiglia per festeggiare il fatto del giorno… ovvero la fine della dittatura, le dimissioni del nano. Una nuova fase ci attende e torniamo a sperare... In fine non posso non pensare a quanto è successo in questi giorni in Liguria, l’alluvione che purtroppo ha travolto Genova e soprattutto la prov. di La Spezia. Ci tenevo quindi a stappare un vino della Liguria, in memoria e omaggio a quelle persone che non ce l’hanno fatta e a quelle che si stanno facendo il mazzo tra mille difficoltà per farcela. Un omaggio alle 5 Terre, un posto unico al mondo, un incanto per noi eno-turisti, con quelle vigne arroccate a strapiombo sul mare da cui si ricavava un bianco stupendo, molte delle quali oggi non ci sono più, rase al suolo da un'ondata di fango.
Fatte le dovute premesse passiamo a parlare del bevuto.. Allora dicevamo…Vermentino della riviera di Ponente, Az. Agr. Anfossi vendemmia 2010, pagato 10 euro in enoteca.
Si sa che la Liguria per ragioni morfologiche è terra non facile da coltivare, le vigne sono terrazzate su pendii scoscesi e il lavoro delle az. Vinicole risulta spesso difficile e faticoso. Gli appezzamenti sono spesso di pochi ettari e il territorio è costellato da tanti piccoli produttori, oserei dire artigiani del vino, poche bottiglie prodotte ma vini che ben sanno esprimere il territorio su cui sorgono.
Sono principalmente 3 i vini liguri, ovvero il Rossese di Dolceacqua per i rossi, Vermentino e Pigato per i bianchi, a cui possiamo aggiungere il bianco delle 5 Terre e il famoso passito Sciacchetrà.
Possiamo affermare che il Vermentino ligure più interessante è quello denominato “Colli di Luni D.O.C.” prodotto a levante, in provincia di La Spezia, al confine con la Toscana, fermo restando che anche a ponente, nelle provincie di Savona, Imperia e Genova si riescono a trovare bottiglie davvero interessanti.
Ne è un esempio questa versione dell’ Az. Agr. Anfossi, sita a Bastia d'Albenga (Sv), nata nel 1919 e specializzata fin dal 1931, nella produzione di vino che conta oggi quasi 80.000 bottiglie commercializzate.
Il Vermentino che assaggiamo oggi é prodotto con il 100% di uve Vermentino provenienti da un vigneto di 6 ettari e alla mescita si presenta di color giallo paglierino scarico, con riflessi dorati, fluido e limpido. Naso e palato sono in sintonia, nel rappresentare un vino senza acuti ma di buona finezza. Al naso non spicca certo per intensità aromatica, anzi, le note fruttate, floreali e soprattutto quelle minerali affiorano in superficie molto lentamente, anche la vena alcolica (siamo comunque a cospetto di un bianco da 13%vol.) rimane in secondo piano e molto lentamente spinge un bouquet che ci viene quasi sussurrato. Se da una parte ne apprezziamo la delicatezza dall’altro avremmo preferito una struttura olfattiva più complessa, intensa e decisa. Al palato il vino mantiene equilibrio e morbidezza. Se il naso ci è apparso un po’ scarico, dobbiamo ammettere che all’assaggio, delicatezza e finezza risultano essere il vero punto di forza di questo Vermentino. Fresco, piacevole e di facile (ma non banale) beva, sapido, giustamente acido e amarognolo accompagna alla perfezione il nostro piatto di pesce.
A differenza di altri bianchi molto più carichi, polposi e grassi, che alla lunga rendono la beva un po’ pesante, qui pur mancando in mordente e carattere, siamo al cospetto di un bianco che gioca sull’equilibrio, la fragranza e la lenta scoperta delle sue caratteristiche aromatiche e minerali,prima di abbandonarci in un finale amarognolo che rilascia una buona sensazione di freschezza e ci invita a versarci un altro bicchiere.
Pur non essendo al cospetto di un grande bianco, l’agricola Anfossi riesce a regalarci un Vermentino apprezzabile, senza punte di eccellenza certo, ma che riesce a farsi amare e a progredire sorso dopo sorso, riuscendo a svelare qualità solo apparentemente soffocate.
Questo per me è un gran pregio, rispetto ad altri vini caricati a molla, che ti entusiasmano inizialmente ma a metà degustazione sono già morti e sepolti.
Rapporto qualità prezzo non esaltante ma comunque corretto (10 euro), servire fresco per accompagnare piatti di pesce o della tradizione ligure (pesto-patate-fagiolini…).
Nessun motivo per esaltarci, ma anche nulla da recriminare.. come dire vittoria di squadra 1-0, con un po' di fatica ma con buone giocate. Un'altro esempio della crescita vitivinicola della regione Liguria.
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