...Sicuramente un vino articolato, dinamico, carico ed esuberante, saporito e amabile.
...E' un po' il Cassano della situazione, tanto genio ma poca disciplina..
Torno sul luogo del delitto (in senso positivo ovviamente) e le faccio con grande piacere, perché significa assaggiare un'altra boccia dei Feudi Ramaddini, direttamente dalla assolata Sicilia per mano di amici che molto gentilmente mi hanno regalato questo 420 (quattroventi).
Torno sul luogo del delitto (in senso positivo ovviamente) e le faccio con grande piacere, perché significa assaggiare un'altra boccia dei Feudi Ramaddini, direttamente dalla assolata Sicilia per mano di amici che molto gentilmente mi hanno regalato questo 420 (quattroventi).
Il primo colpo andato a segno del Feudo é stato per mano del loro Passito di Noto Al Hamen 2010 di cui ho tessuto le lodi un mesetto fa e a cui vi rimando per le info in merito a questa interessantissima cantina di Marzamemi.
Passo quindi a parlarvi di questa ennesima chicca del Feudo. Vino bianco prodotto con 100% uve Chardonnay vendemmiate a fine agosto, macerazione a freddo con pressatura soffice a cui seguono 4 mesi di affinamento in acciaio e 3 in bottiglia. La produzione annua é limitata a 3000 bottiglie, bella presenza estetica, la linea grafica del Feudo é indubbiamente moderna ed elegante, ma soprattutto capace di richiamare con nomi e colori la multietnica e variopinta cultura siciliana.
Dicevamo assolata Sicilia e in questo 420 i colori, profumi e sapori, non possono che rimandare ad un immaginario dolcissimo fatto di vigne dai grappoli dorati illuminati dal sole e coccolati dalla brezza del mare. Ne deriva un vino dal color giallo-oro, limpido, brillante, dinamico e leggermente vivace appena versiamo (ma non fraintendete, siamo al cospetto di un bianco fermo). Il profumo è davvero particolare, onestamente non me lo aspettavo così... dolce... sembra quasi di avere a che fare con un moscato!! Una vena alcolica importante (13.5%vol.) sostiene un bouquet piuttosto intenso e di buona persistenza, con note aromatiche che ricordano frutta dolce e matura, come ananas, banana, albicocca e alcuni rimandi floreali, fior di pesco su tutti. Sicuramente un naso particolare, anche se per i gusti del sottoscritto manca un po' di mineralità e acidità, lasciando un "effetto dolce" troppo carico, é come tuffarsi su un cuscino soffice, mancano gli spigoli e le asperità che un bianco di questa importanza dovrebbe avere.
Al palato buona corrispondenza con il naso, attacca dolciastro, amabile, caldo e rotondo, effetto cucchiaio di marmellata (fatemi passare il paragone per rendere l'idea) con tanta polpa di frutta dolce. Poi viene fuori la sua freschezza, la sua vena alcolica e una punta di acidità, per un finale più amarognolo e pungente.
Sicuramente un vino articolato, dinamico, carico ed esuberante, saporito e amabile. Uno Chardonnay di grande qualità e potenzialità ma con due difetti di fondo. Il naso é troppo monocorde, come ho scritto sopra, mentre il palato é come una montagna russia, un su e giù tra morbidezza aromatica e spinta acida. Tutte caratteristiche positive ed importanti per un bianco ma qui manca equilibrio ed omogeneità, manca la finezza ed un tocco di classe per consentire a questo Quattroventi il salto di qualità.
Un vino che diventerà grande se al Feudo Ramaddini riusciranno a trovare la giusta direzione e il giusto equilibrio, facendo però attenzione a non appiattirlo troppo e a renderlo un vino insignificante e con poco carattere. Questo é un bianco che scalpita in tutti i sensi, che ha numeri importanti e per il futuro ci aspettiamo il salto di qualità. E' un po' il Cassano della situazione, tanto genio ma poca disciplina..
Voglio comunque dare fiducia al 420 e al Feudo, consiglio quindi l'acquisto di questa bottiglia (non conosco il prezzo perché mi é stata regalata) che sicuramente non lascia indifferenti e sa sollecitare le vostre papille gustative, cosa non da poco in tempi di globalizzazione, anche nel gusto.
Io l'ho provato in abbinamento ad un risotto di pesce e onestamente con un attacco e un naso così dolce non ci stava un granché bene, ma servito fresco con un antipasto estivo, magari una tartar di pesce o un formaggio tenero tipo burrata può dare delle belle sensazioni.
Dopo l'ottimo passito di Noto e uno Chardonnay nervosetto, lasciamo per un po' il Feudo in attesa di testare anche il loro rosso (Nero d'Avola) che attualmente riposa in cantinua e da cui mi aspetto grandi cose.
Quindi secondo applauso per il Feudo Ramaddini per un vino da aggiustare ma di grandi prospettive.
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