mercoledì 28 settembre 2011

GATTINARA 2006 - D.O.C.G. - Az. Agr. Patriarca Franco

...siamo al cospetto di un piccolo produttore, di un contadino vero, che in cuor suo sa che il buon vino deve soprattutto mettere allegria e questa bottiglia incarna alla perfezione lo spirito del suo vignaiolo.


Una cosa va subito detta.. lasciando perdere tutte le considerazioni che riguardano questo vino, le caratteristiche organolettiche, la qualità, la linea grafica, il rapporto qualità/prezzo ecc.. ma come si fa a non nutrire simpatia e rispetto di fronte ad un produttore come Franco Patriarca e alla sua vivace combriccola dei Quat Gat??

Raccontiamo con ordine... anche l'anno scorso non mi sono lasciato scappare l'appuntamento de "La terra Trema" ricco, chiassoso e colorato raduno di vignaioli indipendenti che si tiene ogni anno presso il c.s. Leoncavallo di Milano. Mi reco per l'ennesima degustazione presso il più affollato e chiassoso dei banchetti, gestito dalle piccole aziende agricole di Gattinara, riunitesi sotto il nome di Quat Gat, ovvero quattro gatti. Un bel esempio di come piccolissimi e ai più sconosciuti vignaioli, o meglio artigiani del vino, siano riusciti ad unire le forze per dare più visibilità e slancio ai loro prodotti, senza destinarne ad intermediari la vendita e la promozione.

Considero il Gattinara D.O.C.G. uno dei migliori vini che abbiamo in Italia e durante la degustazione ho avuto modo di assaggiare con grande piacere sia la versione proposta dall'agricola Patriarca, sia quella della vinicola Caligaris Luca, un 2005 davvero superlativo, che onestamente ho maggiormente apprezzato rispetto al 2006 proposto da Franco.

Succede poi che tra centinaia di produttori, assaggia qui assaggia la, si fa una certa e il fisico richiede di mettere qualcosa sotto i denti e dare un po' di consistenza al bevuto (tanto per intenderci ho provato l'alcool test dopo aver cenato e aver sostato un'ora prima di andarmene ed ero ancora a quota 0.8, comunque in gran forma..). Così ci rechiamo alla cucina del Leo per cenare (davvero complimenti ai cuochi, bel menù ricercato e ben preparato, considerando anche la notevole quantità di piatti sfornati) con la promessa di fare un giro finale per acquistare qualche bottiglia, che ha mani vuote non bisogna assolutamente tornare a casa.

Di ritorno nel salone delle degustazioni mi ritrovo 3/4 degli stand già sgomberati, basta degustazioni e corsa ad accapparrarci le ultime bocce rimaste in vendita. Corro dai Quat Gat, chiedo una bottiglia di Gattinara 2005... finite.. sono contento per il sign. Caligaris, in effetti meritava di essere spazzolato, così ripiego sulla bottiglia dell'agricola Patriarca, diciamo quello che mi aveva entusiasmato meno.. meglio di niente, comunque é sempre un gran bel bere e un vero piacere acquistare e pagare 15 oneste euro direttamente al produttore.

Porto a casa e abbandono il mio Gattinara in cantina per un annetto, essendo un vino ben strutturato un po' di invecchiamento non puo' che giovargli e devo ammettere, a bottiglia ormai ultimata, che sarebbe stato più intelligente aspettare ancora un'altro anno prima di tirargli il collo.

Entriamo nel dettaglio allora, prima nota visiva.. con un cordoncino di spago infilato nel collo della bottiglia c'è un cartellino ritagliato a mano con scritto "Il vino nutre, rinfresca e rallegra... Ovunque manchi il vino si rendono necessarie le medicine. dal Talmud". Cominciamo bene, voto 10 allo spirito. Non prendiamoci troppo sul serio, il vino é soprattutto piacere, allegria e condivisione. La filosofia di partenza é giusta e condivisa. Seconda nota visiva, l'etichetta.... di un grigio troppo scuro, in carta lucida adesiva, diciamo che con un minimo di Photoshop si potrebbe fare già meglio. Non mi piace proprio sign. Franco, mi scuso, ma un vino di questa importanza merita una presentazione grafica all'altezza e non un'etichetta simil "vino da tavola" da 3 euro la bottiglia. Piuttosto una bella etichetta casereccia scritta a mano.. sarà che sono maniacale sul gusto grafico, ma una bottiglia deve essere bella anche alla vista e non solo buono il suo vino, soprattutto se parliamo di un pezzo da novanta come il Gattinara.

Come ho scritto sopra, stiamo parlando di un  piccolo produttore (meno di 3 ettari vitati), per un totale di 6000 bottiglie l'anno. I vini prodotti sono il Nebbiolo Coste della Sesia D.O.C., il VdT Qualcosa di Rosso e il pezzo forte dell'azienda il Gattinara D.O.C.G., prodotto in poco più di 3000 bottiglie e ricavato dalle uve del più importante vitigno italiano, ovvero il Nebbiolo. Per questa versione del 2006 vendemmia ad inizio ottobre, vinificazione in acciaio con 2 settimane di macerazione, a cui seguono ben 3 anni di affinamento in botti di rovere e 6 mesi in bottiglia.

Nel bicchiere spicca un colorito rosso rubino tendente al granato, impenetrabile e caldo. Al naso ha un attacco deciso, pieno e intenso, vinoso e pungente, una vena alcolica ben marcata (13% vol.) accompagna un bouquet articolato dove oltre ai frutti rossi, primeggiano sentori floreali e speziati, con note di tabacco e sensazione di tostatura. Inizialmente aggresivo ma nel complesso un bel calore che sollecità al massimo il nostro olfatto. Al palato buona corrispondenza con il naso, attacco con forte sentore alcolico e pungente acidità, secco e sapido, dinamico. Poi dal secondo, terzo assaggio "si fa la bocca" e sono il tannino carico e le dolci note amarognole a prendere campo, verso un finale profondo come il mare. 

Un vino energico e rustico, forse meritava ancora un po' di affinamento in bottiglia, ma che dimostra ancora una volta le potenzialità del vitigno Nebbiolo e in particolare del Gattinara, che poco ha da invidiare hai più illustri colleghi della terra del tartufo e delle nocciole. 

Servirebbe un leggero tocco di equilibrio e finezza a questa bottiglia per fare il salto di qualità, per renderla più piacevole alla beva, ovviamente senza omologare il gusto e rovinare quello che é il carattere pungente del Gattinara. In fondo siamo al cospetto di un piccolo produttore, di un contadino vero, che in cuor suo sa che il buon vino deve soprattutto mettere allegria e questa bottiglia incarna alla perfezione lo spirito del suo vignaiolo. 

1 commento:

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