...giù il cappello anche di fronte a grosse realtà come Donnafugata, che nonostante abbiano numero da industria del vino...sanno farsi apprezzare per qualità ed eleganza, per uno stile inconfondibile...
L'altra sera di ritorno dal lavoro, mi sono fermato ad acquistare una bottiglia di banco. A casa mi aspettava Mugni con 2 ottimi branzini al forno, con pomodorini, olive nere, ecc... valeva la pena accompagnare il tutto con una buona bevuta.
L'altra sera di ritorno dal lavoro, mi sono fermato ad acquistare una bottiglia di banco. A casa mi aspettava Mugni con 2 ottimi branzini al forno, con pomodorini, olive nere, ecc... valeva la pena accompagnare il tutto con una buona bevuta.
Così mi sono presentato con questa boccia di Anthìlia e dopo l'esclamazione di rito "ancora vino hai comprato!?" ce la siamo sbevazzata con gran piacere.
Ma andiamo con ordine.. il bianco in questione é prodotto dall'azienda vitivinicola Donnafugata, siamo quindi in Sicilia e più precisamente a Marsala. Per questi vignaioli vale praticamente lo stesso discorso affrontato per i Feudi di San Gregorio, niente storia centenaria o antiche tradizioni, ma bensì una realtà piuttosto recente (1983) che ha saputo in breve tempo bruciare le tappe, ponendo all'attenzione internazionale vini moderni ed eleganti.
Un'azienda che ha saputo ridare slancio e prospettiva a tutta la viticoltura siciliana, ponendo l'attenzione non solo sul prodotto ma anche su tutto quello che il mondo del vino rappresenta e ingloba, degustazioni, workshop, concerti, mostre, investimenti per la valorizzazione del territorio ecc..
Spesso in questo blog abbiamo sprecato parole di elogio per i vignaioli indipendenti, per chi produce vini naturali e biologici, per i piccoli produttori.. che quando bevi i loro vini senti il sapore della terra che hanno amorevolmente coltivato. Non bisogna però commettere l'errore di giudicare per partito preso, quindi giù il cappello anche di fronte a grosse realtà come Donnafugata, che nonostante abbiano numero da industria del vino (circa 2.500.000 di bottiglie prodotte e 330 ettari vitati) sanno farsi apprezzare per qualità ed eleganza (bella la cura nella grafica delle etichette e nella scelta dei nomi), per uno stile inconfondibile, riscontrabile sia nelle bottiglie più commerciali e a buon mercato come questo Anthìlia, che in quelle più importanti e costose come il loro Nero d'Avola "Mille e una Notte".
Il nuovo che si integra con la tradizione e la cultura di una regione che di storia e tipicità ne ha da vendere. Questo se vogliamo é l'unico tassello da sistemare, l'unico freno che ho nei confronti dei vini Donnafugata. Il tentativo di integrazione con il territorio siciliano é molto visibile nel design, nelle iniziative collaterali, nel marketing forse, manca però nei loro vini il "terroir", puntando maggiormente sul prodotto "internazionale", si ha la sensazione di rapportarsi con un vino costruito a doc per farsi piacere. Fatta questa precisazione non mi resta che ricordare che siamo al cospetto di una produzione di eccellenza, poco rustica ok, ma di grande stile ed eleganza.
Dalla zona produttiva "Contessa Entellina", provengono le uve utilizzate per la produzione di questo Anthìlia 2010. Trattandosi di un blend vengono usate più tipologie di uve, principalmente Catarratto e Ansonica con l'aggiunta (a seconda delle annate) di Viognier e Chardonnay.
Via con la degustazione... nel bicchiere un bel colorito giallo paglierino con riflessi dorati. Decisamente brillante e abbastanza consistente per essere un bianco. Ovviamente niente bollicine, siamo al cospetto di un bianco fermo e chi legge il blog sa che da queste parti le bolle sono bandite. All'olfatto dimostra un certo carattare e personalità, morbido e aromatico, con una vena alcolica debole (12,5%vol.), quasi impercettibile, sovrastata da un bouquet fruttato e floreale con note di frutta fresca in primo piano, come pesca e albicocca. Al palato si conferma un vino fresco e morbido, sapido e amabile. Una buona struttura che gioca sull'ambivalenza tra il dolciastro della frutta fresca e un leggero effetto amarognolo nel finale.
Nel complesso un buon vino, di pronta beva e di piacevole impatto olfattivo. Un bianco profumato, armonico e di buona consistenza, un vino elegante e particolare, che ben si adatta ai palati più esigenti.
Nel mio caso accompagnato al branzino con olive e pachino, a fatto il suo sporco lavoro, ma credo che bevuto fresco d'estate, in un ristorantino in riva al mare con un buon piatto di spaghetti all'astice o una bella tartar di tonno rosso, possa esprimere e trasmetterci sensazioni ancora più particolari e piacevoli.
Prezzo di acquisto presso la grande distribuzione sulle 7-8 euro, ma sul web lo potete trovare anche a meno. Servire fresco tra i 10-12°C.
Sarà anche un vino "furbetto", ma devo ammettere che i sommelier della vitivinicolaDonnafugata hanno azzeccato il giusto mix, perché questo blend ci ha convinto a pieno. In attesa di assaggiare il resto dei loro bianchi ma soprattutto i loro best seller Mille e una Notte, Tancredi e il Pantelleria Ben Ryé applaudiamo questo Anthìlia.
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