sabato 12 marzo 2011

PETIT VERDOT 2004 - Lazio I.G.T. - Casale del Giglio

Acquistata alcuni anni fa e praticamente dimenticata fra decine di bottiglie in cantina, é arrivato il momento di tirare il collo a questa bella boccia (forse 6 anni in cantina sono un po' troppi per questa tipologia di vino). 

Comunque nonostante gli anni passati, devo ammettere che il vino si é mantenuto dignitosamente e pur essendo nella sua fase discendente si é rilevato davvero notevole. 

Si tratta di un I.G.T. rosso del Lazio, Agropontino per la precisione, anche se il vitigno, come il nome dimostra, non é per nulla autoctono, ma bensì di provenienza francese e precisamente del Medòc bordolese dove viene in parte utilizzato per la produzione di alcuni Bordeaux. 

L'azienda agricola in questione é il Casale del Giglio di Le Ferriere, provincia di Latina, gestita dalla famiglia Santarelli, attiva nel mondo del vino dal 1914. E' però solo nel 1985 che prende il via un interessante progetto di sperimentazione con alcuni ricercatori universitari, denominato appunto Casale del Giglio. Grazie ad alcune analisi sull'ecosistema viticolo della zona e su prove sperimentali atte a migliorare il sistema produttivo e qualitativo di alcune tipologie di vitigni, si sono ottenuti ottimi risultati di cui possiamo godere oggi degustando i lori vini. 

Il progetto ha ottenuto un successo tale, da consentire a questa azienda di diventare con 125 ettari vitati e 1.200.000 bottiglie prodotte, uno dei punti di riferimento del movimento vitivinivolo del Lazio. Pur essendo amanti ed estimatori dell'autoctono, della tradizione e delle radici contadine, dobbiamo ammettere che al Casale del Giglio puntando sulla modernità e sull'internazionalità, sono riusciti ad ottenere con questo Petit Verdot un vino davvero amabile. 

Ottenuto con la vinificazione in purezza di questa varietà tardiva del Bordeaux, vengono raccolte uve particolarmente mature, vinificate in parte a cappello sommerso e in parte con follature e fermentate, sempre a cappello sommerso, per una quindicina di giorni. 

Terminata la svinatura avviene la fermentazione, parte in acciaio e parte in legno. Per concludere dagli 8 ai 12 mesi di affinamento in barriques e 6 in bottiglia. 

Passiamo alla degustazione... Colore rosso rubino carico con riflessi violacei. Al naso sprigiona una buona intensità aromatica, con note di frutti rossi maturi, ma anche spezie, vaniglia e liquirizia. Nell'insieme vinoso con una nota alcolica persistente (13%vol.). Nell'insieme un bel bouquet variegato ed elegante. Al palato si presenta di buon corpo e struttura. Equilibrato da tannini morbidi e vellutati, caldo e piacevole, di buona intensità, con un finale abbastanza persistente che rilascia aromi speziati. 

Nel complesso un vino ben fatto, equilibrato, piacevole e costruito a puntino. Amando i vini che sanno rappresentare il "terroir" di appartenenza, risulta un po' troppo "costruito", ma innegabilmente si tratta di un prodotto di qualità indiscutibile, che ben giustifica il prezzo di acquisto (tra le 8-9 euro.) 

Facilmente reperibile presso la grande distribuzione, grazie al buon corpo e struttura dimostra buona longevità e ben accompagna piatti di carne e formaggi stagionati. Sicuramente un buon vino sia per delle cene che da assaporare davanti al caminetto.

2 commenti:

  1. ciao, innanzitutto complimenti per la recensione. Proprio questa sera ho aperto un petit verdot della stessa azienda e mi chiedevo cosa se ne dicesse in rete, inoltre credo che andando sulla grande distribuzione anche a livello qualità prezzo si tratta di un vino che può regalare piacevoli sensazioni, qui a Roma lo paghiamo anche 7 euro.
    Un unico appunto relativo al momento in cui scrivi "il vitigno non è per nulla autoctono". In realtà pur non trattandosi di un vitigno autoctono possiamo definirlo un vitigno di territorio.
    Infatti dopo la bonifica dell'agropontino, intorno al 1930, inizio l'immigrazione in quelle terre dei contadini friulani e veneti (all'epoca Regioni poverissime) e furono proprio loro a portarsi dietro il vitigno internazionale (in Friuli i vitigni internazionali hanno due secoli di storia), prova di tale radicamento storico sono proprio i nomi di origine friulana e veneta dell'attuale zona dell Agropontino come Borgo Podgora, Borgo Sabotino, Borgo Grappa etc.. Quindi anche il vitigno internazionale nella zona in questione ha una sua storia ben definita.
    A proposito, ti manda i saluti di Corinna, della cantina il Cerchio a Capalbio ;)
    Francesco

    RispondiElimina
  2. grazie x l'interessante delucidazione... é una delle prime recensioni che ho scritto... quindi qualche cavolata in questi scritti d'annata può esserci... il blog mi serve prorprio come strumente per imparare e condividere e non per insegnare... quindi grazie... probabilmente oggi... questo vino non sarebbe arrivato ad un 7 in pagella... degustibus...ciao Simone

    RispondiElimina

PIACIUTO L'ULTIMO POST?? ALLORA LEGGITI ANCHE QUESTI >>

Clicca sulla foto per accedere al post....

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!

3 PACCHE SULLA SPALLA!! STAPPATI 2015.... ECCO LA PLAYLIST!!
Il solito grande classico di fine anno... puntuale come il mercante in fiera, eccovi la playlist di questo 2015...

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti

GATTINARA RISERVA 2006 - D.O.C.G. - Paride Iaretti
...ritroverete in questo sorso di Gattinara un vino autentico… Il collegamento imprescindibile di vigna, uomo e terra.

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto

VIS 2011 - Barbera d'Asti Superiore D.O.C.G. - Crealto
Ancora Crealto, ancora un grande vino... prendetemi alla lettera, la loro Barbera affinata in terracotta è una chicca che sorprende e affascina...

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione

LA TERRA TREMA 2015 - 9°edizione
"Per noi acquistare una bottiglia di vino, significa acquistare consapevolezza e sapere, oltre che la gioia di godere di un vino come poesia"

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna

PINOT NERO 2010 - Toscana I.G.T. - Voltumna
Se avete passato uggiosi pomeriggi a consumare i vinili di Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus... non potete rimanere indifferenti al pinot nero di Voltumna.

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce

VB1 VERMENTINO 2010 - Riviera Ligure di Ponente D.O.C. - Tenuta Selvadolce
Uno dei migliori assaggi della Riviera Ligure di Ponente... uno di quei casi in cui è il vino nel bicchiere che parla (...anche al posto del vignaiolo...)

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto

ALTEA ROSSO 2012 - Sibiola I.G.T. - Altea Illotto
Serdiana prov. di Cagliari, a pochi metri da dove nasce il vino status symbol dell'enologia sarda, troviamo una bella realtà di bio-resistenza contadina...

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi

RIBOLLA GIALLA 2013 - I.G.P. delle Venezie - I Clivi
Una ribolla che è un soffio di vento... lontani anni luci dai bianchi "tamarrosi" a pasta gialla, tropicalisti, dolciastri, bananosi e polposi.

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine

BARBARESCO CURRA' 2010 - D.O.C.G. - Cantina del Glicine
...piccola, artigianale, familiare, storica… un passo indietro nel tempo... la bottiglia giusta per l'autunno che verrà...

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello

FIANO DI AVELLINO 2012 - D.O.P. - Ciro Picariello
Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia

DOS TIERRAS 2011 - Sicilia I.G.T. - Badalucco de la Iglesia Garcia
...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori

RENOSU BIANCO - Romangia I.G.T. - Tenute Dettori
...quello che entusiasma del Renosu Bianco è tutto il suo insieme, dalla sua naturalità alla sua originalità, mantenendo una piacevole semplicità nel sorso...

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO
Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!
da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!
...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.