...Non mi resta che assegnare un 9 a questo vino per la sua indiscussa qualità... ma se siete tra quelli che in una bottiglia di vino cercano "anima e core", investite i vostri 150 euro in una boccia di "storico" Barolo.
Per il compleanno della Betta abbiamo deciso di evitare di farci pettinare in qualche ristorante e di restare a festeggiare a casa, in intimità... Quindi organizziamo una bella cenetta, o meglio una "degustazione lunga".. formaggi francesi, crostini di lardo, un assaggio di riso ai porcini ecc.. e, considerando l'occasione speciale, metto mano alla cassetta dei vini "importanti" e stappiamo un Solaia del 2000.
Per il compleanno della Betta abbiamo deciso di evitare di farci pettinare in qualche ristorante e di restare a festeggiare a casa, in intimità... Quindi organizziamo una bella cenetta, o meglio una "degustazione lunga".. formaggi francesi, crostini di lardo, un assaggio di riso ai porcini ecc.. e, considerando l'occasione speciale, metto mano alla cassetta dei vini "importanti" e stappiamo un Solaia del 2000.
Inutile dirlo... essendo amanti del buon vino il protagonista della nostra "festa" é lui. Per chi ancora non lo sapesse il Solaia é il top wine di Antinori, per alcuni uno dei migliori vini al mondo.
Chi legge questo blog sa benissimo la "linea politica" del sottoscritto. Si cerca sempre di sostenere le piccole aziende vitivinicole, il vino sostenibile, sia nel rapporto qualità-prezzo che nel metodo produttivo, sostegno a chi dedica attenzione al "terroir", ai vignaioli indipendenti, nella continua ricerca della bottiglia "speciale" ma al giusto prezzo. Viceversa quando si parla di un mega produttore come Antinori, di vini tanto decantati dagli americani (nel 2000 il Solaia é stato premiato come miglior vino al mondo da WS), di marketing, di "Supetuscan" ottenuti con vitigni non proprio italiani e via discorrendo, partiamo sempre un po' prevenuti. Si ha come la sensazione che ci stiano vendendo un sacco di fumo, che dietro al prezzo elevato di queste bottiglie ci sia una grande operazione di marketing da parte delle aziende produttrici e dei lori intrecci con le riviste specializzate e i mercati internazionali.
La domanda che ci siamo posti prima e dopo aver bevuto uno dei vini più famosi al mondo, era proprio in merito al valore effettivo del bevuto. Abbiamo bevuto un grande vino? Sicuramente. Ha quindi senso spendere 120 euro per una bottiglia del genere? Non lo so.. il prezzo lo fa il mercato, ma se proprio volete un parere direi di no. Non dimentichiamoci che in fondo stiamo solo parlando di vino... buono, pregiato, importante.. ma a questi livelli si piscia fuori dal vaso.
La sfida per ogni intelligente acquirente di vino sta proprio nella ricerca della qualità al giusto prezzo, ci mancherebbe che non sia buona una bottiglia che, a seconda delle annate, può costare dalle 80 alle 160 euro.
Non vorrei sembrare particolarmente critico nei confronti del sign. Antinori, nemmeno prendere posizione contro chi produce e acquista bottiglie da 100 e passa euro. Quello che mi lascia perplesso e confuso sono le strategie produttive e di marketing, la volontà di imitare i francesi impiantando vitigni internazionali, pagare un grande winemaker e creare un blend che sappia imporsi al gusto dei grandi mercati americani ed europei, come dire...creare un grande vino da poter piazzare nel mercato a cifre gonfiate. Questa certo é una critica, ma girando la medaglia dobbiamo anche riconoscere lo sforzo imprenditoriale dei grandi produttori toscani, che proprio grazie a vini come il Sassicaia, Ornellaia, Luce, Solaia ecc... sono riusciti, pur "scoppiazzado" i grandi Bordeaux, a creare anche in Italia, una serie di vini di alto livello internazionale, che dopo la batosta del vino al metanolo, hanno saputo ridare slancio, prestigio e credibilità al mondo vitivinicolo nostrano.
Di certo la "costruzione" di questi vini, porta ad una certa "omologazione" del prodotto, mettendo magari in secondo piano chi in Italia produce grandi vini autoctoni, venduti anche ad alte cifre, ma ben giustificate da storia, tradizione e cultura del vino (pensiamo ad esempio al nostro grandissimo vitigno Nebbiolo che da vita al Barolo e alle sue cantine storiche, come Mascarello, Rinaldi, Coterno ecc..) e non gonfiati da qualche rivista specializzata o dal sommelier più in voga del momento.
Nessun moralismo intesi, in fondo questo sito parla di eno-esperienze, ed é del bevuto che dobbiamo parlare, quindi diciamo subito che al di là delle considerazioni fatte, scolarsi una bottiglia di Solaia é pur sempre un grande esperienze per ogni appassionato di vino.
Allora... il Solaia 2000 in questione é prodotto da Antinori, che con 20.000.000 di bottiglie prodotte e 600 anni di attività vitivinicola é sicuramente uno dei vignaioli più importanti ed influenti del mercato italiano. Tanta quantità non significa però scarsa qualità, ed é così che da alcune delle tenute del marchesi Antinori, escono alcune tra le più importanti e pregiate bottiglie toscane. In particolare dai vitigni della tenuta Tignatello, nel cuore del Chianti classico, 147 ettari vitati, di cui 10 dedicati alla coltivazione del Solaia. Qui sono impiantati oltre all'autoctono vitigno Sangiovese, gli internazionali Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ed é proprio dalla mescita di queste 3 tipologie di uve che si ricava il blend Solaia. In percentuale 75% di Cabernet Sauvignon, 5% di Franc e 20% di Sangiovese, giusto per dare un tocco di Toscanità al tutto.
Per questa annata 2000, che ha vissuto un'estate particolarmente calda, la vendemmia é stata anticipata da metà settembre a fine agosto, quindi il via alla vinificazione separata, con macerazione in tini di legno e fermentazione in barriques nuove per circa 3 mesi. Solo a questo punto avviene l'assemblaggio delle 3 varietà, che verranno nuovamente introdotte nelle barriques per 14 mesi, prima di essere imbottigliate e lasciate 12 mesi ad affinare. Per questa annata gradazione alcolica del 13,5%vol., prezzo di enoteca sulle 120 euro e una sfilata di 5 grappoli e 3 bicchieri dai critici del settore.. ma grazie al cielo (anzi al sign. Luigi) a me l'hanno regalata. Bene.
Nel bicchiere si presenta con uno splendido colorito rosso rubino tendente al granato, con veneture violacee, piuttosto fluido ma allo stesso tempo viscoso sulle pareti, brillante e impenetrabile. Al naso sfoggia le sue carti migliori, vinoso e di grande intensità, un bouquet variegato e complesso, che ben sorretto da una decisa vena alcolica, rilascia ottimi aromi di frutta matura e bacche rosse, ma sono sopprattutto i sentori tipici dei vini barricati a farla da padrone, come legno, vaniglia e tabacco, senza dimenticare le particolari note speziate come pepe, caffé, cannella e cacao. Elegante e complesso. Uno dei migliori vini "annusati" fino ad ora. Al palato una buona corrispondenza con il naso, anche se a mio avviso non raggiunge gli stessi picchi qualitativi. La forza di questo vino sta tutta nella costruzione e ricerca dell'equilibrio perfetto. Al ricordo delle note olfattive si aggiunge una certa dolcezza, con tannini soffici ben bilanciati e una struttura solida e complessa. Morbido e caldo, avvolgente e vellutato, sapido e di buon corpo, ottima persistenza e gran finale che sembra non scendere mai, con retrogusto di liquirizia e tostatura.
A titolo personale, forse manca un filo di aggressività e di "polpa", ma per un vino che punta sull' eleganza, la classe e la finezza va bene così, lasciamo la "rusticità" ad altri vini.
Tirando le somme e concentrandoci esclusivamente sul bevuto, non posso negare che si tratta di un gran vino, giusto qualche giorno dopo ho stappato un Valpolicella Superiore e con ancora in bocca il ricordo del Solaia mi sembrava (con tutto il rispetto, ricordo che sono un amante della Valpolicella) di bere un vino insapore. Siamo sicuramente al cospetto di un vino di classe superiore.
Facciamo i complimenti ad Antinori per aver avuto la capacità di creare un blend del genere, preparatevi ad un esborso non indifferente se volete deliziare i vostri sentori olfattivi e gustativi, mettete la bottiglia nella riserva speciale, lasciatela invecchiare qualche anno ed estraetela solo per un'occasione speciale. Mi raccomando lasciate perdere chi consiglia abbianamenti da osteria come selvaggina, piatti in umido ecc...ci sono tanti ottimi vini da tavola per questi piatti, usatelo come vino da meditazione e accompagnatolo solo con grissini e qualche formaggio saporito.
Indiscussa qualità... ma se siete tra quelli che in una bottiglia di vino cercano "anima e core", investite i vostri 150 euro in una boccia di "storico" Barolo.
E' uno dei vini toscani che più mi attira!
RispondiEliminaYou made some good points there. I did a search on the topic and found most people will agree with your blog.
RispondiEliminaviagra
Ciao. ...non trovo recensioni di vini toscani tipo luce ..lucente. ...bucerchiale.....ebo.......qui forse troverai sicuramente il giusto equilibrio tra prezzo e qualità elevata! !!! Grazie e complimenti daniele
RispondiEliminaQui trovi solo quello che bevo e il Luce l'ho bevuto... forse nel marasma del sito te lo sei perso... ecco il link.... http://simodivino.blogspot.it/2010/12/luce-della-vite-1998-toscana-igt.html
RispondiEliminaDetto questo non trovi qui il resto dei vini perché li bevo solo se mi capita.. non sono il mio genere e non spenderei mai tanti soldi per un Supertuscan.. tanta qualità come dici tu... ma poca espressività territoriale...
Ciao e grazie per essere passato