...una bottiglia, sicuramente poco territoriale e autoctona, ma comunque di grande livello.
Parlare di questo Guidalberto significa innanzitutto parlare della storica Tenuta San Guido, dei suoi proprietari la famiglia Incisa della Rocchetta e soprattutto del sign. Mario, uno dei nomi più influente della storia vinicola italiana, capace di importare i nobili vitigni Cabernet dalla Francia e trasformare Bolgheri in una delle più rinomate e pregiate aree viticole d'Italia. A lui si devono la creazione di alcuni gran cru italiani, sulle orme della scuola dei grandi vini bordolesi. Nasce così il Sassicaia, per anni il vino di casa nostra più famoso e apprezzato, un modo di produrre vino di grande qualità e respiro internazionale con l'introduzione nella nostra scuola vinicola dell'affinamento in barriques francese.
Parlare di questo Guidalberto significa innanzitutto parlare della storica Tenuta San Guido, dei suoi proprietari la famiglia Incisa della Rocchetta e soprattutto del sign. Mario, uno dei nomi più influente della storia vinicola italiana, capace di importare i nobili vitigni Cabernet dalla Francia e trasformare Bolgheri in una delle più rinomate e pregiate aree viticole d'Italia. A lui si devono la creazione di alcuni gran cru italiani, sulle orme della scuola dei grandi vini bordolesi. Nasce così il Sassicaia, per anni il vino di casa nostra più famoso e apprezzato, un modo di produrre vino di grande qualità e respiro internazionale con l'introduzione nella nostra scuola vinicola dell'affinamento in barriques francese.
La stupenda Tenuta San Guido si trova a Bolgheri, collegata al centro storico del paese attraverso un viale di cipressi di rara bellezza .
Il Guidalberto, ritenuto da molti il fratello del Sassicaia, è un vino composto con un mix di uve di taglio bordolese, con l'immancabile Cabernet Sauvignon (60%) e il Merlot (40%), 15 giorni di fementazione in tini di acciaio e 12 mesi di affinamento in barriques di rovere francese, più 3 mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio.
Nel bicchiere spicca un colorito rosso rubino dai riflessi violacei molto intensi, bella fluidità. Al naso si é invasi da un profumo pieno e persistente, buon sentore alcolico con i suoi 13%vol. ma anche aromi di bacche rossi e sentori di vaniglia e spezie, tipici dei vini barricati. Al palato da il suo meglio, dimostrandosi vino di grande struttura, corposo ma infinitamente rotondo, equilibrato e morbido. Avvolgente e vellutato, privo di spigoli e ricco di tannini morbidi, fanno del Guidalberto un vino di grande bevibilità e di buona struttura con un bel finale lungo, persistente e gradevole.
Siamo di fronte ad un prodotto di eccellenza, non avrà le caratteristiche inimitabili del Sassicaia, ma è un vino moderno che si fa amare e piacere senza essere semplicistico, tutt'altro... corpo e struttura lo renderlo un prodotto di classe, longevo nel tempo.
Metteteci pure che la bottiglia di cui vi scrivo é dell'annata 2000, la prima commercializzata dalla Tenuta San Guido (prodotte 5.000 unità), con tutti i potenziali difetti di una prima, un vino quindi, di giovane età che può solo migliorare con il passare degli anni.
Il fatto stesso che in così poco tempo il Guidalberto sia arrivato alla ribalta nazionale e internazionale, diventando uno dei Supertuscan più apprezzati e premiati, dimostrano il gran lavoro qualitativo svolto in quel di Bolgheri, oltre ovviamente ad un grande lavoro di marketing, di promozione e "parkerizzazione" che hanno in breve tempo portato alla ribalta la Tenuta di San Guido.
Lasciate ossigenare per un'oretta, meglio se in un decanter, servire a non meno di 18°C e accompagnare a piatti di carne rossa e formaggi stagionati. Personalmente lo preferisco come vino da meditazione più che da pasto.
In enoteca si va dalle 35 alle 40 euro per questa annata, ma si scende verso i 30 per le annate più recenti. Un prezzo impegnativo, ma credo che pochi possano pentirsi per i soldi spesi dopo aver bevuto una bottiglia, sicuramente poco territoriale e autoctona, ma comunque di grande livello.
eccezionale
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